Obi-Wan Kenobi, recensione del quarto episodio: salvataggio intermedio

La recensione del quarto episodio di Obi-Wan Kenobi, che pone le basi per la parte finale di questa avventura del cavaliere Jedi.

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Obi-Wan Kenobi: una foto di Ewan McGregor

Con la recensione di Obi-Wan Kenobi 1x04 siamo a oltre metà del tragitto previsto per la miniserie dedicata al vecchio maestro Jedi. Miniserie segnata da non poche controversie in seno al fandom del franchise, dalle solite polemiche di stampo sessista e/o razzista nei confronti dell'attrice Moses Ingram, che hanno costretto Ewan McGregor a dire apertamente sui social che chi si comporta in maniera tale non è da considerarsi fan di Star Wars, ai dubbi sull'effettivo uso della voce di James Earl Jones per le battute di Darth Vader, poiché nei titoli di coda si menziona anche il software Respeecher, già usato nelle altre serie per ricreare il timbro vocale di un giovane Luke Skywalker (in questo caso l'interrogativo è: hanno usato questa tecnologia solo per ringiovanire le registrazioni dell'ormai novantenne Jones, o per creare dal nulla o quasi il suo contributo allo show?). Senza contare un altro legittimo dubbio che si pongono in molti, e che qui torna a manifestarsi con una certa prepotenza: era proprio necessario raccontare questa storia attraverso sei episodi e non un film?

Il secondo salvataggio

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Obi-Wan Kenobi: una scena del terzo episodio

Avevamo lasciato i protagonisti di Obi-Wan Kenobi in condizioni non ottimali: Ben è gravemente ferito in seguito al duello con Vader, mentre Leia è finita in mano all'Inquisitrice, ed è ora chiusa in una stanza nei pressi di Mustafar. Per liberarla Ben deve recarsi nel cuore del Lato Oscuro, nella sede degli Inquisitori, e per riuscire nel suo intento deve riprendersi non solo dalle ferite fisiche ma anche da quelle spirituali: dopo dieci anni è giunto il momento di riconnettersi con la Forza, anche se questo significa in parte dover rivivere il dolore di Anakin, il cui legame psichico con il suo vecchio maestro si è rifatto vivo negli ultimi tempi (e simbolicamente entrambi sono provati, con il nesso che riaffiora mentre i due sono in convalescenza dentro le rispettive vasche di guarigione). E rimane vivo anche il conflitto interno in seno agli Inquisitori, per sapere chi potrà prendere il posto dell'apparentemente defunto leader del gruppo...

Obi-Wan Kenobi, la recensione del terzo episodio: che cosa siamo diventati?

Allungare il brodo

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The Book of Boba Fett: Temuera Morrison nei panni di Boba Fett

Da un lato, come per The Mandalorian, è bene notare come gli episodi possano essere di durata variabile a seconda della materia che intendono sfruttare (in questo caso, tolti il riassunto e i titoli di coda, siamo intorno alla mezz'ora scarsa). Dall'altro, la mezz'ora scarsa concessa a Obi-Wan superato lo scoglio della prima metà della miniserie sa un po' di filler, di episodio necessario per arrivare al minimo indispensabile senza allungare inutilmente i prossimi due capitoli (ammesso che i fan abbiano veramente voglia di lamentarsi perché un episodio di una serie di Star Wars potrebbe avere una durata più generosa). E torna il dubbio che molti si erano posti già con The Book of Boba Fett, miniserie incentrata su un personaggio che doveva inizialmente essere protagonista di un film, poi reinventato come materiale seriale per lo streaming in seguito al doppio evento del flop in sala di Solo: A Star Wars Story e la nascita di Disney+. Anche Obi-Wan, come confermato da Ewan McGregor che ha accettato di tornare nei panni del personaggio nel 2015, quando della piattaforma non vi era neanche l'idea primordiale e si dava per scontato che il filone antologico al cinema avrebbe funzionato alla grande, doveva essere un eroe da grande schermo.

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Obi-Wan Kenobi: Ewan McGregor in una foto della serie

E come per Boba Fett, le cui vicende si potevano tranquillamente raccontare in due ore anziché sei o sette, si fa sempre più forte il sospetto che il racconto seriale live-action non sia la destinazione ideale per figure già ben ancorate nel pantheon cinematografico di Star Wars (laddove il Mandaloriano, ideato appositamente per lo streaming, funziona egregiamente come personaggio da seguire ogni settimana). Arrivati al quarto episodio, la struttura a ripetizione comincia a dare segni di cedimento, sotto il peso di un racconto che, per quanto ricco di spunti interessanti, non ha motivo di essere prolungato a dismisura come sta accadendo in questa sede. Anche il fascino del vecchio generale Kenobi ha i suoi limiti, e la miniserie li sta raggiungendo a un ritmo spietato.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Obi-Wan Kenobi 1x04, sottolineando come sia un episodio breve e scorrevole che mette in evidenza i pregi e i difetti del nuovo corso seriale di Star Wars.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • Ewan McGregor rimane intenso e magnetico.
  • La componente action è gestita bene.
  • I rimandi alla mitologia espansa del franchise hanno un certo fascino.

Cosa non va

  • La durata breve dell'episodio sottintende una certa necessità di allungare la durata della miniserie.