Sex and the city: i segreti di una ricetta vincente

Prodotto della fusione tra serie e serial, lo show di Darren Star è un perfetto mix di trama, immagini e linguaggio cinematografico.

In Italia c'è la tendenza a definire con il termine serie tv (o, ancora peggio, telefilm) ogni tipo di testo audiovisivo suddiviso in puntate. In realtà c'è un'importante differenza da tenere in conto: con il termine serie ci si riferisce ad un racconto segmentato in episodi autosufficienti e non concatenati. Al contrario, il serial è articolato in un numero svariato di puntate interdipendenti e collegate tra loro. Non solo, spesso si creano forme ibride, in modo da ottenere le serie serializzate. Negli ultimi anni si sta riscontrando un forte interesse verso quest'ultima tipologia di prodotto televisivo, dove i singoli segmenti mantengono un grado di autonomia, c'è una storia centrale che si conclude con il termine dell'episodio, ma è presente anche una continuità inter- episodica.

Sex and the City rappresenta molto bene questo insieme, proponendo una gamma di scelte narrative e stilistiche molto particolari che, già dalla "lontana" prima stagione, rendono il prodotto molto ben confezionato ed apprezzabile.
Riguardo all'aspetto prettamente narrativo, la linea verticale del racconto (cioè quella che riguarda ogni specifico episodio) si basa non tanto su una storia che viene raccontata dall'inizio alla fine, ma su una sorta di tema ben preciso da affrontare di volta in volta. Lo sviluppo di questo è ciò che poi, in linea generale, costituisce le fondamenta: Sex and the City è caratterizzato proprio dalla presa in esame di argomenti di rilevanza sociale e sessuale, come ad esempio l'amore, il sesso, il potere femminile, la diversità tra uomo e donna. Ogni singolo episodio, quindi, ci permette di assistere puntualmente alla discussione di una tesi, per poi arrivare alla conclusione.
La maniera con cui questa operazione viene svolta, stagione dopo stagione, segue solitamente lo stesso percorso: Carrie, la protagonista, guida lo spettatore nell'universo dei propri pensieri e dubbi, comunicando ciò che prova attraverso la voce fuori campo. Il più delle volte, mentre ascoltiamo le sue parole, assistiamo contemporaneamente alla materializzazione di queste, in quanto vengono trascritte a computer. Carrie infatti è una scrittrice, si occupa di una rubrica che prende in esame gli stessi temi sui quali lei interroga se stessa e, allo stesso tempo, noi spettatori.
C'è una sorta di continuo rimando, un'isotopia tra vita reale e vita mediatica e ciò viene a presentarsi più volte nella serie (durante la sigla, attraverso gli articoli che lei scrive, mediante oggetti autoreferenziali quali il libro di Carrie che più volte vedremo inserito come un normale oggetto di scena).
Il "rituale del pc" è, in modo particolare, un nodo testuale ricorrente: l'inquadratura presenta la ragazza all'interno del proprio ambiente domestico, luogo intimo e privato nel quale potersi esprimere senza preoccupazioni; i primi piani ci permettono di leggere sul suo viso un velo di perplessità, le domande che si pone sono realmente questioni alle quali cerca di dare risposta e, come detto, sono allo stesso modo materiale fondamentale per i propri articoli. Ecco dunque che, attraverso un taglio molto ravvicinato sullo schermo del computer, la macchina da presa segue velocemente le parole, come se volesse condurci nella lettura di queste e si sofferma sul punto finale. Da questo momento in poi la linea verticale del racconto è stata formulata.

Per capire come si giunge alla conclusione, che segna il termine dell'episodio, seguiamo lo sviluppo del tema in altri momenti tipici e ricorrenti, primo tra tutti il pranzo tra le quattro amiche. Per sei stagioni vediamo Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte sedute regolarmente al tavolo di un ristorante lussuoso, di una pasticceria raffinata, o anche semplicemente di un anonimo bar newyorkese (ricordiamo quanto la città di New York, con i suoi locali e luoghi caratteristici, sia fondamentale nello svolgimento delle vicende, a tal punto da essere considerata la quinta protagonista). Qui le ragazze raccontano le esperienze personali, affrontano i dubbi con sincerità, si misurano e, attraverso lo scambio di battute, ci mostrano le loro caratteristiche. Il tema che caratterizza l'episodio è anche l'argomento che emerge dal colloquio amicale. Non ci viene fornita ancora una risposta ma, grazie al confronto tra le quattro personalità, riflettiamo più attentamente, considerando i diversi punti di vista, come del resto fa Carrie.

