Recensione Contronatura (2005)

Una fotografia splendida per l'ennesimo coacervo di clichè, spesso tipici dei prodotti italiani, vertenti sull'incontro fra una donna bella e elegante e l'uomo scorbutico ma sotto sotto tanto affascinante.

Quando la natura fa da padrona

Alessandro Tofanelli, regista e sceneggiatura di Contronatura, nasce come pittore e documentarista, doti che si notano in questo suo primo lungometraggio.

Ambientato interamente all'interno del Parco naturale di Migliarino (PI), la pellicola stupisce per la bellezza dei paesaggi immortalati, anche grazie alla magnifica fotografia di Aldo Di Marcantonio.
Peccato che però il resto non sia all'altezza di tutta questa magnificenza, a partire da una sceneggiatura alquanto scadente.

Siamo infatti di fronte all'ennesimo coacervo di clichè, spesso tipici dei prodotti italiani, vertenti sull'incontro fra una donna bella e elegante (Valeria Cavalli) e l'uomo scorbutico ma sotto sotto tanto affascinante (Andrea Di Stefano).
Per lo spettatore smaliziato è quindi facile intuire gli snodi principali della storia, aiutato anche dalla presenza del terzo personaggio che scombina un pò le carte in tavola, vale a dire la sorella psicolabile del protagonista (una sprecatissima Maya Sansa).

La Cavalli e Di Stefano non aiutano il tutto a decollare, lui procedendo spedito con lo stesso cipiglio per tutto il film, lei altrettanto monocorde.
Il risultato non lascia quindi un pò l'amaro in bocca, considerata la veramente bella regia e lo stupore che lasciano le inquadrature di certi scenari, talmente magnifici da togliere il fiato.