Regista e cast di 300 al Festival di Berlino

La conferenenza stampa post-screening per il film che ha avuto un'accoglienza fredda da parte della stampa (ma non deluderà i fan).

Dopo la proiezione ufficiale (nonché anteprima mondiale) di 300, accolto abbastanza freddamente dalla stampa accreditata, ha luogo la conferenza stampa con il regista Zack Snyder, gli interpreti Gerard Butler e Rodrigo Santoro, e i produttori Gianni Nunnari, Mark Canton, Bernie Goldmann e Deborah Snyder.

A chi si deve l'idea di questo progetto così innovativo?

Zack Snyder: Tutto è iniziato con l'albo a fumetti di Frank Miller, una leggenda e un genio nel mondo dei fumetti. Miller vide da ragazzino un film del '62, I 300 Spartani, e in seguitò visitò le Tremopili e decise di raccontare quella storia a modo suo. Certo gli spartani non sono presentati come personaggi esattamente piacevoli, si disfano dei loro neonati poco robusti, picchiano i loro bambini, ma il tipico eroe di Miller è così, ha un codice di condotta personale, e un destino tragico, ma riesce a conquistarsi le simpatie del lettore.
Gianni Nunnari mi propose di fare un film, e io gli dissi che questo sarebbe stato un grande film.

Gianni Nunnari: Serve una grande energia per relalizzare un film come questo, che ha richiesto anni di impegno. Al momento, tra l'altro, c'erano ben tre progetti diversi in ballo. Fortunatamente abbiamo avuto il supporto della warner, e comunque ci sono stati vari stadi di produzione nel tempo.

C'era bisogno di un altro racconto di quella storia con un piglio così iperbolico e poco storicamente preciso?

Zack Snyder: Il mio film narra la battaglia delle Termopili raccontata dal punto di vista del Spartiani, in cui i testimoni ocuplari raccontano esagerando: il sopravvissuto Dilios, tra l'altro, ha lasciato la battaglia prima della fine, quindi la conclusione dello scontro è una sua invenzione. E poi non credo che ci sia un limite: basta, questa storia non si può più raccontare...
Mi sono divertito a fare questo film così particolare, a me piace, è tutto quello che può fare un cineasta - se non ti diverte non ha senso.

Gerard Butler, ci può dire qualcosa sul lavoro fisico fatto per questo film?

Gerard Butler: E' stato un film lungo e difficile, sapevo che sarebbe stata una sfida unica anche sul piano fisico e ho iniziato ad allenarmi per sei ore al giorno con il mio trainer - praticamente mi sono rovinato. Ma era importante e mi sentivo veramente in parte.

E lei, Rodrigo Santoro?

Rodrigo Santoro: Ho perso molto peso solo per il provino, e per fortuna il mio nastro è piaciuto. Io non dovevo esercitarmi per scene di lotta come Gerard e gli altri, ma dovevo essere un gigante, dovevo avere immensa e sovrumana visibilità. 300 è innanzitutto un fumetto, e questi sono personaggi da fumetto. Io dovevo essere imponente, come il film, dovevo essere un uomo ma anche un'entità semi-divina, e ho lavorato molto sul fisico ma anche sul linguaggio del corpo. E' stato faticoso e intenso, con tanto di lunghe sedute al make up, ma sono grato e sofddisfatto del nostro lavoro.

Snyder, lei pensa che fosse il momento giusto per fare questo film, con tutti i riferimenti alla politica USA contemporanea che suscita?

Zack Snyder: Ho iniziato a lavorare a questo film sei anni fa. Mi hanno chiesto se Leonida è geroge W. Bush, o Serse è Gearge W. Bush. Io credo che bisogna scegliere una parte tra i contendenti, ma ognuno puù addurre buone ragioni per la sua scelta, ma non si può decidere chi tra i due è Bush!

Gerry, questo è un film in cui conta molto la postproduzione. Del suo personaggio quanto era fisico e quanto CGI? E come è stato lavorare sul blue screen?

Gerard Butler: Ho fatto tutto, tutte le scene di azione e tutte le sequenze di arti marziali lunghe e complicate sono recitate veramente. Per quanto riguarda il blue screen, certo faceva un'impressione strana, ma ci sono scene come quella della tempesta in cui affondano le navi persiane in cui era piacevole sapere di essere invece al sicuro con un tetto sulla testa. A tratti era difficile, non sapevi bene dove rivolgerti, ma è anche un eccellente esercizio di recitazione.

Bernie Goldmann, è stata una produzione difficile?

Bernie Goldmann: Avevamo una grande fortuna: un regista che sapeva esattamente quello che voleva e il supporto di Frank Miller. Con leader così è tutto più facile.

Snyder, il film è gay-friendly?

Zack Snyder: Non ci ho pensato, ma in effetti... potrebbe essere la prima volta che un film d'azione e di guerra è gay-friendly. Wow, sarebbe favoloso!