Conosciamo dunque l'interrogativo, abbiamo ascoltato le opinioni, non ci resta nient'altro che ragionare per trovare, seguendo sempre la nostra protagonista, la risposta. Il rapporto che instauriamo con lei oscilla tra l'immedesimazione e la "conversazione a tu per tu". Nella prima stagione, infatti, la ragazza parla con lo spettatore, rivolgendosi direttamente a lui attraverso svariati espedienti stilistici: voce fuori campo, sguardi in macchina, situazioni bloccate dal fermo immagine dove solo Carrie è libera di muoversi per concentrarsi su di noi. Questo è un meccanismo di interpellazione, diventiamo gl'interlocutori per eccellenza, siamo amici e complici. Non solo, alcuni episodi prevedono un piccolo montaggio delle interviste che Carrie si suppone faccia per compilare la sua rubrica. L'interrogativo viene perciò posto anche ad altri, il più delle volte sconosciuti, uomini e donne di ogni genere e età. Questo espediente avvicina lo stile a quello di cronaca, assimilandolo a quello di un telegiornale nel quale discutere dei fatti relativi alla sfera affettiva e sessuale. Tale scelta narrativa è stata però eliminata nel corso delle stagioni, per lasciare spazio all'esclusiva voce over.
Punto saliente, individuabile a circa metà episodio, è la messa in pratica del tema attraverso le azioni: le quattro protagoniste "sperimentano sul campo" ciò di cui hanno precedentemente discusso e il modo migliore per farlo è un appuntamento con un uomo. Oltre ad avere la conferma dei differenti caratteri, e quindi dei diversi modi di relazionarsi con il genere maschile, assistiamo alla messa in pratica della questione e traiamo le conclusioni. Un esempio può essere ricondotto al classico argomento a proposito dell'uomo perfetto: se Carrie si trova generalmente in una posizione alquanto incerta, Miranda dimostra il suo cinismo e Samantha la sua dura incredulità, Charlotte sembra essere sempre la più speranzosa.

A questo punto, allora, siamo in grado di giungere alla conclusione, che raramente è segnata da elementi di suspance; il rimando al futuro, però, è presente ed intuibile come una speranza di cambiamento. Il finale vede spesso la protagonista tirare le somme a proposito dell'argomento che ha caratterizzato la puntata.
Sul piano orizzontale (cioè quello riguardante la continuità inter- episodica) la storia segue le vite private delle protagoniste: il loro lavoro, la salute, l'amicizia che le lega. Il punto cruciale riguarda in modo particolare l'amore: <>. Come non citare, a questo punto, la tormentata relazione di Carrie con Mr. Big, il quale incontreremo nell'episodio iniziale della prima stagione, per ritrovarlo come punto fermo in tutti i sei anni di programmazione. Inoltre osserviamo in quest'arco di tempo dei notevoli mutamenti nelle personalità e nei modi di pensare delle restanti tre amiche: Miranda la cinica diventerà madre e imparerà a credere nel matrimonio; Charlotte si sposerà con un uomo poco attraente ma molto vicino alla sua idea di "principe azzurro"; Samantha abbandonerà la sua maschera di seduttrice ninfomane per legarsi seriamente ad un ragazzo.
Forse più dell'amore, l'amicizia viene raccontata come un sentimento puro e sincero, che va al di là di tutto il resto. E' quindi un elemento basilare rilevabile nel piano orizzontale, in quanto ogni singolo episodio mostra la profondità e la sincerità del legame condiviso dalle quattro donne.

I ritmi e le situazioni sono riscontrabili nei toni leggeri della commedia, con una tendenza che, in più di un'occasione, si rivolge anche al melo, in situazioni che privilegiano il rapporto con la realtà sociale, i problemi personali e le paure individuali (ad esempio la morte della mamma di Miranda o il cancro di Samantha).
Si può inoltre notare come Sex and the City elimini i tabù ed affronti con audacia i temi della sessualità e del desiderio femminile, presentandosi come un prodotto in grado di parlare alle donne, nel quale esse possano ritrovarsi e che le aiuti ad esprimersi senza paura delle censure imposte dalla società.