Qual è la sigla più iconica di tutte le serie TV?

La ricetta di una sigla iconica spesso è questa: una canzone orecchiabile e riconoscibile, legata a immagini iconiche dei protagonisti in modo da diventare un tutt'uno inscindibile. E spesso con dei forti elementi distintivi come il battito delle mani o lo schioccare delle dita.

Qual è la sigla più iconica di tutte le serie TV?

Tutto è nato, qualche mese fa, da un geniale post del social media manager di Prime Video. Solo a parole, senza immagini e senza meme, ci chiedeva: "Qual è la sigla più iconica di tutte le serie TV?" È uno di quei post sotto il quale non possono che fioccare le risposte. E, per fare questa classifica, soggettiva ma fino a un certo punto, delle sigle più iconiche delle serie tv, ci siamo basati anche sulla vox populi, cioè sulle tante preferenze suggerite dagli utenti. Attenzione, parliamo non di serie preferite ma di sigle iconiche. E la ricetta di una sigla iconica, spesso è questa: una canzone orecchiabile e riconoscibile, legata a immagini iconiche dei protagonisti in modo da diventare un tutt'uno inscindibile. E spesso con dei forti elementi distintivi: il battito delle mani, lo schioccare delle dita. Sì, avete capito di che sigle stiamo parlando.

Will Smith è Willy, il principe di Bel Air
Will Smith è Willy, il principe di Bel Air

Non troverete serie recenti, perché ancora non hanno avuto modo di sedimentarsi nell'immaginario collettivo, e anche perché - spesso - hanno sigle molto brevi e minimali, fatte per essere saltare in caso di più episodi visti in binge watching. Troverete molte sigle degli anni Settanta e Ottanta, quando le serie le chiamavamo telefilm, e dove si puntava molto sulle canzoni e sugli elementi distintivi. Prima di iniziare la classifica vi segnaliamo alcune sigle molto amate: La signora in giallo, Il Principe di Bel Air, Hazzard, A-Team e Magnum P.I..

10. La famiglia Addams

La locandina di La famiglia Addams
La locandina di La famiglia Addams

La sigla de La famiglia Addams è più che mai attuale, visto che la famiglia più dark delle serie tv è tornata in voga con la serie Netflix Mercoledì. Ora che i ragazzi e le ragazze impazziscono per Jenna Ortega, facciamo i vecchi e vogliamo ricordare loro che tutto nasce dalla spassosa serie degli anni Sessanta, che ci ha regalato pomeriggi spensierati. Rigorosamente in bianco e nero, come tutta la serie con la bellissima Carolin Jones nei panni di Morticia, la sigla de La famiglia Addams partiva con quell'irresistibile motivetto, quel "tudududùn", suonato con un clavicembalo, a cui seguivano, a tempo, gli schiocchi delle dita dei protagonisti della serie. Tra cui, ovviamente, c'era anche Mano, che con le dita riusciva a fare qualunque cosa. Il celebre motivo è stato composto da Vic Mizzy.

9. Gli occhi del cuore (Boris)

Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Francesco Pannofino, Alessandro Tiberi e Paolo Calabresi in una foto promozionale della serie TV Boris
Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Francesco Pannofino, Alessandro Tiberi e Paolo Calabresi in una foto promozionale della serie TV Boris

C'è della sigla in questo genio. Per una serie irriverente, geniale, metanarrativa, e in avanti sui tempi come Boris, ricordiamolo, "la prima fuoriserie italiana", non poteva mancare una sigla con una canzone all'altezza. E così sono stati chiamati Elio e le Storie Tese, che, per introdurre Boris, che racconta il dietro le quinte di una pessima serie televisiva italiana, "Gli occhi del cuore", compongono proprio la sigla della serie in questione. "Userò gli occhi del cuore per carpire i tuoi segreti" dà il là a una melodia accattivante e irresistibile mentre scorrono i personaggi chiave di Boris: Stanis, Corinna e tutti gli altri. In Boris 4 la sigla è stata aggiornata alla nuova era delle serie tv: "Me lo ha detto l'algoritmo della nuova piattaforma".

