Sharp Objects: il blu-ray per riscoprire la serie ipnotica con Amy Adams

La recensione del blu-ray di Sharp Objects: l'angosciante miniserie HBO diretta da Jean-Marc Valléè è arrivata in homevideo anche in HD con un'ottima qualità audio-video. Peccato per gli extra: 5 minuti sono davvero troppo pochi.

È stata una delle più belle sorprese dell'anno: Sharp Objects è una miniserie avvincente e affascinante, per certi versi angosciante e spaventosa, basata sul romanzo best seller Sulla Pelle, di Gillian Flynn, e magistralmente diretta da Jean-Marc Vallée, che ha confezionato otto episodi da non perdere. La miniserie HBO, che ha ottenuto 3 nomination ai Golden Globe per Miglior miniserie, Miglior attrice in una miniserie (Amy Adams) e Miglior attrice non protagonista in una serie (Patricia Clarkson), è una sorta di racconto noir, che scava fra segreti del passato, misteriosi omicidi e un torbido intreccio familiare ambientato in una piccola cittadina del Missouri. La protagonista assoluta è una formidabile Amy Adams, nel ruolo della tormentata reporter Camille Preaker: la giornalista ritorna nella sua città natale per investigare sull'omicidio di una ragazzina e la scomparsa di una seconda. Mentre cerca di rimettere insieme i pezzi del puzzle psicologico che è il suo passato, si troverà a identificarsi un po' troppo con le giovani vittime.

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Sharp Objects: una scena della mini serie

Un video capace di esaltare la regia ipnotica

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Una miniserie così sorprendente e di successo, non poteva che essere molto attesa anche al suo approdo in homevideo. E proprio da poche settimane Sharp Objects è disponibile in Italia anche in alta definizione, grazie al blu-ray distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia: un'edizione a due dischi che contiene gli otto episodi, pienamente positiva sul piano tecnico, meno su quello degli extra, purtroppo scarsi. Il girato digitale è ben riprodotto sul blu-ray. Il video presenta un quadro solido e senza sbavature, capace di valorizzare l'interessante lavoro di montaggio, la regia ipnotica di Jean-Marc Vallée e la creazione dell'immaginaria Wind Gap, che si presenta a tratti inondata dal sole, con colori saturi e con un livello di dettaglio sempre piuttosto elevato: basta guardare le facciate degli edifici e dei negozi, o alcuni murales. Quando le vicende diventano più intime, come in alcuni flashback o negli interni, anche il quadro si fa più morbido: il croma ha colori più sfumati e il dettaglio si fa in qualche modo meno incisivo, ma c'è la sensazione che si tratti di un effetto intenzionale, alla ricerca di un look in qualche modo più opaco e soffuso, volutamente meno netto, proprio in linea con le vicende narrate. Altri momenti di dettaglio morbido e soffocato, sono invece ancora più chiaramente il frutto di determinate scelte stilistiche, come ad esempio quando uno stesso fotogramma alterna particolari sfocati (magari in primo piano) ad altri più netti sullo sfondo. In definitiva, pur con alcuni limiti dovuti allo stile utilizzato e al fatto che si tratta pur sempre di un prodotto televisivo, la resa video è ottima e soprattutto molto fedele al girato.

Sharp Objects: Patricia Clarkson nell'episodio Dirt
Sharp Objects: Patricia Clarkson nell'episodio Dirt

L'audio: quando la puntualità è tutto

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Sharp Objects: una scena del primo episodio della serie

Per quanto riguarda l'audio, la traccia italiana gode di un buon DTS 5.1, cosa non scontata per una serie tv, anche se quella originale inglese può vantare un più solido e performante DTS HD Master Audio 5.1. Le atmosfere un po' soffuse della serie non sono di quelle che fanno esaltare la parte sonora, spesso poco appariscente. Ma anche in questo caso è importante sottolineare la resa coerente con quanto scorre sullo schermo: naturalmente la parte del leone la fa l'asse anteriore e in particolare il centrale, dal qual escono dialoghi puliti e con un ottimo timbro, ma quando si tratta di collocare nello spazio alcuni rumori ambientali, la traccia italiana lo fa con grande puntualità e precisione chiamando in causa i canali surround. Calda e avvolgente la resa della colonna sonora, ed è qui che entrano in scena anche i bassi, delicati ma presenti. La traccia inglese, oltre che nella naturalezza dei dialoghi, gode di una marcia in più sul piano del microdettaglio e della profondità sonora complessiva, che risulta un po' più appagante. 



Peccato, 5 minuti di extra lasciano una grande amarezza

La vera e unica delusione dell'edizione riguarda purtroppo i contenuti speciali, soprattutto in un periodo nel quale anche le serie televisive godono di numerosi extra tra approfondimenti, scene tagliate e curiosità varie. C'è quindi parecchia amarezza nel constatare che l'unico extra presente è una featurette, denominata Creare Wind Gap, nel quale il cast e la troupe discutono sulla creazione e sulla rappresentazione della città immaginaria di Wind Gap, che è al centro della serie. Si tratta di un contributo interessante e divertente, ma dura solamente 5 minuti ed essendo l'unico dell'edizione non può certo soddisfare quelle che erano le attese. Anche perché la serie era ricchissima di spunti e di motivi per eventuali approfondimenti.