Rocky: Che fine hanno fatto i protagonisti?

A quarant'anni dall'uscita americana del film pugilistico interpretato da Sylvester Stallone, passiamo in rassegna l'evoluzione della carriera dei principali partecipanti.

Sylvester Stallone in Rocky
Sylvester Stallone in Rocky

3 dicembre 1976: dopo la premiere a New York il 21 novembre, esce finalmente nelle sale americane Rocky, il film sportivo che ha segnato una fetta non indifferente dell'immaginario cinematografico americano (e non solo) e trionfato alla cerimonia degli Oscar qualche mese dopo, sconfiggendo dei pesi massimi come Taxi Driver, Quinto potere e Tutti gli uomini del presidente nella corsa alla statuetta come miglior film.

Rocky: Sylvester Stallone alza le braccia sulla scalinata di Philadelphia
Rocky: Sylvester Stallone alza le braccia sulla scalinata di Philadelphia

Da quel trionfo improbabile, che rispecchia in parte il percorso del protagonista Rocky Balboa, è nato un franchise che ha attraversato quattro decenni, da Rocky II uscito tre anni dopo il capostipite al recentissimo Creed - Nato per combattere, lo spin-off dove avviene il passaggio del testimone con Rocky nel ruolo dell'allenatore di un nuovo aspirante campione. In occasione del quarantennale abbiamo voluto ripercorrere la storia della saga tramite un'occhiata alle carriere successive degli interpreti e registi.

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Sylvester Stallone

Sylvester Stallone in Rocky
Sylvester Stallone in Rocky

Grazie a Rocky e Rambo, che ha debuttato nel 1982, l'attore-sceneggiatore-regista italoamericano è stato uno dei dominatori del box office statunitense e mondiale negli anni Ottanta, per poi essere ridimensionato nel corso del decennio successivo, dove solo Cop Land - acclamato dalla critica ma poco visto all'epoca - è davvero meritevole in un oceano di mediocrità che include Dredd - La legge sono io e il pessimo Fermati, o mamma spara, un titolo che lo stesso Stallone rimpiange di aver girato col senno di poi (come regista ha anche firmato l'imbarazzante Staying Alive, sequel de La febbre del sabato sera). A livello di rispettabilità recitativa si è redento nel 2006 con Rocky Balboa ed è andato vicinissimo all'Oscar con il già citato Creed, mentre I mercenari - The Expendables ha confermato il suo appeal commerciale, giocando sulla nostalgia dei fan di vecchia data. Lo vedremo tra qualche mese in Guardiani della Galassia Vol. 2.

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Talia Shire

Talia Shire e Sylvester Stallone in Rocky
Talia Shire e Sylvester Stallone in Rocky

L'adorata Adriana (Adrian in originale) aveva il volto della sorella di Francis Ford Coppola, che l'ha diretta ne Il padrino e nei due seguiti. E al di fuori di queste due saghe - spiace ammetterlo - la carriera dell'attrice è stata abbastanza invisibile, escludendo la miniserie televisiva Il ricco e il povero e una particina in I Heart Huckabees - le strane coincidenze della vita di David O. Russell. È tuttora attiva davanti alla macchina da presa , soprattutto in progetti "di famiglia": nel 2013 è stata diretta dalla nipote Gia Coppola in Palo Alto, mentre quest'anno è apparsa in Dreamland, opera prima del figlio Robert Schwartzman.

Burt Young

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Un altro interprete legato soprattutto alla saga di Rocky, nella quale interpretava Paulie Pennino, Young è comunque riuscito ad accumulare parti in progetti di un certo spessore come C'era una volta in America, Convoy - Trincea d'asfalto, Last Exit to Brooklyn e, in anni più recenti, Go Go Tales di Abel Ferrara (per non parlare dell'italiano Cattive ragazze). Sul piccolo schermo è apparso in Colombo, Miami Vice, Law & Order - I due volti della giustizia, I Soprano e nella recentissima miniserie Horace and Pete, ideata da Louis C.K..

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Sylvester Stallone e Burt Young in Rocky Balboa
Sylvester Stallone e Burt Young in Rocky Balboa

Burgess Meredith

Rocky: Sylvester Stallone con Burgess Meredith in difficoltà tra una ripresa e l'altra
Rocky: Sylvester Stallone con Burgess Meredith in difficoltà tra una ripresa e l'altra

L'interprete di Mickey Goldmill, allenatore di Rocky, deve gran parte della sua fama alla carriera prima del franchise pugilistico, essendo stato il protagonista di quattro episodi di Ai confini della realtà e soprattutto il mitico Pinguino nella serie televisiva Batman. Tra il primo Rocky e la morte nel 1997 si è fatto notare anche nell'horror britannico Magic, per la regia di Richard Attenborough, e nel fantasy di culto Scontro di titani. Nel 1983 ha chiuso il cerchio narrando i titoli di testa del film Ai Confini della Realtà.

Carl Weathers

Rocky IV: Carl Weathers in una delle scene più celebri
Rocky IV: Carl Weathers in una delle scene più celebri

Dopo essere stato Apollo Creed in quattro film al fianco di Stallone, Weathers è passato dall'altra parte della barricata condividendo lo schermo con Arnold Schwarzenegger in Predator. La sua carriera cinematografica successiva è poco degna di nota, con tanto di camei in due film con protagonista Adam Sandler. Se l'è cavata meglio in televisione, con parti minori in The Shield e Arrested Development (quest'ultimo nei panni di "se stesso"). Attualmente ha un ruolo da comprimario in Colony e fa parte del cast fisso di Chicago Justice.

