Recensione Boygirl - Questione di sesso (2006)

In 'Boygirl - Questione di sesso', Hurran cerca di usare la commedia di ambientazione scolastica per approfondire le insicurezze e le paure dell'adolescenza, ma non riesce a coglierne gli aspetti più profondi e quindi ad essere efficace nel suo intento.

Questione di cliché

Nell e Woody sono stati vicini di casa praticamente da sempre, ma non potrebbero essere più diversi: seria e studiosa lei, diretta a Yale dopo le scuole superiori; sportivo e superficiale lui, con il futuro in un college di seconda categoria con borsa di studio per il football. La loro diversità ha portato negli anni ad una accesa rivalità ed un disprezzo reciproco che li porta a litigare anche nel corso di una gita scolastica al museo locale, davanti ad una statua Azteca che ne causa lo scambio di corpi. Nell si risveglia quindi nel corpo muscoloso di Woody ed il ragazzo in quello di lei.

Un'idea non certo originale, questa alla base di Boygirl - Questione di sesso, ampiamente sfruttata in campo cinematografico con risultati nettamente superiori al film di Nick Hurran distribuito in Italia dalla Eagle. Una mancanza di originalità che purtroppo non si limita alla sola idea di partenza, ma che persiste in ogni passo dello sviluppo della storia, dall'iniziale smarrimento nel trovarsi nel corpo dell'altro, con gli imbarazzi, gli equivoci e le inevitabili gag di carattere sessuale, alla comprensione per l'altro ed il finale romantico.
Hurran cerca di usare la commedia di ambientazione scolastica per approfondire le insicurezze e le paure dell'adolescenza, ma non riesce a coglierne gli aspetti più profondi e quindi ad essere efficace nel suo intento, anche a causa di una approssimazione nel descrivere il mondo che circonda i protagonisti: da inglese, Hurran dipinge l'ambiente scolastico americano con troppi luoghi comuni ed infarcisce il film di troppi clichè che abbiamo visto tante volte in altri film con background simile.

Nonostante questa fragile struttura di base, non sfigura il lavoro dei due protagonisti, Samaire Armstrong, con diverse apparizioni tv all'attivo tra cui un personaggio minore di The O.C. e quest'anno in DIrty Sexy Money, vista al cinema nella passata stagione nell'horror Stay Alive, e Kevin Zegers, incontrato ne L'alba dei morti viventi e in Transamerica: pur non offrendo una interpretazione che resterà nella storia del cinema, i due sono simpatici nell'interpretarsi a vicenda e nello scimmiottare movimenti e modo di parlare del personaggio dell'altro.
A condire il tutto una selezione di canzoni abbastanza variegato, dal pop al rap, a cui non mancano anche alcuni innesti di buon rock del passato.

A conti fatti Boygirl - Questione di sesso può rappresentare un piacevole passatempo per gli spettatori meno esigenti, che cercano in sala solo un paio d'ore di disimpegno. Un film che si lascia dimenticare con la stessa facilità con cui lo si guarda.

Movieplayer.it

2.0/5