Recensione As You Were (2014)

As You Were, opera seconda di Liao Jeikai presentato in concorso a Torino 32, ci conduce idealmente nella moderna Singapore per raccontare una storia d'amore tormentata e tragica che si fa metafora dei cambiamenti di un intero paese.

Singapore, oggi. Guohui e Peiling si conoscono da sempre, si amano da sempre ma la loro storia d'amore è arrivata al capolinea. L'isola di Saint John - piccolissimo lembo di terra immerso nel verde a sud di Singapore che ha ospitato nell'ordine colonie penali, riformatori, comunità di quarantena e centri riabilitativi per tossicodipendenti - è stata trasformata in un centro di rieducazione per giovani disadattati. Uno di loro, stanco della reclusione, dell'uniforme e della disciplina ferrea, si ribella e una notte scappa a nuoto in direzione della grande e sfavillante metropoli.

Guohui e Peiling si rincontrano su quella stessa isola dopo tanti anni di lontananza. Il loro amore, nato durante l'infanzia, è ancora vivo. L'insicurezza di Peiling, accentuata dallo scorrere inesorabile del tempo e dall'offuscamento dei ricordi felici che li univano, metterà la parola fine ad un sentimento ormai lacerato, che soccombe agli anni che passano e ai contraccolpi della Storia. Qualche tempo dopo, Rachel, una cantante jazz in crisi sentimentale, si reca sull'isola per trascorrere qualche momento di tranquillità. E' lì che la ragazza incontra Guohui, che lavora come consulente in un gruppo di riabilitazione. Le loro vite si incrociano, ma lui si accorge ben presto di non aver mai dimenticato Peiling.

Chiare, fresche e dolci acque

As You Were: Eshley Gao e Josh Lai in una scena del film
As You Were: Eshley Gao e Josh Lai in una scena del film

Diviso in tre capitoli ('The Hill of Misfits', 'Song of Tomorrow' e 'As You Were'), il film affronta il tema della nostalgia e dell'inafferabilità del tempo usando l'acqua sia come trait-d'union tra i vari frammenti della storia sia come metafora della vita, elemento che rappresenta alla perfezione qualcosa che sfugge fisicamente al controllo e cambia continuamente forma. Si passa dalla piscina dell'infanzia in cui i due da piccoli hanno imparato a nuotare, all'acqua usata per staccare i francobolli da collezionare, alle acque che dividono l'isola dalla metropoli, capaci di inghiottire ogni cosa ma anche di tenerla a galla. Nostalgia del passato che scompare dalla memoria e inquietudini ideologiche in un'opera silenziosa d'introspezione piena di fascino e mistero narrata per immagini, rigorosa e sorprendente nello stile (il film è proposto in un affascinante formato 4:3) ma che ad un certo punto perde la bussola arrancando senza meta nello spazio e nel tempo alla ricerca affannosa di una chiusura dell'ellissi narrativa.

Frammenti di eternità

As You Were: Eshley Gao in una scena
As You Were: Eshley Gao in una scena

Quello di Jiekai Liao è uno sguardo puro e laconico che esplora con pudore le evoluzioni di un grande amore vissuto e ormai perduto, che accarezza con commovente malinconia l'incantevole paesaggio e tutti i suoi mutamenti, cercando di raccogliere qua e là tracce tangibili del tempo che fu e di riesumare ricordi che, per non essere soppiantati da nuovi ricordi, tentano di rimanere aggrappati a luoghi e oggetti. Dopo aver vissuto in America per tre anni, l'autore è tornato a Singapore unicamente per scoprire cosa fosse cambiato nel frattempo, per scoprire una città diversa da quella in cui era cresciuto. Proprio come i due amanti di As You Were, il regista e la città di Singapore si allontanano per sopraggiunta incomunicabilità, perché ognuno di loro ha demolito e ricostruito parti di sé sulle rovine di altre, ed è attraverso i luoghi della nostra memoria che possiamo rendere eterno anche ciò che per sua stessa natura è transitorio.

Conclusione

Un amore che finisce e che lascia nelle vite di chi lo ha vissuto frammenti di eternità impossibili da cancellare, al centro di un film affascinante e inafferrabile come il tempo che passa, che indaga sulla capacità dell'essere umano di costruire, demolire e ricostruire se stesso.

Movieplayer.it

3.5/5