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Rocky: Sylvester Stallone si batte sul ring contro Carl Weathers
Rocky: Sylvester Stallone si batte sul ring contro Carl Weathers

Tony Burton

Tony Burton e Sylvester Stallone in un'immagine scherzosa
Tony Burton e Sylvester Stallone in un'immagine scherzosa

Ex-pugile e detenuto, Burton è stato, fino all'uscita di Creed, uno di tre attori (gli altri due erano Stallone e Young) ad apparire in tutti i film della saga, dove interpretava Duke Evers, l'allenatore di Apollo. Al di fuori del franchise è stato possibile vederlo in Shining e Hook - Capitan Uncino e, sul piccolo schermo, in A-Team, Moonlighting e I segreti di Twin Peaks. È stato stroncato lo scorso febbraio dalla polmonite, all'età di 78 anni, dopo un lungo periodo di malattia.

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Mr. T

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Pur avendo conquistato una nomination ai Razzie Awards per il suo debutto in Rocky III, il wrestler divenuto attore ha comunque avuto una carriera di tutto rispetto, tramutandosi in star televisiva con il ruolo di B.A. Baracus in A-Team, in onda dal 1983 al 1987. Salvo occasionali comparsate televisive (Blossom, I Simpson) e un ruolo vocale in Piovono polpette, l'uomo che fu Clubber Lang vive soprattutto della propria immagine. È l'unico dei tre protagonisti ancora in vita di A-Team ad aver rifiutato di apparire nella versione cinematografica, di cui ha criticato l'eccessiva violenza.

Dolph Lundgren

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L'attore svedese, indimenticabile interprete di Ivan Drago in Rocky IV, è rimasto un'icona di genere, prestando il corpo a He-Man nel film di culto I dominatori dell'universo e al celebre antieroe della Marvel ne Il vendicatore - The punisher. La sua carriera è legata soprattutto ai B-movies, principalmente il franchise nato da I nuovi eroi, ma è apparso anche in un film d'autore come Ave, Cesare! dei fratelli Coen, oltre che ne I mercenari e sequel. Da quest'anno è anche uno degli antagonisti della serie TV Arrow.

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Rocky IV - Sylvester Stallone e Dolph Lundgren sul ring
Rocky IV - Sylvester Stallone e Dolph Lundgren sul ring

Sage Stallone

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Il primogenito di Sly, nato proprio nell'anno del primo Rocky e scomparso prematuramente nel 2012 in seguito a problemi cardiaci, non ha avuto ruoli cinematografici particolarmente importanti o vistosi dopo essere stato Robert Balboa Jr. in Rocky V. Vale comunque la pena menzionare la sua partecipazione a Promises Written in Water, il film di e con Vincent Gallo di cui si sono perse le tracce dopo le proiezioni alla Mostra di Venezia e al Festival di Toronto nel 2010. Il padre gli ha reso omaggio in Creed, dove Sage fa una breve apparizione fotografica, sempre nei panni di Robert Jr.

Milo Ventimiglia

Sylvester Stallone e Milo Ventimiglia in Rocky Balboa
Sylvester Stallone e Milo Ventimiglia in Rocky Balboa

Nello stesso anno in cui ha interpretato il figlio del pugile in Rocky Balboa, Ventimiglia ha anche trovato il successo sul piccolo schermo in Heroes, dove è stato per quattro anni il supereroe Peter Petrelli. Al cinema l'abbiamo visto in Gamer e Grace di Monaco, ma rimane attivo soprattutto in televisione: da qualche mese è protagonista della nuova serie drammatica This Is Us, ed è anche apparso in Una mamma per amica: di nuovo insieme nei panni di Jess Mariano, ruolo che aveva interpretato nel programma originale dal 2001 al 2006 (e che doveva inizialmente essere protagonista di un apposito spin-off).

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Michael B. Jordan

Creed - Sylvester Stallone e Michael B. Jordan nel film
Creed - Sylvester Stallone e Michael B. Jordan nel film

Fattosi notare in The Wire, Chronicle e Prossima fermata: Fruitvale Station, Jordan è anche stato la Torcia Umana nell'imbarazzante Fantastic 4 - I Fantastici Quattro, prima di riprendersi nell'ottimo Creed, di cui è in lavorazione il sequel. Nell'attesa di rivederlo nei panni di Adonis, avremo l'occasione di assistere al suo ritorno all'universo dei cinecomics, per l'esattezza il Marvel Cinematic Universe: sarà infatti il cattivo Erik Killmonger in Black Panther, la cui uscita è prevista per febbraio 2018.

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Creed - Nato per combattere: Michael B. Jordan in una scena del film
Creed - Nato per combattere: Michael B. Jordan in una scena del film

John G. Avildsen (regista di Rocky e Rocky V)

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Nonostante l'Oscar per la regia vinto nel 1977, il cineasta che ha firmato il capostipite della saga non ha avuto molta fortuna dietro la macchina da presa: prima di tornare all'ovile con il deludente quinto episodio (successivamente rinnegato anche da Stallone), si è fatto notare solo per Karate Kid - Per vincere domani e i due sequel, rimanendo in ambito sportivo ma con un tono più comico e adolescenziale. Non gira più un lungometraggio dal 1999.

Ryan Coogler (regista di Creed - Nato per combattere)

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Il giovane regista afroamericano ritroverà Michael B. Jordan per almeno due progetti: Black Panther, di cui Coogler è regista e co-sceneggiatore, e Wrong Answer, basato sulla storia vera di uno scandalo scolastico nella città di Atlanta. Non sappiamo ancora se sarà il regista dell'annunciato sequel di Creed, ma dovrebbe rimanere coinvolto in qualche modo, presumibilmente almeno come soggettista/sceneggiatore e/o produttore.

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