Recensione Il re leone 3D (2011)

La stereoscopia, applicata ai disegni, oggi insolitamente rétro, contribuisce ad arricchire il cartoon, i cui paesaggi diventano avvolgenti e ricchi, quindi il mix tra vecchio e nuovo non può non risultare appetibile per il pubblico di ogni età, catturato dalla bellezza di immagini senza tempo.

Il leone ruggisce ancora

"E un bel giorno ti accorgi che esisti, che sei parte del mondo anche tu...". Chi è stato bambino negli anni '90 (o anche semplicemente un amante dei cartoon) non può non aver intonato almeno una volta Il cerchio della vita, la canzone più nota della colonna sonora di Il re leone, composta da Elton John appositamente per l'opera della Disney; un film che nel 1994 rappresentò una tappa significativa per il colosso mondiale dell'animazione. Primo lungometraggio interamente ambientato nel mondo animale, l'opera di Roger Allers e Rob Minkoff fu uno dei simboli del cosiddetto Rinascimento Disneyano, assieme a pellicole come La sirenetta, La bella e la bestia, Aladdin, Il gobbo di Notre Dame, Mulan e Tarzan. E oggi a 17 anni di distanza, con una presentazione in anteprima al Festival di Roma, nella sezione Alice nella Città, con tanto di accompagnamento del produttore Don Hahn, torna nei cinema in una versione totalmente rinnovata e, soprattutto, in 3D.


Il re leone 3D è un esperimento che ha trovato il pieno apprezzamento del pubblico a giudicare dagli incassi stellari dei primi giorni di programmazione negli Stati Uniti lo scorso settembre. Il motivo di questo successo è presto spiegato. Con una storia forte come quella del leoncino Simba, chiamato a riportare la pace nella sua tribù dopo la morte del padre Mufasa, ucciso dal perfido fratello Scar, una tecnologia come il 3D può solo esaltare quello che di per sé è già buono. Tuttavia chi si aspetta qualcosa di eccessivamente 'invasivo' rimarrà deluso. Questa nuova versione de Il re leone colpisce soprattutto per la resa dei paesaggi e i movimenti dei personaggi, ma trova la sua forza essenzialmente nella potenza di una storia che ancora riesce a commuovere. Applicare il 3D ad una pellicola come Il re leone ha richiesto la collaborazione di una squadra di 60 artisti che hanno rivisto la luce, il layout, gli effetti e il software. Capitanata dallo stereografo Robert Neuman, l'equipe ha lavorato su un copione rinnovato appositamente per il 3D, uno schema su cui erano tracciati i livelli di profondità di ogni strato aggiunto. In certi casi le scene presentavano oltre 100 immagini composte da più livelli.

Simba continua ad essere uno dei caratteri più interessanti creati dalla Disney, un cucciolo che cresce con coraggio, costruendo la sua 'identità' lontano dai genitori e imparando a vivere la vita grazie a due amici fedeli, il suricato Timon e il facocero Pumbaa, che a 'colpi' di Hakuna Matata (senza pensieri) aiutano il leoncino, fuggito da casa perché si crede responsabile delle morte del padre, a ricominciare a vivere. Se in un primo momento il motto della coppia risulta importante per l'orfano, con il passare del tempo sarà lo stesso Simba a voler qualcosa di più che non un semplice buttarsi alle spalle il dolore passato; e proprio in questo momento ricompare nella sua vita l'amata Nala, che lo richiama alle responsabilità e agli onori di un legittimo sovrano. Non è un caso che la sua storia sia stata avvicinata a quella delle tragedie shakespeariane; l'apparizione dl fantasma di Mufasa, doppiato in italiano da Vittorio Gassman e in originale da James Earl Jones (la voce di Darth Vader in Star Wars), rimanda alle atmosfere cupe dell'Amleto così come il mefistofelico Scar, il leone infido che viene soffocato dalla sua stessa brama di potere; per compiere il suo malvagio piano decide di affidarsi alle iene che in uno dei momenti più intensi del film sfilano davanti al loro nuovo capo come se fossero soldati davanti ad un dittatore (e l'immagine richiama le SS). Le avventure di Simba e dei suoi amici quindi possono continuare a vivere e crediamo che il mix tra vecchio e nuovo risulterà appetibile anche ai nostri giorni e per il pubblico di ogni età, catturato dalla bellezza di immagini senza tempo.

Movieplayer.it

3.0/5