Recensione Sapore di te (2014)

Trent'anni dopo Sapore di mare arriva in sala il film che celebra i favolosi anni Ottanta raccontando le vicende sentimental balneari di un gruppo di ragazzi che si ritrovano con le loro famiglie ogni anno in vacanza sulle spiagge di Forte dei Marmi.

Revival anni '80 per i Vanzina: arriva Sapore di te

Passate le feste di fine anno e digeriti i (cine)panettoni ecco che il freddo climatico di questi primi giorni del 2014 viene stemperato dalle atmosfere nostalgiche della nuova commedia dei fratelli Vanzina in uscita giovedì 9 gennaio e che, sia nel titolo che nei contenuti, punta a replicare il grande successo di quello che a trent'anni di distanza è diventato un vero e proprio cult. Dopo Mai Stati Uniti, che tornava negli States ventinove anni dopo Vacanze in America, Carlo ed Enrico Vanzina tornano a Forte dei Marmi per riportarci indietro ai mitici anni '80, anni pieni di malinconia, di colori e di mode un po' folli che hanno lasciato un segno indelebile nel cinema come nella musica e che avevano fatto da sfondo alle scene finali di Sapore di Mare, sicuramente uno dei loro film più famosi e di successo. Girato tra la Versilia, Porto Ercole, Roma, Fregene, San Candido, la Val Pusteria e l'Austria, Sapore di te è stato girato in sette settimane e attraverso il racconto di due estati (quelle del 1984 e del 1985) ci racconta (come faceva l'originale) uno spaccato della società italiana di quel tempo e al contempo una divertente storia incentrata sull'amicizia, sull'amore e sul destino. E così Jerry Calà, Christian De Sica, Isabella Ferrari, Marina Suma e Virna Lisi vengono 'rimpiazzati' dagli 'adulti' Serena Autieri (all'esordio con i Vanzina), Nancy Brilli, Maurizio Mattioli, Vincenzo Salemme, Giorgio Pasotti e Paolo Conticini e dal gruppo dei giovani composto da Martina Stella, Virginie Marsan, Katy Saunders, Matteo Leoni e Eugenio Franceschini in un intreccio di amori, passioni e tradimenti cullati dalla sabbia bianca della Versilia e da una splendida e nostalgica colonna sonora.


La trama del film
Luca e Chicco (Franceschini e Leoni) sono cresciuti insieme e ora sono anche compagni d'Università ma con le ragazze hanno sempre avuto destini opposti. Luca è il bello del gruppo e senz'altro quello più corteggiato e ambito dal gentil sesso mentre Chicco fa fatica a trovarsi una ragazza ma nella burrascosa estate del 1985 finiscono per innamorarsi entrambi di Sabrina (Katy Saunders), una ragazza romana in vacanza con i genitori Elena (Nancy Brilli) e Alberto (Maurizio Mattioli), tifoso 'fracico' della Roma che ha optato per la Versilia visto che la squadra è in ritiro proprio in zona per le amichevoli estive. Quell'anno c'è anche Anna, che sta per laurearsi e che, appena arrivata per trascorrere una vacanza studio con l'amica Francesca, incontra Armando, un dongiovanni belloccio e un po' furbetto che rapisce il suo cuore di sognatrice e la fa innamorare. Amata anche da importanti esponenti della politica, la spiaggia di 'Forte' ospita anche l'Onorevole De Marco (Salemme), un simpatico socialista napoletano con moglie al seguito e ammanicato con le alte sfere del partito che perde la testa per la bellissima Susy (Serena Autieri), una giovane soubrette che sogna di entrare nel cast del Drive In televisivo. Intorno a loro un mosaico di caratteri tipici di quell'epoca: il bagnino donnaiolo che seduce le straniere, i genitori di Luca, due borghesi milanesi che rimpiangono gli anni '60, la ragazza giovane che si innamora di un uomo sposato che ha più del doppio dei suoi anni e mogli gelose con tante ragioni per esserlo.

Un gusto un po' amaro di cose perdute

Era il febbraio del 1983 (l'uscita invernale allora portò fortuna) quando nelle sale usciva Sapore di mare, il film che omaggiava gli anni '60 (e vi era anche ambientato) che ha incassato più di un miliardo di lire e che lanciò definitivamente la carriera dei Vanzina e si meritò anche un sequel, che uscì l'autunno successivo col titolo Sapore di mare 2 - un anno dopo e fu diretto da Bruno Cortini 'assoldato' da Medusa per 'punire' i Vanzina che nel frattempo avevano deciso di firmare un contratto con la Filmauro per girare Vacanze di Natale. Ma Sapore di mare fu anche un film importante che lanciò la carriera di Christian De Sica, indesiderato e sottovalutato dagli allora produttori ma voluto a tutti i costi dai Vanzina nel cast insieme a Virna Lisi.

