Monster: su Netflix il fascino oscuro del mostro

Arriva finalmente in Italia, disponibile su Netflix, l'avvincente serie anime tratta dal manga cult di Naoki Urusawa. Scopriamo i motivi per cui vale la pena vedere, o rivedere, questo straordinario thriller.

Monster: su Netflix il fascino oscuro del mostro

Dopo una lunga attesa Netflix ha inserito, nel proprio catalogo, un'opera giustamente considerata come un caposaldo dell'animazione giapponese.
Creata dal geniale autore Naoki Urusawa, Monster è un'epopea thriller che conduce il suo pubblico lungo strade oscure e pericolose, in cui il senso etico e morale viene messo a dura, con uno dei villain più affascinanti mai creati.

Come tutto ebbe inizio

Tenma 2

Kenzo Tenma è un giovane e brillante neurochirurgo giapponese che sta svolgendo il suo dottorato presso una prestigiosa clinica di Düsseldorf, in Germania. Si è fidanzato con la bellissima figlia del direttore dell'ospedale, Eva, e ha davanti a sé una luminosa carriera.
Tenma è votato alla nobile causa del salvare le vite altrui grazie alla medicina, un uomo altruista e a volte perfino ingenuo, tanto da essere palesemente sfruttato dai suoi colleghi. La differenza di vedute tra il nostro protagonista e chi lo circonda sembra diventare sempre più grande: lui si impegna per chiunque ne abbia bisogno, ma gli altri medici, il direttore e addirittura la stessa Eva non condividono il suo intento umanitario. Le vite delle persone, sentenzia Eva, non sono tutte uguali. C'è chi è migliore, e merita di essere aiutato e protetto, e chi non è degno. Il punto di rottura avviene quando a Tenma viene imposto di operare il sindaco della città, figura potente e autoritaria, proprio quando in ospedale arriva un bambino con una grave ferita alla testa e in procinto di morire. Ad accompagnarlo c'è una bambina, la sorella gemella del bimbo ferito, in stato di shock. Tenma non esita e, disobbedendo all'ordine del direttore dell'ospedale, decide di operare il bambino.

Johan Bambino

Nonostante l'operazione riesca e il bambino si salvi, Tenma paga con il disprezzo generale la sua decisione: perde il suo status all'interno dell'ospedale e tutte le sue prospettive di carriera sembrano infrangersi. Ma a Tenma rimane la convinzione di aver preso la decisione giusta salvando quel bambino e, poco alla volta, con dedizione e impegno, si riguadagna una posizione di prestigio... fino a che le persone attorno a lui cominciano a subire incidenti fatali. Quando ormai il conteggio dei morti inizia a salire Tenma scopre che il bambino che aveva salvato anni prima, il piccolo Johan Liebert, è in realtà un pericoloso psicopatico, un manipolatore senza scrupoli, dotato di un acume straordinario e di uno strano, perverso fascino. È lui il responsabile degli omicidi che sembrano circondare Johan, ma per il medico è impossibile dimostrarlo. Peggio ancora: la polizia inizia a sospettare che, in realtà, l'autore dei delitti sia proprio lui. Costretto alla fuga, Tenma realizza di aver commesso un errore spaventoso: non ha salvato un bimbo innocente, ma ha ridato vita a un mostro. Ogni omicidio, ogni crimine commesso da Johan peserà sulla sua coscienza. L'unica soluzione per Tenma è di iniziare una lunga caccia a questo misterioso e sfuggente avversario per porre rimedio al suo sbaglio. Purtroppo per lui, i segreti che sono sepolti nel passato di Johan e della sorella Nina sono molto più oscuri di quanto si possa immaginare.

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Manga e anime

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Monster è tratto da una serie di fumetti creata dal celebrato mangaka Naoki Urusawa, uno degli autori più influenti e talentuosi del panorama contemporaneo. Erede spirituale del "dio dei manga" in persona, Osamu Tezuka, Urusawa è anche fortemente influenzato dallo stile di Katsuhiro Otomo, l'autore di Akira. Da loro Urusawa eredita uno straordinario senso del ritmo e della progressione narrativa, unito a un tratto pulito ed efficace, in cui le espressioni in primo piano dei personaggi risaltano in tutta la loro potenza espressiva. Le sue opere spaziano dai manga sportivi alla fantascienza, dal thriller alla commedia, sempre mantenendo un eccezionale livello di qualità. Urusawa diventa famoso proprio con Monster, inizialmente serializzato sulla rivista Big Comic Original, edita da Shogakukan, che sarà poi raccolta in 18 volumi, in Italia pubblicati, come le altre opere dell'autore, da Panini sotto l'etichetta Planet Manga. Nel 2004 il rinomato studio di animazione Madhouse lancia la serie animata composta da ben 72 episodi, diretta da Masayuki Kojima (Made in Abyss, Abenobashi), che riprende fedelmente il manga sia nel design dei personaggi (curato da Kitaro Kosaka dello Studio Ghibli) sia nella costruzione delle sequenze e delle inquadrature. Particolarmente rilevante ed efficace la colonna sonora, curata da Kuniaki Haishima, con alcune collaborazioni internazionali da parte del gruppo dei Los Chilenos e la splendida ending For the love of life cantata da David Sylvian.

