Now You See Me 2: Il trucco c’è e si vede

Tornano i maghi/ladri che rubano ai potenti per un nuovo pirotecnico e complesso spettacolo che si avvale di due novità nel cast: Lizzy Caplan e l'ex Harry Potter Daniel Radcliffe.

Magia, illusione. Spettacolo. Non sono caratteristiche anche del cinema? Lo sapeva bene Christopher Nolan quando nel 2006 aveva costruito il suo The Prestige su questo parallelismo, ma aveva assimilato questo concetto anche il francese Louis Leterrier quando tre anni fa aveva diretto il suo Now You See Me - I maghi del crimine, un film che ambiva ad applicare il concetto di spettacolo di magia, la sua struttura, il suo senso di meraviglia e sorpresa, ad un più classico Heist Movie, un film che racconta uno o più furti.

Now You See Me 2: Dave Franco, Woody Harrelson, Lizzy Caplan e Jesse Eisenberg in una scena del film
Now You See Me 2: Dave Franco, Woody Harrelson, Lizzy Caplan e Jesse Eisenberg in una scena del film

Un film interessante nella sua prima parte, nella premessa e nella costruzione dell'intreccio, ma decisamente involuto e poco incisivo nella risoluzione; un film che però, a dispetto dei suoi difetti, ha colpito abbastanza a fondo da far nascere un inatteso franchise e che quindi torna in sala con un sequel che riporta sul palco buona parte del cast del precursore, da tre degli originali Quattro Cavalieri, Jesse Eisenberg, Dave Franco e Woody Harrelson, ad alcuni dei personaggi principali che ruotano loro intorno, Mark Ruffalo, Morgan Freeman e Michael Caine, aggiungendo un paio di nomi interessanti, Lizzy Caplan e Daniel Radcliffe, ad uno spettacolo che mira ad essere ancora più ricco e complesso.

Quattro assi (più uno) per una rapina

Now You See Me 2: Woody Harrelson e Dave Franco in una scena del film
Now You See Me 2: Woody Harrelson e Dave Franco in una scena del film

È passato un anno dagli eventi del primo film; un anno in cui i quattro eroi di Now You See Me sono stati nascosti in attesa di poter tornare in scena. E l'occasione arriva quando si tratta di smascherare la corruzione del magnate dell'informatica Owen Case, di sabotare l'opulenta presentazione dell'ultima versione del suo popolare software e smascherare le violazioni della privacy che comporta. A differenza del primo film, siamo già a conoscenza del coinvolgimento dell'agente FBI Dylan Rhodes nei piani dei Cavalieri fin dalle prime battute, del fatto che sono cinque e non quattro le forze al lavoro per l'articolato numero a sorpresa che stanno costruendo ai danni di Case, ma lo script di Pete Chiarelli e Ed Solomon aggiunge ulteriori variabili e livelli allo spettacolo di Now You See Me 2: l'inganno dei Cavalieri fallisce costringendoli a una fuga che li porta dalla parte opposta del mondo ed a lavorare per Walter Mabry, un facoltoso eremita senza scrupoli e rivale di Case.

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Un passo avanti e due indietro

Now You See Me 2: Morgan Freeman in una scena del film
Now You See Me 2: Morgan Freeman in una scena del film

Come nel film del 2013, gli autori giocano con lo spettatore, lasciandolo costantemente incerto su quale sia il reale inganno a cui sta assistendo, su quali delle forze in gioco siano realmente in vantaggio, facendo costantemente dei passi indietro che a volte sono solo apparenti. Ma il primo e più deciso passo indietro è nell'incipit di questo seguito, che ci mostra un momento solo evocato nel primo film: il trucco di magia in cui ha perso la vita il padre dell'agente Rhodes, che ora sappiamo essere figlio del celebre illusionista Lionel Shrike, il tragico evento che ha instillato nell'uomo quella voglia di vendetta nei confronti del Thaddeus Bradley di Morgan Freeman oggetto del prmo film. Si tratta di un incipit che non ha solo funzione evocativa, ma aggiunge complessità e sfumature al personaggio di Ruffalo, all'organizzazione nota come l'Occhio ed alla trama di Now You See Me 2, e getta le basi per sviluppi che potranno essere oggetto di ulteriori prossimi seguiti.

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Il più grande spettacolo del mondo

Now You See Me 2: Michael Caine in una scena del film
Now You See Me 2: Michael Caine in una scena del film

Jon M. Chu, che subentra alla regia dopo Leterrier, impara la lezione del suo predecessore e cerca di costruire un film che è una macchina di spettacolo, dal gran ritmo e dal grande impatto visivo per movimenti di camera e scenografie, ma che funziona soprattutto quando ruota attorno ai trucchi di magia dei protagonisti: come un uomo di palcoscenico che si accende e brilla di luce propria quando è in scena, quando è al cospetto del proprio pubblico, ma torna ad essere ordinario e poco appetibile quando lo show termina e il sipario cala, allo stesso modo Now You See Me 2 colpisce e intrattiene quando racconta la illusioni dei Quattro Cavalieri, ma arranca in una trama inutilmente complessa e articolata, nella quale ci si trova spesso a dubitare delle spiegazioni che ci vengono fornite.

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Vecchi e nuovi maghi

Now You See Me 2: Daniel Radcliffe in una scena del film
Now You See Me 2: Daniel Radcliffe in una scena del film

Come il film di cui sono protagonisti, gli interpreti danno il meglio di sé quando i loro personaggi di esibiscono ma sono penalizzati quando lontani dalla scena, quando una scrittura approssimativa rischia di farli sfociare nella macchietta. Pensiamo soprattutto ad Harrelson, che fatica a ritrovare il carisma del film precedente, qui ulteriormente penalizzato da un doppio ruolo che non riveliamo per non anticipare nulla, ma lo stesso discorso vale anche per Eisenberg e Franco, mentre risulta convincente l'integrazione della Caplan nel gruppo, valida alternativa alla Isla Fisher del primo capitolo. Non si può dire altrettanto dell'altra New Entry di Now You See Me 2, perché Daniel Radcliffe nell'inedito ruolo di cattivo risulta poco credibile. Ed è ironico che sia proprio lui, ex Harry Potter e più mago di tutti gli altri, ad essere tra i pochi estranei al mondo della magia in questi sequel.

Movieplayer.it

2.5/5