Recensione Springsteen on Broadway: il Boss arriva su Netflix!

Springsteen on Broadway, la performance acustica andata in scena al Walter Kerr Theatre, è disponibile su Netflix: ecco la nostra recensione.

Springsteen on Broadway arriva su Netflix per trasportare nel mondo dell'amato e pluripremiato artista i fan che non hanno avuto una chance di applaudire dal vivo la performance acustica, vincitrice di uno speciale Tony Award nel mese di giugno, che è andata in scena sul palco del Walter Kerr Theatre fino al 15 dicembre.
Durante lo spettacolo, portato sullo schermo grazie alla regia di Thom Zimny ed è tratto dall'autobiografia Born to Run, Bruce Springsteen, davanti al pubblico, unisce i suoi brani più amati e iconici con aneddoti e racconti della sua vita personale - su cui James Mangold vorrebbe realizzare un film, come ha raccontato in una recente intervista - intrecciandoli con riflessioni sulla situazione politica degli Stati Uniti, passata e presente.

Visione imperdibile per tutti i fan del Boss e non solo, lo show della durata di quasi tre ore permette di scoprire dei lati forse inediti dell'artista che ha segnato pagine importanti della storia della musica, tra cui il suo senso dell'umorismo e la capacità di narrare passaggi drammatici della sua storia personale e dell'intera nazione con grande naturalezza e profondità, dimostrandosi un narratore di talento non solo quando ha una chitarra in mano o si siede al pianoforte. Abbandonate le epiche atmosfere degli stadi, Springsteen si concede totalmente al suo pubblico in una versione più intima che segue uno schema in cui racconti e canzoni si alternano in modo efficace, non esitando a rivelare in modo divertente la vera portata del proprio talento quando spiega che si ritiene talmente bravo da essere riuscito a fondare la propria carriera su brani in cui racconta situazioni, come quelle legate alla vita degli operai, che non ha mai vissuto in prima persona.

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Springsteen on Broadway: Bruce Springsteen sul palcoscenico

Ricordi del passato, tra nostalgia e sofferenza

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Springsteen on Broadway: Bruce Springsteen in una foto dello spettacolo

Bruce esordisce parlando del primo, disastroso, momento in cui si è esibito di fronte a un pubblico, di quando il suo universo non andava oltre i confini di un quartiere, dell'albero imponente che pensava sarebbe rimasto lì per sempre e del padre che lavorava in fabbrica e soffriva di depressione, realtà di cui all'epoca il figlio non era consapevole. Brani come Growin' Up, My Hometown e My father's house accompagnano le storie legate alla gioventù della star che poi ripercorre le prime esperienze nel mondo degli adulti, il lungo viaggio compiuto con la speranza di individuare il proprio posto nel mondo della musica ritrovandosi a guidare senza avere la patente e scoprendo per la prima volta la bellezza del proprio paese. La vita di Bruce Springsteen è costellata anche di nostalgia, tra cui quella per l'impossibilità di avere nel proprio futuro delle nuove pagine bianche da riempire come quando era ancora un ragazzo, o di momenti ricchi di sofferenza che emergono quando alza il sipario sugli aspetti più tragici legati alla guerra in Vietnam.

Springsteen ha avuto infatti modo di incontrare l'autore del libro Nato il quattro luglio, Ron Kovic, e ha rivolto i suoi pensieri a lungo su chi ha perso la vita venendo mandato al fronte dagli Stati Uniti, mentre lui è riuscito a non essere arruolato nell'esercito, situazione che l'ha portato a chiedersi più volte "Chi è morto al mio posto?", riflessione piuttosto cupa, ma realistica ed efficace. La versione di Born in the U.S.A. che accompagna i commenti sulla politica di una nazione che manda i suoi figli a combattere una guerra, pur sapendo che stanno andando a morire senza un motivo davvero valido, è di straziante bellezza rendendo, grazie all'arrangiamento acustico, le parole assolute protagoniste.
Tra i passaggi più malinconici c'è anche il ricordo di Clarence Clemons, mentre la condivisione del suo primo incontro con Patti Scialfa, diventata poi sua moglie, racchiude la giusta dose di onestà e romanticismo. L'entrata in scena della cantautrice permette a Bruce di spiegare la propria visione dell'amore, sentimento raccontato evitando gli abituali stereotipi e offrendone una visione più quotidiana, all'insegna del sostegno nei momenti più difficili della propria vita e della costruzione di un rapporto. Parlare di Patti permette inoltre a Springsteen di ritornare a ricordare il padre condividendo un momento davvero importante come quello in cui si è spezzata la catena degli errori commessi ammettendo le proprie colpe, liberando così Bruce dal peso di un passato che ha gravato a lungo sulla propria famiglia e gettando le basi per un futuro migliore.

