Presentata al Lido di Venezia la matrioska Bif&st 2013

Tanti festival in uno, quello che si svolgerà a Bari dal 16 al 23 marzo 2013 e che sarà presieduto dal grande Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio. Cinema, Teatro, Musica e il premio speciale Federico Fellini che verrà consegnato ad Adriano Celentano per l'eccellenza artistica.

Location insolita, ma delle più suggestive in assoluto per la presentazione di un qualsivoglia evento cinematografico, il Lido di Venezia nei giorni della Mostra del Cinema si è prestato per la presentazione dell'edizione 2013 del Bari International Film Festival, che ha portato nella splendida cornice della Pagoda delle Giornate degli Autori il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l'assessore regionale alla cultura Silvia Godelli, il presidente Ettore Scola e il direttore artistico del festival Felice Laudadio. Sette film in anteprima assoluta al Teatro Petruzzelli, un concorso che vedrà in gara i migliori 12 lungometraggi italiani e 10 opere prime, ma anche un concorso destinato ai documentari e tre retrospettive dedicate a Federico Fellini, Alberto Sordi e alla coppia da Oscar formata da Dante Ferretti-Francesca Lo Schiavo ed una finestra sul Panorama internazionale con una dozzina di film inediti provenienti da tutto il mondo. Ma il Bif&st 2013 si apre anche al Teatro con un laboratorio e un festival nati in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese ispirati al 'metodo' Orazio Costa dedicati al lavoro degli attori con spettacoli tenuti da suoi allievi famosi come Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, presente in conferenza stampa qui a Venezia, Roberto Herlitzka e Luigi Lo Cascio. Ma ci sarà anche la musica con una performance musicale dell'attrice e cantante Lina Sastri che sarà anche protagonista della serata finale condotta da Serena Dandini ed un premio che sarà consegnato ad Adriano Celentano per l'eccellenza artistica con un tributo di sei film a lui dedicati. Insomma tanti festival in uno solo, come accade nelle celebri bamboline russe.

Novità assoluta per l'evento barese, giunto alla sua quarta edizione, sarà lo spazio concesso alla coabitazione con la ventesima edizione di Arcipelago, l'ultima del 'vecchio corso' che ebbe inizio nel lontano 1992, proiettato verso un'innovativa formula di festival diffuso ed allargato, tanto sotto il profilo contenutistico e temporale quanto geografico. "In uno scambio corretto e alla pari il Bif&st darà ad Arcipelago la possibilità di usare il premio Antonioni per il miglior cortometraggio, è importante offrire la nostra solidarietà in un questo momento ad un festival che si trova in una situazione difficile a livello di continuità" ha dichiarato il direttore artistico Felice Laudadio a questo proposito.
"Per noi è un appuntamento che rappresenta una forte dimostrazione di realtà" - ha detto con orgoglio l'Assessore alla cultura Silvia Godelli - "il cinema è vivo e il pubblico c'è ed affermarlo con forza in questo momento difficile per il nostro Paese non vuol dire avere coraggio ma semplicemente dire la verità, questo festival per noi è sintomo di un'attività culturale scandalosamente attiva che cresce di pubblico di anno in anno e se pensiamo che si tratta di un festival del Sud questo è già un grande traguardo". Caratteristiche della manifestazione il poco protagonismo ed una grande attenzione alla comunicazione rivolta al pubblico di tutte le generazioni ma soprattutto ai giovani: "Ci sono file di ragazzi e ragazze pronti ad assorbire, a costruire e a pensare al domani" - ha aggiunto la Godelli - "si tratta di un festival giovane, che propone mostri sacri del nostro cinema come Fellini e Sordi alternando a questo tante nuove e brillante iniziative. Siamo pronti a partire per l'ennesima grande avventura che ribadisca come per noi la cultura continui ad essere un fattore trainante per lo sviluppo e la riconoscibilità. In tempi di crisi come quelli che viviamo in questo momento la Puglia vuole a tutti i costi mantenere alto il livello delle iniziative, con pochi soldi sì, ma con volontà, incisività ed entusiasmo".
Un'atmosfera, quella che aleggia intorno al Bif&st, assai diversa da quella che si respira in kermesse di richiamo come la Mostra di Venezia che ha ospitato la presentazione di oggi come ha dichiarato anche il maestro Ettore Scola con una vena polemica: "Esiste una strana ansia che coglie la popolazione dei festival importanti, la gente cambia in queste situazioni ed è come animata da un'adrenalina particolare, anche se quest'anno qui a Venezia di andrenalina cinematografica finora ne abbiamo vista poca, mentre a Bari questo non accade, non esiste alcuna psicosi da cinefilia perché durante il Bif&st il pubblico sente di essere a casa e si sente a suo agio". Anche sul motivo che ha portato il festival pugliese a volerlo come presidente Scola ha un'opinione ben precisa: "L'Italia il paese dell'oblio, ecco perchè abbiamo questa immensa gratitudine nei confronti di chi cura questa malattia tenendo vivo il ricordo del cinema italiano dei tempi d'oro. Sono stato chiamato io perchè anche io mi considero una piccola teca su Fellini e su Sordi, ho un archivio personale da far invidia avendoli frequentati da quando avevo 14 anni, sono ricordi personali di quello che ci ha fabbricato in qualche modo e ci ha resi quelli che siamo. Credo che molti dei guai del nostro cinema e del nostro Paese in generale nascano dall'assenza di narrazione, siamo un Paese che non riesce più a raccontarsi".
Concludiamo con la dichiarazione di Nichi Vendola che ha sottolineato il grande sforzo che la Regione Puglia sta facendo per promuovere e far rifiorire la cultura ed ha voluto spendere qualche parola sulla spinosa questione Cinecittà: "Ci siamo posti l'obiettivo di non costruire eventi effimeri, di non mettere in piedi passerelle o architetture di spettacolarizzazione fatua più utili al peggio della politica che non al meglio della cultura. Ci siamo invece dati come obiettivo una diffusa infrastrutturazione culturale del territorio pugliese per favorire la proliferazione di meccanismi per la costruzione del pubblico e del gusto. Il cinema non è semplicemente esprimere un giudizio ma apprendere ed educarsi al gusto e credo che l'investimento sul cinema sia strettamente legato al tema della formazione. Senza cultura questo paese non è nulla e a questo proposito voglio concludere dicendo che l'idea che Cinecittà possa diventare un centro commerciale o un albergo mi fa stare molto male. E' uno degli orgogli del nostro Paese e dobbiamo a tutti costi salvaguardarlo".