Shazam!, la recensione: la parola magica è divertimento

Shazam!, la recensione: un nuovo supereroe DC arriva sugli schermi, pronto a conquistare grandi e piccini con la sua simpatia prima ancora che con i suoi poteri.

Shazam: Jack Dylan Grazer insieme a Zachary Levi
Shazam: Jack Dylan Grazer insieme a Zachary Levi

Se potessimo far scrivere questa recensione di Shazam! al bambino che (forse) è ancora in noi, questo articolo trasuderebbe gioia ed entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che, ne siamo certi, proveranno i nostri e i vostri figli e nipoti quando vedranno il film in sala in questi giorni. Perché quello che abbiamo davanti è il primo film del nuovo corso DC/Warner a rivolgersi chiaramente e direttamente ad un pubblico giovane, ed è forse proprio per questo che, per la prima volta dai tempi della trilogia di Nolan anche se per motivi evidentemente diversi, anche noi, che bambini lo siamo più da un pezzo, usciamo dal cinema davvero soddisfatti. Non perché abbiamo visto chissà quale capolavoro, ma perché non possiamo che apprezzare l'onestà e la trasparenza del progetto. O più semplicemente perché abbiamo avuto esattamente quello che ci aspettavamo, del puro e sano divertimento.

Uno dei (tanti) problemi di molti dei film precedenti del DC Extendend Universe - che forse ancora esiste, forse no - era appunto il prendersi troppo sul serio ma, al tempo stesso, non riuscire a conferire la giusta dose di epicità e di quella gravitas che gli autori stessi, molto più che gli spettatori in realtà, sembravano aspettarsi. Con Shazam! questo problema proprio non sussiste, perché fin dalle premesse è evidente che qui siamo su tutt'altri binari. E che di serio ma soprattutto di "serioso" c'è poco o nulla.

Una trama da fumetto che funziona anche al cinema

Shazam!: Asher Angel in una scena con Jack Dylan Grazer
Shazam!: Asher Angel in una scena con Jack Dylan Grazer

Non diremo nulla delle problematiche legate al vecchio e confusionario nome (Captain Marvel) di questo supereroe sui generis (ne abbiamo parlato diffusamente nel nostro approfondimento sulle origini di Shazam) perché non hanno niente a che vedere con questo film, ma soprattutto non ce n'è alcun bisogno. Questa che ci viene presentata è una vera e propria origin story, un film (finalmente) del tutto indipendente dai film precedenti per un nuovo supereroe che non aveva fatto alcuna comparsata né in Justice League né in Batman v Superman: Dawn of Justice. La trama di Shazam comincia semplicemente con un ragazzo quindicenne che, per motivi più o meno casuali, si ritrova con il potere di trasformarsi in qualsiasi momento in un supereroe muscoloso e dai poteri inimmaginabili. Basta una semplice parola magica, lo Shazam! del titolo, e a quel punto tutto è possibile!

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Shazam!: una scena del film

Dal momento in cui Billy Batson scopre di avere i poteri degli Dei, la storia prende pieghe sempre più inaspettate, divertenti e soprattutto esagerate, perché il film di David F. Sandberg sapientemente amplia e dilata il più possibile quello che da sempre è uno dei momenti topici e generalmente più riusciti di tutte le origin story: la scoperta dei poteri. Se però nel caso dei numerosi e vari Spider-Man degli ultimi decenni, anche il meno smaliziato degli spettatori sapeva esattamente cosa aspettarsi, qui c'è il piacere e la fortuna di andare a scoprire la presenza - o, in modo ancor più divertente come dimostra la brillante scena post-credits finale, anche l'assenza - di questi nuovi poteri di pari passo con i protagonisti del film.

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Shazam!: Zachary Levi, Grace Fulton, Jovan Armand, Jack Dylan Grazer, Ian Chen, Faithe Herman in una scena

Poi, certo, c'è solito cattivo che vuole distruggere il mondo, c'è la scoperta di una nuova consapevolezza dei propri limiti e pregi che va in parallelo con il solito discorso del passaggio all'età adulta, e c'è anche l'immancabile morale finale sull'importanza della famiglia e dell'amore. Ma il tutto è veicolato sempre con un'ironia, una leggerezza ed un candore tale da non risultare mai indigesto anche per il più cinico degli adulti. L'elemento comico del film funziona proprio perché sfrutta gli stereotipi del genere senza cercare di sovvertirli o rivoluzionarli a tutti i costi, ma semplicemente riportando il tutto ad un livello più semplice, più familiare. Molto più vicino, se vogliamo, alle commedie generazionali (poi diventate cult) di qualche decennio fa.

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Zachary Levi, ovvero un esempio di casting perfetto

La Marvel nell'ultimo decennio ha fatto capire al mondo intero quanto il successo planetario di un franchise sia spesso legato in primis alle scelte di cast. La Warner finora aveva avuto le sue difficoltà, ma non è un caso che gli ultimi due successi (Wonder Woman e Aquaman) abbiano potuto contare su attori estremamente carismatici, e perfetti nel loro ruolo. Con Shazam! e la scelta di Zachary Levi la magia sembra in qualche modo ripetersi, anche se ovviamente più che un vero e proprio sex symbol qui parliamo di un personaggio in grado di conquistare la simpatia di grandi e piccini. Ma di fatto Levi fa la fortuna del film proprio con la sua performance divertentissima ma "aggraziata", mai sopra le righe o esageratamente spinta. Il suo è un supereroe vero, in tutto e per tutto, ma "tradisce" semplicemente la presenza di un quindicenne al suo interno, e Levi riesce a ricreare questo difficile equilibrio in modo esemplare.

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Shazam!: Zachary Levi e Mark Strong in una scena del comic-movie

Il resto del cast per forza di cose rimane un po' sullo sfondo, almeno fino alla parte conclusiva del film. Ci aspettavamo sinceramente qualcosa di più dal Dott. Sivana di Mark Strong, ma considerato il tono del film era effettivamente difficile pretendere un personaggio più tridimensionale dal cattivo quando nemmeno i ben più ambiziosi film precedenti DC c'erano poi riusciti. Una piacevolissima sorpresa è invece il giovane Jack Grazer (nipote del celebre e potente produttore Brian Grazer) che avevamo già visto in It nei panni del fragile e timoroso Eddie Kaspbrak, ma che qui invece dimostra una verve e una simpatia davvero trascinante. Ma forse anche in questo caso il merito è soprattutto di Levi e del suo contagioso Shazam!, perché al termine della pellicola tutti gli spettatori avranno il sorriso stampato sul viso. È magia o semplicemente anche la DC ha trovato un suo equilibrio?

Conclusioni

Non possiamo che concludere questa recensione di Shazam! notando come la Warner/DC abbia finalmente imboccato la strada giusta nel momento in cui ha deciso di "ripartire" dai film singoli e dalle origin stories. Una mossa intelligente, anche se di certo non rivoluzionaria, che infonde nuovo entusiasmo e linfa vitale nei progetti: anche perché, ammettiamolo, ora chi non vorrebbe vedere questo strambo supereroe poco cresciuto combattere al fianco di Batman, Superman e tutti gli altri?

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.5/5

Perché ci piace

  • Il tono divertente di tutto il film, la simpatia dei suoi protagonisti e la semplicità della storia.
  • I riferimenti all'universo DC sono presenti in modo naturale, mai forzati o esagerati.
  • Zachary Levi è il protagonista perfetto per un film di questo tipo.

Cosa non va

  • L'antagonista lascia molto a desiderare, ma va detto che sarebbe stato difficile far meglio senza compromettere il tono leggero del film.