Ragazze a mano armata, cast a Roma per la presentazione

Provano ad essere spregiudicate, ma non sempre ci riescono, le protagoniste del film di Fabio Segatori in uscita il prossimo 19 giugno con Baby Film (con première a Taormina il 15) la storia di tre rapinatrici in erba e della professionista (Karin Proia) che insegna loro il mestiere.

Nei gloriosi anni '60, solo Monica Vitti poteva essere La ragazza con la pistola, donna siciliana di rigorosissimi costumi morali spinta da un amore deludente alla vendetta. Anche se la storia di cui stiamo per parlarvi si svolge ancora una volta nell'assolata Sicilia, a Messina per la precisione, i tempi sono cambiati e sono ben quattro le donzelle che, dotate di ferri del mestiere, si lanciano in una nuova carriera criminale. Sono le protagoniste di Ragazze a mano armata, scoppiettante action comedy mediterranea che vede un trio di bellezze della porta accanto, Emma, Gioia e Stella (Giovanna Verdelli) diventare delle rapinatrici sotto la guida sicura di Beatrice, professionista del settore.

Finita nell'appartamento condiviso dalle tre studentesse, Beatrice porta con sé il bottino di una rapina milionaria e quando i soldi vanno letteralmente in fumo, si trova costretta ad assoldare le sue nuove coinquiline per restituire il maltolto ad un pericoloso criminale. A parlarci del film, in uscita il prossimo 19 giugno con Baby Films in 18 copie, sono stati il regista, Fabio Segatori, la sceneggiatrice e produttrice, Paola Columba, il cast femminile composto da Karin Proia (Beatrice), Federica De Cola (Emma) e Giovanna D'angi (Gioia) e Nino Frassica, che qui veste i panni di un pasticcere disilluso che però riempie di dolcezza le vite degli altri con i suoi straordinari cannoli.

100% indipendenti

Ragazze a mano armata: Federica De Cola e Karin Proia in una scena del film
Ragazze a mano armata: Federica De Cola e Karin Proia in una scena del film

Non stupisce il fatto che durante la conferenza stampa Segatori e Columba abbiano rimarcato più volte l'essenza squisitamente indipendente del loro progetto, frutto dell'ostinata caparbietà di una casa di produzione come la Baby Films ("E' bello stare dalla parte di chi deve risolvere i problemi, è duro, ma affascinante", dice il regista); il senso di un film del genere, in fondo, è proprio questo, mostrare al pubblico che una via diversa al cinema di genere si può e si deve intraprendere in Italia. "Per noi indipendenza vuol dire libertà - spiega la Columba -, è un qualcosa che si traduce anche nel modo di lavorare, facendo prove continue, con un affiatamento che è retaggio della nostra comune esperienza teatrale. Abbiamo girato a low budget in diciotto giorni. Capite da soli che rispetto a produzioni più classiche, questo è un approccio atipico, ma ci piace. Siamo ragazzi degli anni '70".

Fare lo slalom tra i clichè, ecco il bello dell'indipendenza.

"Noi abbiamo creato qualcosa che in Italia non c'è - risponde Segatori -, una commedia d'azione fuori dagli schemi che cambia anche il canonico processo di distribuzione, visto che sarà proiettato in sala via satellite", rivelando poi il ruolo fondamentale di un mentore insospettabile. "Abbiamo imparato a produrre e a girare con tre unità in contemporanea grazie ad un master fatto con Tsui Hark - dice -, questo vuol dire sfruttare al massimo il tempo a disposizione, e su una sceneggiatura di 90 pagine non è poco. Certo, puoi farlo solo se hai a disposizione degli attori straordinari, che almeno non possono lamentarsi delle snervanti attese tra una scena e l'altra". Nessuna concessione agli effetti speciali, quindi, anche se la tentazione è stata grande. "Ad un certo punto abbiamo pensato di costruire al computer il ponte sullo Stretto, magari avremmo detto agli spettatori che era l'unico modo per vederlo davvero".

Pistole e rose

Ragazze a mano armata: le protagoniste del film in una scena
Ragazze a mano armata: le protagoniste del film in una scena

Il film, che avrà la sua anteprima nazionale il prossimo 15 giugno al Festival di Taormina, sovverte in chiave action certi stereotipi legati alla femminilità del Sud, dimostrando che anche tre ragazze "normali" possono tirare fuori gli artigli e rispondere alle ingiustizie in maniera originale. "E' stato scritto da una donna siciliana ed è il suo punto di vista - dice Segatori -, ho cercato di mettermi al servizio di questo sguardo femminile. Magari mi sono un po' tradito quando riprendevo Karin..." Parole di elogio sono state rivolte a tutti gli interpreti. "Conoscevo già Karin, che è stata fantastica, con Nino non ho mai avuto il piacere di lavorare prima, Federica, che abbiamo rivisto recentemente in televisione con Le sorelle Fontana è bravissima e Giovanna, che è una cantante fantastica, ha riempito il Sistina con Hairspray. Ecco, la cosa bella di una produzione del genere è che abbiamo potuto evitare i raccomandati".

Storia di un colpo riuscito

Per mettere a segno un colpo perfetto quindi ci vuole un piano, un pizzico di sana sfrontatezza e gli interpreti giusti per realizzarlo. "Mi hanno detto, vuoi fare una rapina? E io ho detto subito sì, anche se dovevo essere truccata da vecchia - dice Karin Proia -, quando ti capita un copione del genere in Italia?". "Io mangio cannoli per davvero - aggiunge Giovanna D'Angi -, sono un po' più attiva del mio personaggio, ma anche abbassare i giri è stato importante per me, perché ho scoperto di poterlo fare. Ho fatto pace con il mio corpo ed è anche grazie alle mie forme che sono arrivati Hairspray e Ragazze a mano armata".

Una crew di under 30 e un volpone come Frassica

Ragazze a mano armata: Nino Frassica in una scena del film
Ragazze a mano armata: Nino Frassica in una scena del film

Beato tra le donne, Nino Frassica ha svelato i retroscena (fittizi) del suo ingaggio. "Paolo Sorrentino mi aveva offerto il ruolo di Toni Servillo in La grande bellezza, ma ho accettato la proposta di Fabio - dice -; a parte gli scherzi, ho incontrato Paola e Fabio in una scuola di recitazione di Messina, che è la mia città. Mi piace andare a curiosare là dove si formano i futuri talenti, amo stare a contatto coi giovani, per questo quando mi chiamano maestro mi sento a disagio. Ho detto sì perché amo imparare". E ha trovato certamente pane per i suoi denti sul set composto prevalentemente da ragazzi. "La crew era formata tutta da Under 30 e alla prima esperienza e tre di loro sono in Australia per lavorare con Russell Crowe, Angelina Jolie e Alex Proyas - spiega Segatori -. Sono orgoglioso di aver dato loro la possibilità di lavorare con grandi stelle e di prendere duemila dollari a settimana. Certo, non lavorano qui, ma sono convinto che i ragazzi abbiano bisogno di opportunità". Ecco perché dal prossimo 20 giugno si torna al lavoro per i provini del prossimo film, Sarà bello, tratto dal romanzo di Manuela Salvi, E sarà bello morire insieme. "Racconta la storia d'amore tra una ragazzina, figlia di un magistrato ed un malavitoso del Sud e sarà Paola a dirigere - conclude Segatori -. Laura Morante sarà il magistrato, c'è anche l'impegno di un distributore. Stiamo a vedere".