"Volevamo in un certo senso rivivere le emozioni che tanti anni fa vivemmo durante la lavorazione di Sapore di mare" - ha dichiarato Carlo Vanzina durante la conferenza stampa di presentazione - "senz'altro il film che ha cambiato radicalmente le nostre vite facendo decollare la nostra carriera. Per questo abbiamo pensato di ambientarlo proprio dove finiva il primo e di dar voce al cuore realizzando un'opera alla 'nostra maniera': sentimentale, leggera, ottimista e mai volgare. E' un momento difficile per il nostro Paese in cui tutto sembra grigio e disperato ed è per questo che abbiamo voluto ripercorrere gli anni Ottanta, per colorare un periodo un po' cupo e omaggiare un'epoca in cui la gente era più allegra e spensierata". La verità è che all'epoca anche nel cinema ci si buttava a capofitto, si rischiava di più, si accoglievano con entusiasmo le novità mentre oggi fare cinema è diventato un po' come seguire una moda, in questo i Vanzina sono rimasti piuttosto fedeli alle loro origini, è un dato di fatto innegabile. "Non sappiamo fare un cinema diverso da questo e anche Sapore di te mantiene viva l'anima della nostra filmografia" - ha continuato Carlo - "il primo Sapore di mare, Eccezzziunale... veramente, Vacanze di Natale: è questa la nostra cifra stilistica, puntiamo sul divertimento, sui sentimenti, sui personaggi e sul loro essere teneri e autentici, sull'osservazione della realtà. In questo Mario Monicelli ci ha insegnato tutto, abbiamo imparato da lui a volere bene alle storie che raccontiamo nei nostri film".

Il tempo è nei giorni che passano pigri

Trent'anni dopo i Vanzina tornano a rivisitare l'Italia degli energici anni '80, gli anni del loro successo, del coraggio di osare, gli anni della politica disastrata, gli anni del cinema migliore, della musica migliore, gli anni del crollo del muro di Berlino, ma lo fanno con il senno del poi e con qualche riferimento alla situazione politica facendo più volte riferimento agli intrallazzi e ai nomi di Craxi e Andreotti. "All'epoca eravamo molto più giovani e spensierati e Sapore di mare per certi versi era anche un po' autobiografico" - ha dichiarato con malinconia Enrico Vanzina - "oggi siamo più maturi anche professionalmente e abbiamo voluto mettere nel film qualche accenno superficiale alla situazione politica e sociale dell'epoca senza rischiare di sprofondare in inutili analisi sociologiche e ci siamo andati cauti anche con il buonismo a tutti i costi, ci interessava riportare in auge l'atmosfera di quei tempi, il mood".

(Stereo)tipi da spiaggia

Poche idee, ma almeno sono chiare, più o meno le stesse del film originale che a suo tempo aveva decisamente molto più senso rispetto a questo Sapore di te. A reggere il film, neanche a dirlo, sono le interpretazioni da mattatori di Salemme e Mattioli che con la loro comicità fisica e il loro dialetto inconfondibile ci regalano i siparietti migliori e qualche guizzo esilarante. La messa in scena non è di certo delle migliori, il finale 'parruccato' è agghiacciante come le inutili sfocate riprese 'di repertorio' di un treno in corsa, la sceneggiatura è povera di idee e non aggiunge nulla al patrimonio delle commedie sentimentali 'preistoriche' che abbiamo ereditato da quegli anni e da quelle moderne e inutili ambientate ai giorni nostri che vediamo sempre più spesso sul grande schermo dei nostri cinema recitate da attori esperti e da giovani attori 'da campionario' che hanno bisogno di fare curriculum. Dedicato solo ai cultori del genere e dagli ora ultra-quarantenni che all'epoca hanno sognato e amato i personaggi di Sapore di Mare e del sequel. Non bastano una splendida colonna sonora, qualche esilarante gag calcistica e le spiagge di Forte dei Marmi a dare un senso a questo sequel-remake-revival semplice ma un po' misero, decisamente antiquato sia nelle fattezze che nello stile.

Movieplayer.it

2.0/5