Recensione Edward e Wallis (2011)

Ambizioso e patinato, il film di Madonna ricostruisce con fin troppa eleganza gli universi opposti in cui si muovono le due protagoniste, Wallis Simpson e una giovane donna dei nostri giorni che alla duchessa di Windsor guarda come modello di vita; la continua ricerca dell'immagine bella è forse il limite maggiore del film.

Re e regine

Inghilterra, 1934. Wallis Simpson diventa l'amante del Re d'Inghilterra Edoardo VIII. Folgorato dalla personalità della signora Simpson, il sovrano decide di abdicare pur di sposare la donna della sua vita, una cittadina americana pluridivorziata, apertamente contrastata dalla famiglia Windsor. New York, 1998. Wallis Winthrop è una donna solo apparentemente fortunata. Lasciato un impiego da Sotheby's per sposare un medico, desidera un figlio ma si scontra con i continui rifiuti del marito, a volte molto violento. A sollevare il suo animo nei numerosi momenti di difficoltà c'è solo la profonda passione che nutre per Wallis Simpson, simbolo di indomito coraggio per la grinta dimostrata nel difendere l'osteggiata relazione con il monarca inglese. Curiosando tra gli oggetti appartenuti alla celebre coppia, messi all'asta proprio nel suo vecchio posto di lavoro, Wallis scopre il dramma nascosto sotto la rilucente e scandalosa storia d'amore tra Wallis e Edoardo, trovando il coraggio per ripartire da sé stessa e da una nuova relazione con Evgeni, addetto alla sicurezza della celebre casa d'aste.


Ostinatamente alla ricerca di un suo stile e di un modo originale di raccontare storie che ancora non sembra aver trovato, Madonna punta in alto e per la sua seconda opera cinematografica dopo Sacro e Profano racconta le storia parallela di due donne; la prima, consegnata alla Storia per la sua scandalosa relazione sentimentale con il re d'Inghilterra, la seconda, donna newyorchese affondata nelle sabbie mobili di un matrimonio ormai giunto al capolinea. Ambizioso e patinato, Edward e Wallis ricostruisce con maniacale cura del dettaglio gli universi opposti in cui si muovono le due protagoniste Abbie Cornish e Andrea Riseborough, delineando con fin troppa eleganza gli ambienti che le imprigionano. E' forse il limite maggiore del film la ricerca continua dell'immagine bella, come se la necessità principale di Madonna-regista fosse solo quella di mostrare al meglio una storia non perfettamente padroneggiata, in cui sono davvero pochi gli sprazzi di verità sui personaggi. Se è vero che la Storia ha sempre e solo sottolineato il gesto di Edoardo VIII, la sua abdicazione per amore, poco si è detto della vita della Simpson e della sua decisione, nient'affatto scontata, di rimanere per sempre al fianco di un uomo che, sacrificando tutto per lei, l'ha relegata ad un ruolo di comprimaria; ma il dramma di Wallis, falsa regina costretta da un vero re a rinunciare alla libertà tanto inseguita nella sua vita anticonformista, è solo tratteggiato nel film di Madonna.

Superiore alle aspettative della vigilia, la pellicola scorre però senza lasciare tracce profonde nell'animo dello spettatore, affascinato dalle vicende di una donna scandalosa ed emancipata che, trovato l'amore della sua vita, finisce per rinchiudersi in una gabbia dorata. Acerba nella direzione degli attori, che nella loro bravura non riescono comunque a regalare un guizzo decisivo, Madonna osa nella mescolanza delle musiche, divertendosi ad inserire brani diversissimi fra di loro, da Lujon di Henry Mancini a Pretty Vacant dei Sex Pistols, nella parte dedicata a Wallis e Edoardo. Curioso contraltare del celebratissimo Il discorso del Re di Tom Hooper, in cui Wallis Simpson e il compagno vengono dipinti unicamente come scapestrati bon vivant, Edward e Wallis non mette veramente a fuoco le singole vicende delle due eroine, che rivelano la propria interiorità solo nei loro incontri immaginati, quando davvero emerge il forte legame che unisce una giovane signora malmaritata della Manhattan che conta a una sconveniente lady d'altri tempi. A funzionare, quindi, è soprattutto la favola della fata buona Wallis Simpson che veglia sulla ragazza in crisi sentimentale; un modo originale per raccontare come ci si rivolga ai propri miti personali per tentare di dare una svolta alla propria vita, salvo poi dover ammettere di poterne fare a meno, una volta trovato il bandolo della matassa. E almeno l'addio fra queste due vecchie amiche colpisce veramente al cuore.

Movieplayer.it

3.0/5