Run, la recensione: Quando l'amore deraglia come un treno

La nostra recensione di Run - Fuga d'amore, la dark comedy con Merritt Wever e Domhnall Gleeson nei panni di Ruby e Billy, due ex amanti che si ritrovano 15 anni dopo in una fuga d'amore folle su un treno, dal 6 giugno su Sky Serie e NOW.

Li abbiamo conosciuti - tra le altre cose - come l'infermiera Zoey Barkow in Nurse Jackie e il più grande dei Weasley, Bill, nella saga di Harry Potter. Ora li ritroviamo a rincorrersi per amore in Run, la dark comedy HBO prodotta da Phoebe Waller-Bridge in onda dal 6 giugno su Sky Serie e NOW, per un'unica stagione che non si ferma un attimo, perché in amore non c'è tempo, come spiegheremo nella recensione di Run.

L'amore va come un treno

Ep3
Run - Fuga d'amore: Merritt Wever e Domhnall Gleeson in una foto di scena

C'è una grande metafora alla base del racconto di Run - Fuga d'amore, utilizzando un mezzo di trasporto e uno strumento narrativo molto frequente al cinema: il treno. In questo caso il mezzo che fa tanto tribolare gli avventori di Trenitalia è un vero e proprio personaggio, è una metafora dell'amore, al centro della storia con protagonisti Ruby (Merritt Wever vista anche in Unbelievable e Roar) e Billy (Domhnall Gleeson, visto anche nella trilogia sequel di Star Wars, Madre! e Peter Rabbit), due ex fidanzati ai tempi del college che 15 anni dopo si ritrovano a bordo di un treno dopo un messaggio sibillino, figlio di una vecchia scommessa mai dimenticata, che recita solamente "Run" (corri). Da qui inizia una corsa contro il tempo, che farà mettere totalmente in discussione le loro vite, sentimentali e professionali, svelando man mano nei sette episodi che compongono la serie i rispettivi segreti e le rispettive situazioni attuali. I due interpreti dimostrano un grande attaccamento ai propri personaggi - soprattutto Weaver nel rapporto con il proprio corpo - e una grande chimica tra loro, rendendo credibile la situazione sempre più surreale in cui i due si verranno a trovare. Lui egocentrico e lunatico, lei timida e goffa, sono un mix esplosivo, pericoloso e forse tossico per entrambe le parti.

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Sbilanciamento emotivo

Ep4
Run - Fuga d'amore: una scena della serie

Run funziona maggiormente nella prima parte che nella seconda. Questo principalmente perché la location chiusa e limitata permette di giocare tutto sulle interpretazioni degli attori e sul loro rapporto. D'altronde l'amore può deragliare all'improvviso, tornare al punto di partenza e così via, proprio come un treno. Nella seconda parte il serial prende una virata maggiormente thriller e quasi spionistica che mal si amalgama alla prima; sembra essere figlio di un'altra creatura seriale di Vicky Jones e Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), ovvero Killing Eve, divenendo però in questo frangente ridondante e inutile ai fini dell'idea alla base dello show. Proprio Waller-Bridge appare in questo caso nei panni di una giovane donna appassionata di tassidermia - non poteva che interpretare un personaggio sui generis - che si ritroverà invischiata nella vita dei due protagonisti e soprattutto nella loro fuga. Il treno nella serie è metafora e vero e proprio "terzo incomodo" accanto a Ruby e Billy, dando un nuovo significato alla "fuitina" e alla fuga d'amore, in un viaggio folle attraverso gli Usa a partire dalla Grand Central Station di New York. A chiudere il cerchio ci sono le rispettive persone parte della vita dei due, Laurence (Rich Sommer di Mad Men) e Fiona (Archie Panjabi di The Good Wife), che renderanno ancora più complicata la reunion dei due ex amanti.

Conclusioni

A chiusura della nostra recensione di Run confermiamo come si tratti di una serie divisa in due, in cui funziona maggiormente la prima parte ambientata sul treno, metafora dell’amore irrisolto fra i due protagonisti, e meno nella seconda, con una svolta inutilmente crime e sanguinolenta che, in un’eventuale seconda stagione, avrebbe portato a sviluppi ridondanti già visti in Killing Eve, pur lasciandoci con un finale totalmente aperto.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Merritt Wever e Domhnall Gleeson sono perfetti nei panni di Ruby e Billy e dimostrano grande chimica
  • La prima parte tutta giocata sul “e se” e sui misteri reciproci della coppia-non-coppia funziona…

Cosa non va

  • …mentre la seconda parte che vira sul thriller e crime funziona molto meno, cadendo in schemi narrativi ridondanti e già visti
  • La situazione si fa davvero troppo surreale nella seconda metà e il finale è apertissimo