Recensione Mr. America (2013)

Il thriller dalle venature horror di Leonardo Ferrari Carissimi cattura con uno stile visivamente suggestivo, ma pecca per freddezza e scarso coinvolgimento. Il DVD ha un buon reparto tecnico ma è povero di extra.

Un Andy Warhol visto come un possibile cattivo maestro, capace con il suo carisma, la sua genialità e la sua produzione artistica, di influenzare irrimediabilmente le vite di chi è stato in qualche modo suo discepolo. Mr. America, il curioso thriller dalle venature horror di Leonardo Ferrari Carissimi, uscito al cinema in forma di eventi, premiato come miglior opera prima al Napoli Cultural Classic 2013, e adesso finalmente disponibile in homevideo, ruota infatti tutto sugli effetti nefasti che per certi artisti ha una celebrità ingombrante, una fascinazione che può trasformarsi in una maledizione.

Prodotto da Velvet Movie, Filmmaker e Stemo Production, Mr. America vede protagonista Penny (interpretata da Anna Favella), una giovane e ambiziosa direttrice di una galleria d'arte: una persona glaciale e determinata, che deve il suo successo al fatto di aver ereditato uno spazio espositivo prestigioso da Samuel, che ne sembra il padre. In realtà Samuel è il padre di Adrian (Marco Cocci), ragazzo incerto e privo di autostima, che è stato scavalcato da Penny nella fiducia del padre. Adrian soffre non solo per la noncuranza del padre, ma anche per l'amore non corrisposto che nutre per Penny, la quale invece si concede con facilità a tutti gli artisti che ospita nella sua galleria. Ma proprio su un paio di questi, si scatenano le torture di un misterioso vendicatore mascherato, un assassino seriale.

Il costo della celebrità

Anna Favella in Mr America
Anna Favella in Mr America

Letta la trama, si dirà: e che c'entra Andy Warhol, ovvero Mr. America, in tutto questo? È come un fantasma costantemente evocato nella vita dei protagonisti: oltre alle opere d'arte, è soprattutto la sua idea che fa da sfondo alla vicenda, quella secondo cui chiunque può conquistare i suoi quindici minuti di celebrità. Il problema è che questo può provocare gelosie e invidie talmente pericolose da mettere in pericolo la vita stessa. Quello a cui Leonardo Ferrari Carissimi punta, è sottolineare come la spirale negativa di questa convinzione non si ferma alla distruzione delle vite degli stessi artisti, ma ha un'influenza ben più vasta e permanente. Chiamando a riflettere se un artista come Andy Wahrol può essere davvero la causa di questo. Ecco dunque il suo ritratto devastante sul mondo dell'arte contemporanea, dove regna l'egocentrismo e ci si sfrutta a vicenda senza nessun pudore o ritegno. Dove esiste il rischio costante di perdere il contatto con la realtà, prendendo la strada della follia e dell'autodistruzione. E dove ogni atto ha una conseguenza, come nella vita, come gli atti dei padri ricadono inevitabilmente sui loro figli e ne segnano per sempre la vita.

Stile suggestivo, ma poco coinvolgente

Marco Cocci sul set di Mr. America.
Marco Cocci sul set di Mr. America.

Va riconosciuto che c'è una componente visuale suggestiva nelle immagini di Mr. America, e che anche il lavoro sul sonoro è interessante, ma c'è l'impressione che lungo questo percorso il regista si sia dimenticato un po' per strada lo spettatore e la capacità di attirare l'attenzione e coinvolgere. La costruzione su distinti piani temporali che si intrecciano, e il cui significato verrà risolto alla fine da una sorpresa piuttosto clamorosa, può essere anche suggestivo, ma finisce invece per appesantire inevitabilmente il tutto e il film rischia di risolversi solamente in un esercizio di stile poco avvincente. Certo, c'è una sensazione di inquietudine costante che funziona, ma i momenti horror e la stessa soluzione finale sembrano poco incisivi e un po' forzati. E il fatto di aver girato il film in inglese, con alcuni attori italiani che doppiano loro stessi, crea una sensazione un po' fastidiosa che penalizza ulteriormente delle interpretazioni già poco convincenti.

Il DVD: video di buon livello, ma qualche difetto c'è

Mr. America come detto è ora disponibile in homevideo, con un DVD targato CG Home Video che presenta un buon reparto tecnico ma extra un po' scarni. Il video è di buon livello e riesce a riprodurre in modo egregio le atmosfere raffinate del film, con un croma vivo e solido, ma anche cupo nei momenti più crudi. Il quadro vanta una buona solidità d'insieme, anche i fondali sono compatti e il dettaglio è ottimo per lo standard DVD, soprattutto per gli elementi in primo piano. Discreta anche la tenuta delle scene più scure, mentre il video zoppica un po' in qualche scena particolare, dove digerisce a fatica alcuni sfondi ricchi di linee e particolari e pertanto un po' ostici da riprodurre senza sbavature. In ogni caso, l'aliasing è molto lieve e la compressione quasi invisibile grazie anche alla brevità del film. In sostanza un video di buon livello.

Audio valido, extra deboli

Molto valido anche l'audio, presente in una traccia multicanale e in un'altra stereo. Preferibile ovviamente la dolby digital 5.1, che a parte la già citata perplessità sul doppiaggio, presenta parlati chiari e una discreta spazialità. Come si diceva, sul film si è svolto un particolare lavoro sul sonoro che va oltre il semplice accompagnamento musicale, ma comprende anche alcuni effetti particolari in momenti di maggior tensione: ebbene l'audio riesce a riprodurli con soddisfacente efficacia, grazie a un buon appoggio dei rear e a un sub che viene chiamato in causa raramente, ma quando lo fa interviene in modo esuberante. Debole il reparto dei contenuti speciali. Oltre a due trailer e a una galleria fotografica, troviamo solamente una featurette di quasi 5 minuti dal titolo Waiting for Mr America, che con la voce narrante di Gabriele Lopez racconta in pratica come il film sia ispirato alla vera vicenda di David Solanas.

Conclusioni

Un thriller-horror che parte dal carisma ammaliante di Andy Warhol è una bella scommessa: lo stile e la costruzione visiva sono interessanti, ma il prodotto è troppo freddo e manca di capacità di coinvolgimento. Il DVD presenta un buon reparto tecnico ma gli extra sono scarsi.

Movieplayer.it

2.0/5