8. Friends

Un'immagine promozionale della sitcom Friends
Un'immagine promozionale della sitcom Friends

Quando parliamo di elementi distintivi di una sigla, ci sono cose come il battito delle mani. È questo che ha reso la sigla di Friends, qualcosa di interattivo: che stessimo davanti alla tv ad aspettare l'inizio dell'episodio, o in qualche locale a ballare, perché la sigla è uscita dalla tv per diventare una hit, veniva automatico battere le mani dopo aver sentito "So no one told you life was gonna be this way". La sigla di Friends è una grande canzone: I'll Be There For You dei Rembrandts, classico brano rock. Ogni volta che ascoltiamo quella canzone ci scorrono le immagini dei protagonisti in strada, su quel divano, o nella fontana. E ci viene da ballare come loro.

Friends è offensivo? La dittatura del politicamente corretto danneggia la commedia

7. Dawson's Creek

Leann Hunley e Joshua Jackson nell'episodio Il ritorno di Tamara della serie Dawson's Creek
Leann Hunley e Joshua Jackson nell'episodio Il ritorno di Tamara della serie Dawson's Creek

La sigla di Dawson's Creek è conosciuta universalmente come "anouannaeuei", storpiatura tutta nostra delle parole I Don't Wanna Wait, la canzone di Paula Cole. In realtà, nella prima stagione, abbiamo conosciuto Dawson's Creek con un'altra sigla, ugualmente bella (Run Like Mad di Jann Arden, ma si era provato a prendere Hands In My Pocket di Alanis Morrissette) che poi è stata sostituita dalla stagione 2 in poi. Quella melodia dolce era perfetta per vedere le bucoliche immagini di Capeside, la cittadina sul mare dove vivevano Dawson Leary e i suoi amici. James Van Der Beek, Joshua Jackson, Katie Holmes e Michelle Williams erano i volti della serie che scorrevano su quella canzone. Curioso che proprio il protagonista abbia avuto meno successo, e che la carriera più luminosa sia stata quella di Michelle Williams, che allora veniva un po' sottovalutata.

6. Beverly Hils 90210

Il cast della serie in una foto promozionale della prima stagione di Beverly Hills, 90210
Il cast della serie in una foto promozionale della prima stagione di Beverly Hills, 90210

A proposito di ganci, la sigla di Beverly Hills, 90210, oltre ad avere un accattivante motivo strumentale a portarla avanti, aveva un "gancio" irresistibile ad aprirla. Due accordi di chitarra elettrica e due colpi di batteria, con Jason Priestley, alias Brandon Walsh, che con fare piacione e ammiccante, agitava due volte il pugno nell'aria. Anche questa è la seconda versione della sigla. Nella prima il tema era suonato con il sassofono, mentre in questo nuovo arrangiamento a farla da padrona è la chitarra elettrica. Sullo schermo scorrono sognanti immagini della vita a Beverly Hills, e bellezze come Shannon Doherty e Jeannie Garth, di cui da ragazzi eravamo tutti innamorati. E poi c'è lui, Luke Perry, alias Dylan McKay, scomparso davvero troppo presto. La melodia (ce lo hanno fatto notare questa estate a Summer Camp su Radio Deejay) è molto simile a quelle de L'estate sta finendo dei Righeira.

Love at First Lie, Tori Spelling: "Il vero amore di Beverly Hills era quello tra Brandon e Kelly"

5. Happy Days

Henry Winkler è Fonzie nel telefilm Happy Days
Henry Winkler è Fonzie nel telefilm Happy Days

"Sunday, Monday, Happy Days". La sigla di Happy Days, e la canzone di Charles Fox, è qualcosa che conoscevi, e cantavi, anche se non vedevi la serie. Sì, perché è una di quelle canzoni che sentivi ovunque, ed era perfetta per introdurti nel mondo degli anni Cinquanta. Il disco di un juke box che girava, il giubbotto di pelle di Fonzie, il diner di Arnold. Tutto, in quella sigla, era immediatamente iconico. Henry Winkler, il protagonista, sarebbe rimasto indelebilmente legato al ruolo di Fonzie, mentre Ron Howard, alias Richie Cunningham, sarebbe diventato uno dei registi più importanti di Hollywood. Ma Happy Days ci piace perché ci ricorda un tempo in cui eravamo davvero spensierati.

