Sky Cinema tra satanismo, porno e camorra

Continua l'avventura di Sky nella produzione di fiction. Dopo i successi delle serie tv Quo Vadis, Baby e Romanzo Criminale, sono in arrivo nuovi progetti, tra cui la miniserie sulle sette sataniche Nel nome del male, quella dedicata al mito di Moana Pozzi e un innovativo sguardo sulla camorra e sul narcotraffico.

Portare il cinema in tv è stata da sempre la missione privilegiata di Sky, ma da qualche tempo le ambizioni dell'azienda sembrano essersi elevate. Con la realizzazione e la programmazione di Quo Vadis, Baby?, per la regia di Guido Chiesa e la direzione artistica di Gabriele Salvatores e di Romanzo Criminale - La serie, tratta dal best-seller di Giancarlo De Cataldo che aveva ispirato anche il film diretto da Michele Placido, Sky Cinema ha cominciato infatti la sua avventura nella produzione di fiction per il piccolo schermo. Fedele ai parametri di qualità e originalità, Sky Cinema prosegue in questa direzione annunciando i suoi nuovi progetti, alcuni dei quali di imminente messa in onda, altri ancora in fase di lavorazione.

Il 2 e il 3 giugno prossimi andrà in onda, su Sky Cinema 1 e su Sky Cinema Hd, la miniserie Nel nome del male, diretta dal talentuoso Alex Infascelli e interpretata da Fabrizio Bentivoglio, per la prima volta impegnato in un progetto televisivo. "E' un vero e proprio film in due puntate - dichiara Neils Hartmann, direttore di Sky Cinema - per qualità delle immagini, per il cast prestigioso e per lo stile narrativo. Tratta di un tema attuale e difficile, come il satanismo, che la tv italiana non ha mai toccato, ma questo è solo una scusa per raccontare la provincia italiana e il rapporto di un padre con il proprio figlio. Se Romanzo Criminale ha dato un segnale di forte cambiamento nella lunga serialità, siamo convinti che Nel nome del male lo farà per quel che riguarda le miniserie." Incentrata sulla ricerca del figlio scomparso da parte di un padre distratto che si accorge improvvisamente dell'inquietante mondo in cui è rimasto intrappolato il ragazzo, quello delle sette sataniche, Nel nome del male ha rappresentato per il produttore Sergio Castellani "un'avventura tosta, difficile, complicata, che ha richiesto indagini e ricerche approfondite. Volevamo un soggetto adatto per la televisione che non fosse però televisivo e abbiamo trovato un'ottima sceneggiatrice in Paola Barbato, una scrittrice straordinaria, satanica per sua qualità e bellezza, come satanico è il regista Alex Infascelli che abbiamo fatto spogliare e abbiamo scelto per i suoi numerosi tatuaggi. Il nostro è un prodotto innovativo, che usa tecniche di tendenza e di cambiamento, come la macchina da presa HD Red che ci ha permesso di fare cose incredibili. E' stato stimolante e produttivo lavorare con Sky perché abbiamo cercato insiemelinguaggi e stili innovativi."

Un tema piuttosto forte è quindi alla base di Nel nome del male, un'altra caratteristica che fa smarcare le produzioni Sky da quelle di Rai e Mediaset. "Non siamo alla ricerca di cose scioccanti - tiene però a precisare Hartmann - non abbiamo fatto un lavoro intriso di carne e di zolfo, ma ci siamo concentrati sul rapporto mancato tra padre e figlio nell'ambiente della provincia che spesso sa essere desolante. Quando abbiamo visto le impressionanti statistiche sulle sette sataniche ci siamo resi conto che nessuno raccontava queste storie e abbiamo avuto il coraggio di farlo noi, ma senza puntare sullo shock." Accanto al satanismo, ben presto farà irruzione su Sky anche il mondo del porno, con la miniserie in due puntate Moana, dedicata alla più famosa pornodiva italiana, Moana Pozzi, e interpretata da Violante Placido, le cui riprese sono ancora in corso. La scelta della figlia di Michele Placido è parsa a Nils Hartmann naturale in quanto la giovane attrice ha mostrato "la folle determinazione tipica di Moana Pozzi". Per apprezzarne il risultato dovremo aspettare il prossimo RomaFictionFest, di scena dal 6 all'11 luglio, quando la miniserie verrà presentata come evento speciale al Multisala Adriano, nel corso della Serata Sky Cinema.

Dopo il successo della prima stagione, acquistata da Spagna, Francia, Germania e Sudamerica, e alla quale si è interessata anche la Scandinavia, gli sceneggiatori sono a lavoro per dare un seguito a Romanzo Criminale - La serie. "Continuiamo Romanzo criminale sulla base del primo - dichiara Riccardo Tozzi, produttore della serie per Cattleya - allargando il background politico e ricercando una corrispondenza tra il mondo chiuso, marginale, criminale e il grande mondo che c'è dietro. Se uno affronta di petto questi temi richia di risultare retorico e trombone, perciò noi abbiamo scavato per trovare l'umanità e la sua relazione con i grandi temi. Ci siamo poi inventati altri personaggi che non vengono dal libro e che ci potrebbero condurre altrove, aprendo scenari interessanti in anni successivi da quelli raccontati nel romanzo di De Cataldo."

Infine, un nuovo, grande progetto si aggiungerà alla collana di fiction autoprodotte da Sky Cinema ancora in collaborazione con Cattleya. Ideato da Enzo Caria, che ne firma il soggetto e la sceneggiatura insieme a Giancarlo De Cataldo, Narcos Connection (titolo ancora provvisorio) è una storia di fantasia ispirata da una vicenda vera, l'operazione congiunta di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza denominata "Tiro Grosso", che nel gennaio 2007 smascherò la più grande rete di narcotraffico dai tempi di Pizza Connection. Ambientata nel Lotto K, un sobborgo immaginario di Napoli sul modello di Scampia, la miniserie incastra singole vicende di amori impossibili, piccoli spacciatori e sbirri corrotti, sulla dimensione internazionale del grande narcotraffico. "All'inizio non ero contento che Sky realizzasse miniserie, perché credevo che la lunga serialità fosse il terreno privilegiato per l'innovazione. - rivela ancora Riccardo Tozzi - Mi sembrava un cedimento, una punta conformista. Invece sono stato smentito: evidentemente tutto si può fare bene. Mi sembra piuttosto innovativo avere questo tipo di qualità e impatto su quello che è il prodotto medio della televisione generalista nel mondo. Con Narcos ci cimentiamo anche noi di Cattleya con la miniserie. E' una storia che ha l'ambiente fisico della camorra, ma si dipana tantissimo fino ad aprire scenari agghiaccianti. Pescando nei personaggi, il racconto non è mai esteriore, retorico, stereotipato, ma si tratta di un mondo altro che alla fine somiglia tanto al mondo tout court"

Una fiction, quella prodotta da Sky Cinema, che continua a scavare nella realtà, ma col grande obiettivo di innovare e offrire storie e stili lontani dall'offerta della tv generalista. Tra satanismo, criminalità, porno e camorra nei prossimi mesi Sky saprà quindi certamente appassionare i suoi telespettatori, con il grande obiettivo di rendere più labile il confine tra fiction e cinema.