Recensione Non mi scaricare (2008)

La struttura narrativa è semplice al limite dello stereotipo e le tematiche affrontate sono decisamente leggere, ma questo non significa che Segel e Stoller non sappiano dare umana risonanza alla sofferenza di un uomo che perde il suo principale punto di riferimento nella vita e a infondere vita e credibilità alle storie e alla personalità degli altri personaggi centrali.

Piccole TV star crescono

All'interno della diversificata offerta di commedie sfornate in questa stagione dalla scuderia di Judd Apatow, Non mi scaricare (ma in originale non c'è il messaggio anti-pirateria, perché il titolo è Forgetting Sarah Marshall) è quella che introduce più volti freschi al pubblico cinematografico. Diamo doverosamente la precedenza a Jason Segel, classe 1980, che qui ricopre il doppio ruolo di protagonista e sceneggiatore. Ha lavorato con Apatow nella serie monostagione del 1999 Freaks and Geeks e poi sul set del recente Molto incinta, in cui interpretava il più "distinto" tra gli amici nerd del neopapà Seth Rogen, ma è più noto per il ruolo di Marshall Eriksen nella sit com della CBS E alla fine arriva mamma!
Addirittura esordiente è il regista Nicholas Stoller, che tra i suoi credits vanta ben poco oltre alla sceneggiatura di Dick e Jane - operazione furto (2005), firmata in tandem con il solito Apatow. Dalla TV provengono invece le protagoniste femminili, la bionda tascabile Kristen Bell - eroina eponima di Veronica Mars e capricciosa mutante in Heroes - e la deliziosa ucraino-americana Mila Kunis, l'altrettanto capricciosa Jackie di That '70s Show che rivedremo presto nel videoludico Max Payne. Dalla Gran Bretagna arriva invece Russell Brand, autentica maschera comica che è già al lavoro con Stoller a una sorta di spin-off di Non mi scaricare in cui riprenderà i panni della rockstar Aldous Snow alle prese con un concerto al Greek Theater di Los Angeles.

Ma bando ai preamboli: se siete arrivati fino a qui saprete già che siamo di fronte a la storia di Peter (Segel), compositore per show televisivi con nel cassetto un musical sul Conte Dracula che viene improvvisamente e inspiegabilmente piantato da Sarah (Bell), protagonista dell'abominevole serie poliziesca per cui lui scrive le musiche. Dopo aver cercato inutilmente distrazione e rivalsa in una maldestra e insoddisfacente promiscuità, Peter si ricorda di un resort hawaiiano da sogno di cui gli aveva parlato la fidanzata perduta, e decide di concedersi una vacanza. Peccato che Sarah e la sua nuova fiamma, l'esuberante rocker britannico di cui sopra (Brand), abbiano avuto precisamente la stessa idea. Ma pronta a salvare Peter dall'insostenibile imbarazzo e dalla deprimente solitidine c'è la dolce hostess Rachel (Kunis), e il gioco delle coppie è fatto.

Rispetto agli altri lavori di punta della recente produzione di Apatow e soci, Non mi scaricare è forse un po' più convenzionale - anche se stiamo sempre parlando di un film con smaccate allusioni sessuali e insistiti nudi frontali maschili (Segel ha decisamente profuso tutto sé stesso in questo progetto). Non c'è la cura maniacale dei dialoghi di Molto incinta o di Superbad, la struttura narrativa è semplice al limite dello stereotipo e le tematiche affrontate sono più "leggere"; questo non significa che Segel e Stoller non sappiano dare umana risonanza alla sofferenza di un uomo che perde il suo principale punto di riferimento nella vita e a infondere vita e credibilità alle storie e alla personalità degli altri personaggi centrali. La "fedifraga" Bell in particolare, che sembra destinata a suscitare fastidio e antipatia, riesce a ritagliarsi uno spazio che, di contro all'imperversare dell'affranto e amabile protagonista, serve a far comprendere come, anche in casi di conclamata hubris sentimentale come questo, la medaglia abbia sempre due facce.

A fare il resto ci pensano i meravigliosi scenari esotici e una strepitosa teoria di camei ad opera di feticci apatowiani - Paul Rudd, Bill Hader e Jonah Hill - e non - impagabile, ad esempio, Taylor Wily nei panni del saggio e corpulento Kemo.
Nel complesso, Non mi scaricare riesce a mantenere un eccellente equilibrio tra romanticismo e goliardia; è stato un buon successo sul mercato USA incassando 62 milioni di dollari, più del doppio del suo budget, e rappresenta un ottimo trampolino di lancio per questa spumeggiante banda di attori e cineasti.

Movieplayer.it

3.0/5