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Una critica alla politica americana

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Springsteen on Broadway: Bruce Springsteen in un'immagine della performance

Tra tante riflessioni sul passato, il cantautore non può che pensare al presente affrontando i cambiamenti avvenuti e sottolineare il senso di spaesamento vissuto nel vedere la propria nazione, e ovviamente il proprio quartiere, modificarsi ed evolversi spesso in peggio, anche se l'artista invita con grande forza ad avere ancora fiducia e a lottare per cambiare la società. Alternando ritmi e tematiche, passando per esempio dalla profondità di The Ghost of Tom Joad e The Rising alle sonorità trascinanti di Dancing in the Dark, la performance riesce a sfiorare le tante sfumature che caratterizzano l'esistenza umana con estrema naturalezza, sfruttando un'onestà che, nonostante sia "costruita" per andare in scena ogni sera, appare sempre naturale e sincera, elemento chiave per la buona riuscita del progetto.

Una regia che valorizza il carisma dell'artista

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Springsteen on Broadway: una foto della performance di Bruce Springsteen

Springsteen on Broadway risulta particolarmente efficace per l'approccio estremamente minimalistico della messa in scena e della regia di Zimny che, seppur con degli stacchi creati con il montaggio a volte troppo frettolosi, trasporta lo spettatore nelle prime file del teatro, non distraendo mai l'attenzione con inquadrature sul pubblico o con un audio in cui applausi e reazioni della platea diventino invadenti. Sullo schermo è l'artista il protagonista assoluto con le sue parole e canzoni, dimostrando che quel talento quasi "magico", che gli ha permesso di affrontare in musica per decenni esperienze e storie che non ha vissuto realmente, non ha bisogno di effetti speciali di nessun tipo: bastano una chitarra, un pianoforte, l'armonica e una vita ricca di spunti per mantenere alta l'attenzione per oltre due ore. Nel momento in cui si accendono le luci in sala e si possono vedere i volti dei presenti ci si rende realmente conto di come una figura come quella di Bruce Springsteen riesca a parlare a numerose generazioni, offrendo a ciascuna qualcosa in cui riconoscersi, dei sentimenti comuni e un approccio attento alla società in cui viviamo, non privo di uno spirito critico, ma ben orientato verso la speranza di costruire qualcosa, a livello individuale o collettivo, di cui è andare fieri.

Conclusione

Più che uno sguardo alla vita e alla carriera di un rocker, lo speciale diffuso su Netflix riesce a parlare di una nazione e di un mondo che negli ultimi decenni hanno vissuto cambiamenti rapidi e radicali, lasciando agli spettatori la decisione se limitarsi ad apprezzare la musica e rimanere un ascoltatore un po' distratto o vivere l'esperienza in modo più coinvolto, compiendo quasi un personale viaggio parallelo nei ricordi legati agli iconici brani interpretati sul palco.
La visione di Springsteen on Broadway, distante dal contesto teatrale per cui è stata ideata la performance, sfida l'abitudine degli utenti di Netflix a compiere delle vere e proprie maratone davanti allo schermo: la sua struttura permette di godersi lo spettacolo in un'unica sessione o di metterlo in pausa di tanto in tanto, perdendo l'intensità della narrazione creata dall'artista (se si è solo alla prima visione), ma concedendosi la possibilità di ricordare e pensare, attività che ormai la società all'insegna del binge watching e del consumo rapido sembra ogni tanto aver dimenticato e aver sacrificato, nonostante mai come ora siano così preziose.

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Springsteen on Broadway: una foto di Bruce Springsteen

Movieplayer.it

4.5/5