Mr. Robot, la rivoluzione avviene in TV: suspense e brividi in uno spettacolare piano sequenza

La magnifica serie di Sam Esmail giunge a metà della sua terza stagione con eps3.4_runtime-error.r00: una puntata al cardiopalma in cui il doppio gioco incrociato fra Elliot Alderson, Darlene e Angela Moss arriva ad un punto di rottura nel corso di un unico, formidabile long take.

Soltanto perché abbiamo acceso il fusibile non significa che siamo in grado di controllare l'esplosione...

Mr. Robot: una scena con Rami Malek nell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
Mr. Robot: una scena con Rami Malek nell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00

Da quando, nel maggio 2015, l'episodio pilota è comparso per la prima volta su vari servizi on demand, prima del debutto ufficiale il 24 giugno sul canale USA Network, Mr. Robot si è contraddistinto per il superbo gioco di echi e di riflessi fra la materia del racconto, la lotta del giovane hacker Elliot Alderson contro un sistema percepito come corrotto e malvagio, e le modalità della sua messa in scena: una messa in scena decisamente inusuale, che si diverte a giocare con la grammatica del linguaggio audiovisivo per sovvertirne i codici o spingerne all'estremo le convenzioni.

Nel volume Il mio primo dizionario delle serie TV cult, il capitolo dedicato alla serie di Sam Esmail illustra in questi termini le sue peculiarità stilistiche: "Mr. Robot si ritrova a fare con la TV quello che la nouvelle vague fece con il cinema: rompe le regole e ci costringe a guardare dove di solito non si guarda; mette in discussione un'educazione visiva che ha sì contribuito a rendere le immagini piacevoli ma spesso ci ha reso ciechi verso quello che non è allineato, disturbante, scomodo. È come guardarci allo specchio: riconosciamo che quello in cui è ambientato Mr. Robot è il nostro mondo (con tutti i riferimenti pop e politici al posto giusto), ma ci appare come rovesciato, preso dal verso sbagliato. E se invece fosse quella l'immagine che più corrisponde al nostro mondo e fosse la società stessa a essere sbagliata?".

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Il runtime error di Elliot

Mr. Robot: un'immagine dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
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Questa incessante trasgressione dei canoni della regia ha caratterizzato Mr. Robot fin dalle origini, ed è rimasta una parte integrante della serie anche per le due stagioni successive: non però come un virtuosismo fine a se stesso, ma collegandosi sempre a precise dinamiche narrative. Ed è quanto accade, in maniera ancora più vistosa, in eps3.4_runtime-error.r00], la puntata trasmessa questa settimana negli Stati Uniti: un quinto episodio che ha segnato il "giro di boa" della terza stagione attualmente in onda, nel corso della quale stiamo assistendo alla battaglia dell'Elliot di Rami Malek, solo contro tutti nel tentativo di ripristinare un barlume di ordine dopo la famigerata rivoluzione del 9 maggio. Nella scena clou della quarta puntata, eps3.3_metadata.par2, Elliot all'improvviso, e per qualche terribile istante, riprendeva il controllo sul proprio alter ego, Mr. Robot, trovandosi di fronte all'amica Angela Moss e a Tyrell Wellick, ignaro del fatto che ora entrambi siano impegnati sul medesimo fronte, al servizio dell'ambiguo Whiterose.

Mr. Robot: un momento dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
Mr. Robot: un momento dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00

eps3.4_runtime-error.r00 si apre invece un lunedì mattina, in un ascensore della Evil Corp, con Elliot di nuovo alle prese con le proprie paranoie. "C'è qualcosa che non va, qualcosa che mi sfugge", ci confida il giovane mentre si dirige alla postazione di lavoro, consapevole del blackout che ha intaccato la sua memoria (il runtime error del titolo). Un'altra ellissi, un altro 'buco' da ricostruire, un'altra sfida persa contro Mr. Robot. E il corto circuito del protagonista ci viene confermato subito dopo da un ulteriore elemento dissonante: il nostro dialogo privilegiato con Elliot viene rivolto per errore al suo logorroico vicino di scrivania, investito da una gelida dose di sincerità. Ma nell'arco di nove minuti il dissidio interiore di Elliot, il suo tentativo di ripristinare i ricordi fallaci dei quattro giorni precedenti, verrà sostituito da un'atroce scoperta e da un'emergenza assai più impellente: la Dark Army ha avviato la cosiddetta "fase due" ed è in procinto di far saltare in aria un edificio al centro di New York per distruggere l'archivio 'fisico' della Evil Corp.

