Roma celebra il mito di Connery

L'attore scozzese riceverà l'Acting Award per una carriera fatta di grandi successi e personaggi indimenticabili.

"My name is Bond, James Bond": una frase entrata ormai nella storia del cinema, grazie anche al fascino ed al carisma dell'attore che nell'immaginario collettivo resterà sempre legato a 007. Ma Sean Connery ha dato vita anche ad altri personaggi che hanno conquistato pubblico e critica, e La Festa del Cinema di Roma rende omaggio al talento ed al fascino intramontabile del grande attore scozzese con una retrospettiva di tredici pellicole - scelte dall'attore e dall'organizzazione del festival. Il 13 ottobre inoltre, Connery incontrerà il pubblico nella Sala Sinopoli dell'Auditorium e il giorno successivo verrà insignito dal sindaco Walter Veltroni del Premio Marco Aurelio alla carriera.
L'enorme popolarità di Connery - che è nato ad Edimburgo nel 1930, in una famiglia non benestante - si deve certamente al ruolo di 007, interpretato in sei pellicole del franchise dedicato all'agente segreto più celebre della storia del cinema. Ma nonostante agli inizi non fosse ben visto dallo scrittore Ian Fleming come interprete del personaggio da lui ideato, che lo considerava poco raffinato e soprattutto poco british per quel ruolo, alla fine Connery è l'attore che resterà sempre legato a Bond nell'immaginario collettivo, e il fatto che egli abbia dato una sorta di benestare per la scelta di Daniel Craig come successore di Pierce Brosnan nel ruolo di 007 è indicativo di quanta importanza abbia la sua immagine per la serie tratta dall'opera di Fleming.

Infatti, dopo il successo del primo film di James Bond, anche Fleming dovette ricredersi su Connery, che fu aiutato molto da Terence Young, il regista di Agente 007, licenza di uccidere, che lo prese sotto la sua ala protettiva e lo aiutò a "ripulire" la sua immagine per divenire un uomo più elegante e raffinato, degno interprete del ruolo che gli era stato affidato. Connery infatti fu costretto ad abbandonare gli studi in giovane età e ad arrangiarsi con diversi lavori, adattandosi a fare di tutto: bagnino, muratore ed addirittura addetto alla lucidatura di bare.
Nel tempo libero, però, iniziò a costruire e modellare il suo fisico in palestra: un hobby che gli permise di entrare facilmente nel mondo dello spettacolo e di piazzarsi al terzo posto per il concorso di Mister Universo, nel 1950.

Tuttavia, dai suoi primi passi nel mondo del cinema fino al suo primo ruolo da protagonista in Estasi d'amore - Operazione Love, accanto a Lana Turner, passarono circa otto anni, e ne dovettero passare ancora altri prima che Connery interpretasse James Bond. Il ruolo di 007 gli permise di diventare popolarissimo, come abbiamo già detto, ma allo stesso tempo divenne anche una gabbia dalla quale l'attore riuscì ad uscire non senza difficoltà. Dopo Agente 007, una cascata di diamanti accettò un modesto compenso per interpretare Zardoz di John Boorman, ma negli anni successivi l'attore riuscì ad imporsi in altri ruoli entrati nella storia del cinema.

Se a conquistare il pubblico furono prevalentemente i ruoli che Connery ha interpretato in film d'azione come Caccia a Ottobre Rosso, Highlander - l'ultimo immortale - ma anche il ruolo autoironico e da anti-eroe del padre di Harrison Ford in Indiana Jones e l'ultima crociata, il successo di critica invece si deve al ruolo di William of Baskerville ne Il nome della rosa, tratto dal romanzo omonimo di Umberto Eco - un'interpretazione che gli valse anche un BAFTA Award come miglior attore, nell'88 - e il ruolo di Jim Malone ne Gli intoccabili di De Palma, grazie al quale vinse un Academy Award come miglior attore non protagonista.

Nel corso degli anni le sue capacità interpretative andarono affinandosi, e sorprendentemente anche il suo fascino sembrò farsi più irresistibile, nonostante il passare del tempo. Nell'89, a quasi sessant'anni, Connery venne definito l'uomo più sexy del mondo del cinema e se le intepretazioni nei film di Annaud e De Palma misero l'attore sotto una nuova luce, e gli consentirono di acquisire una rinnovata credibilità come interprete, il successo di Indiana Jones spinse in avanti la sua carriera, al punto da permettergli di chiedere un cachet di ben 250mila dollari per due giorni di lavoro per il suo cameo di Riccardo Cuor di Leone in Robin Hood Principe dei ladri. Un compenso che fece discutere e sollevò polemiche, e che Connery destinò in beneficenza.

Allo stesso tempo però, non essendo un abituale frequentatore del club Hollywood, Connery si è lasciato sfuggire due ruoli in pellicole di enorme successo come Matrix e la saga jacksoniana del Signore degli Anelli: due clamorose rinunce alle quali ha tentato di riparare entrando nel cast de La leggenda degli uomini straordinari, suo ultimo film, da lui considerato "un disastro". Attualmente l'attore scozzese si considera ritirato, anche se, come egli stesso sostiene, tornerebbe sul set per interpretare un ruolo davvero importante, magari quello del Dr. Henry Jones nel quarto Indiana Jones, un progetto di cui finora si è fatto solo un gran parlare.