4. X-Files

David Duchovny e Gillian Anderson interpretano Fox Mulder e Dana Scully in X-Files
David Duchovny e Gillian Anderson interpretano Fox Mulder e Dana Scully in X-Files

Come entrare subito, nel mondo del brivido e del mistero con poche note. Il tema di X-Files, progetto che ha segnato la serialità degli anni Novanta, è fatto di poche note, due temi che si rincorrono. Musica elettronica, scarna, minimale, legata a quella lettera, la lettera X, che sta a significare i casi irrisolti, quelli legati al paranormale, seguiti dall'FBI. La sigla, realizzata da Mark Snow ha segnato in modo indelebile la serie e ha contribuito al suo successo, al pari dei suoi due protagonisti, Fox Mulder e Dana Scully, interpretati da David Duchovny e Gillian Anderson, semplicemente perfetti. Una curiosità: il caratteristico effetto dell'eco che caratterizza il suono della sigla è nato per caso.

X-Files, 25 anni senza smettere di crederci

3. Supercar

David Hasselhoff nel telefilm Supercar
David Hasselhoff nel telefilm Supercar

Supercar faceva entrare il mondo dei telefilm nella modernità. Erano gli anni Ottanta, gli anni dei primi computer e dei robot, e così l'idea di un'auto, una fiammante Pontiac nera, automatizzata e dotata di un'intelligenza artificiale era affascinante e in quale modo profetica. Se pensiamo a cosa sta accadendo oggi. Ma la cosa geniale era che KITT (Knight Industries Two Thousand) era dotata di ironia, e i suoi duetti con il Michael Knight di David Hasselhoff erano spassosi. A condire il tutto c'era questa musica elettronica, incalzante e tambureggiante. Il Knight Rider Theme è stato composto da Stu Phillips e Glen A. Larson, che si ispirò a un pezzo classico, Marche et Cortège De Bacchus Act III - No. 14 di Sylvia scritto dal compositore francese Léo Delibes. Quella musica era così bella che anni dopo è diventata la base di un pezzo rap di Busta Rhymes: Turn it up/Fire it up.

2. Saranno famosi

Gene Anthony Ray, Erica Gimperl e Lee Curreri scena di 'Saranno Famosi'
Gene Anthony Ray, Erica Gimperl e Lee Curreri scena di 'Saranno Famosi'

Se parliamo di grandi canzoni, la serie tv Fame, in Italia Saranno famosi, è incentrata su una grande canzone, Fame, di Irene Cara, brano disco che, anche in questo caso, è uscita dalla serie tv per diventare una hit e un grande classico del genere. Irene Cara, qualche anno dopo, avrebbe bissato il successo con What A Feeling, brano portante di Flashdance. Su una canzone così, non poteva che essere coinvolgente tutta la sigla, con i ragazzi della scuola per talenti della musica e della danza a scatenarsi tra i corridoi e sulla strada. "Fame, I Wanna Live Forever!"

Angelo Badalamenti: L'uomo che creò i brividi di Twin Peaks

1. I Segreti di Twin Peaks

I segreti di Twin Peaks: il cartello di benvenuto il città
I segreti di Twin Peaks: il cartello di benvenuto il città

Al numero uno non ci può che essere l'iconica, ipnotica, struggente sigla de I segreti di Twin Peaks. Non solo è la sigla che lancia l'opera che ha cambiato per sempre la serialità televisiva. Ma è anche l'unione di due immensi talenti, quello visivo di David Lynch, il creatore della serie, e Angelo Badalamenti, compositore che è scomparso di recente. A Badalamanti bastavano tre accordi di chitarra per portarci in un mondo. Tre accordi sospesi che si aprivano poi in una dolcissima melodia sinfonica e sognante. Il Twin Peaks Theme, con l'aggiunta della voce di Julee Cruise, diventava Falling, una canzone ancora più struggente. Quando ascoltiamo quella musica, ci passano davanti le immagini di quella sigla: l'uccellino, le immagini della segheria, il cartello "Welcome To Twin Peaks". Saremmo entrati in un mondo per non uscirne più. E la televisione non sarebbe stata più la stessa.