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Il caos esplode in piano sequenza

Mr. Robot: Rami Malek in una scena dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
Mr. Robot: Rami Malek in una scena dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00

È l'inizio di un crescendo di tensione che, da lì in poi, si farà via via più incalzante di minuto in minuto: mentre due agenti della sicurezza della Evil Corp sono sulle tracce di Elliot per trascinarlo fuori dal grattacielo, il nostro eroe prova a nascondersi fra i labirintici meandri degli uffici e, contemporaneamente, a contrastare il piano della Dark Army. Nel frattempo, all'ingresso del palazzo, un gruppo di sostenitori della fsociety stanno manifestando rabbiosamente contro la Evil Corp, desiderosi di consumare un'altra, feroce 'rivoluzione'. E Sam Esmail sceglie di sottolineare la perfetta coincidenza fra tempo della storia e tempo del racconto con il più potente fra gli "strumenti di realismo" a disposizione di un regista: uno stupefacente piano sequenza che, con i necessari (e mascherati) raccordi di montaggio, ci fornisce l'illusione di durare per tutti i quarantatré minuti dell'episodio.

Mr. Robot: Portia Doubleday nell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
Mr. Robot: Portia Doubleday nell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00

Il long take non è certo una novità in Mr. Robot: Esmail ne aveva già fatto ampio uso durante la seconda stagione, in particolare quello tarantiniano di ben sei minuti in Guarda davanti a te, ma in eps3.4_runtime-error.r00 quell'unica, lunghissima sequenza apparentemente ininterrotta non solo rappresenta una scommessa proibitiva a livello tecnico, ma contribuisce ad alimentare il senso di minaccia, di urgenza e di suspense che coinvolge prima il personaggio di Elliot e poi quello di Angela. A metà esatta dell'episodio, Elliot si incontra con sua sorella e riceve da lei una drammatica confessione: Darlene lavora da mesi per l'FBI e sta cercando di proteggere Elliot dal proprio lato oscuro, sfruttato invece da Tyrell e da Angela. Ed è appunto a quest'ultima che viene passato il 'testimone' della narrazione: infatti, mentre esplode la rivolta e i manifestanti penetrano negli uffici della Evil Corp, la macchina da presa abbandona Elliot e si accosta ad Angela, costretta a destreggiarsi fra il caos e la violenza per eseguire gli ordini della Dark Army in merito alla fase due (e ancora una volta, l'intensa espressività di Portia Doubleday porta a galla il groviglio di sentimenti contrastanti della ragazza).

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"Angela... c'è qualcosa che vuoi dirmi?"

Mr. Robot: Portia Doubleday e Rami Malek in una scena dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00
Mr. Robot: Portia Doubleday e Rami Malek in una scena dell'episodio eps3.4_runtime-err0r.r00

Da Elliot ad Angela, mentre la furia della fsociety devasta il quartier generale della Evil Corp e miete addirittura delle vittime (la guardia fatta a pezzi dai rivoltosi), eps3.4_runtime-error.r00 ci regala una delle pagine di televisione più serrate ed emozionanti viste quest'anno sul piccolo schermo. Ad oggi si tratta del miglior episodio della terza stagione della serie, nonché di quello destinato a sancire un importante capovolgimento nei rapporti di forza fra i personaggi: Elliot, finora ingannato e manovrato da chi gli stava accanto, è finalmente consapevole del doppio gioco perpetrato contro di lui dalla sua amica più cara (forse l'unica). L'epilogo dell'episodio, in questo senso, si chiude su un cliffhanger emblematico: in un ufficio messo a ferro e fuoco, l'inquadratura del dolente primo piano di Angela si allarga di colpo a rivelare la presenza di Elliot di fronte a lei. La resa dei conti è in arrivo.

Movieplayer.it

5.0/5