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L'uomo e il mostro

Monster 3

Monster viene considerato, a ragione, una delle migliori serie degli ultimi anni. Lo stesso Guillermo del Toro è un estimatore dell'opera di Urusawa e si è detto interessato a un'eventuale trasposizione in live action. Il manga è un thriller complesso e articolato, in cui la storia si sviluppa lungo diversi decenni, con continui flashback e cambi di ambientazione. Per fortuna la serie animata si prende i tempi giusti nel raccontare non solo i momenti d'azione, ma anche e soprattutto il percorso emotivo e morale dei suoi protagonisti. Che è, poi, il vero valore aggiunto di questo titolo. Indiscutibilmente la maggior parte dello straordinario successo che Monster ha riscosso tra i critici e gli appassionati di anime e manga, e non solo, va attribuito all'incredibile capacità di Urusawa di delineare personaggi complessi, sfaccettati, profondamente umani nei loro difetti, nelle loro meschinità come nei loro slanci di nobiltà, e di metterli in situazioni in cui il confine tra manipolazione e libero arbitrio diventa sempre più incerto e sfumato. Qui, però, c'è di più: c'è l'antagonista perfetto, uno dei villain più spaventosi e inquietanti che sia apparso nella narrativa di genere. Johan è un personaggio straordinario nella sua totale alienazione, un essere quasi nietzschianamente superumano, capace di manipolare gli altri a proprio piacimento, spesso con un dolce e imperturbabile sorriso. Un individuo con il potenziale di cambiare il mondo, e non solo per modo di dire.

Johan

Allo stesso tempo Johan è una freddissima e inquietante macchina di morte, un assassino calcolatore e lucidissimo, sempre un passo (o due, o tre) avanti ai suoi inseguitori, che spesso non sono neanche consapevoli di essere essi stessi parte delle macchinazioni pianificate, negli anni, da questa inafferrabile ed enigmatica eminenza grigia. Esiste comunque un "punto debole" nella caratterizzazione di questi super-serial killer: il loro passato, le motivazioni e gli eventi che li hanno spinti a diventare qualcosa di "non umano", sembrano sempre un po' banali e forzate, quando vengono svelate. Si pensi ad esempio ad Hannibal Lecter, o ad altri famosi serial killer, reali o immaginari. Questo però non vale per Johan: tutta la caccia all'uomo di Tenma è, alla fine, un viaggio nel passato misterioso dell'assassino dal volto angelico mentre vengono svelati, uno dopo l'altro, segreti spaventosi ed esperimenti abietti di cui Johan è, al tempo stesso, vittima e motore. La figura di Johan continua a oscillare in perfetto equilibrio in questo reame di assoluta ambiguità, oltre il bene e il male, oltre la follia e la ragione, in cui Tenma cerca disperatamente di mantenere la propria integrità morale. Johan persegue un piano all'apparenza inspiegabile, sembra seguire direzioni erratiche che solo a un certo punto paiono acquisire un senso, per poi perderlo di nuovo e ritornare al punto d'inizio.

Monster 1

Lo spettatore viene catturato dal succedersi degli eventi, da ineludibili e impossibili dilemmi morali, in una lotta senza quartiere vissuta assieme all'idealista Tenma per cercare di opporre una parvenza di umanità e bontà a quello che, apparentemente, è un avversario imbattibile e profondamente "mostruoso", anche nella sua etimologia originaria: qualcosa di prodigioso, qualcosa che è stata toccata, in qualche modo, dal divino.
E Urusawa è straordinariamente bravo a giocare con questa ambiguità: centellina gli eventi, tiene incollato alla storia con colpi di scena e cliffhanger dosati a dovere. Soprattutto non giudica, non offre risposte certe: vuole che il lettore/spettatore non si limiti a essere un passivo testimone dello scontro tra "bene" e "male", tra umano e mostro, ma che chi ha seguito la storia dall'inizio fino all'ultima vignetta/inquadratura decida, con la sua personale interpretazione, con chi schierarsi (e non è affatto una scelta scontata).

Wolfgang

Attorno a questa dicotomia, anche estetica, tra l'angelo della morte Johan e l'umanissimo e disfatto Tenma, si muove poi una costellazione di personaggi secondari affascinanti e credibili, a partire dalla gemella di Johan, Nina, determinata ad aiutare il medico fuggitivo a fermare il fratello, al commissario di polizia Lunge, per arrivare a Wolfgang (e al suo eccezionale alter ego, "Il magnifico Steiner"), dal fidato collaboratore di Johan, Roberto, fino agli ultimi tasselli del puzzle: la madre di Johan e Nina e il terribile Franz Bonaparta, l'uomo che sembra essere la chiave per risolvere il mistero di Johan. Tutte le loro storie si rincorrono e si intersecano in un crescendo di emozioni lungo tutta la serie, con l'inquietante e costante presenza sullo sfondo del mostro Johan, vero fulcro di tutti i destini, fino a un finale intenso e sconvolgente, probabilmente uno dei momenti migliori di tutta la serie e che, ovviamente, non vi sveleremo.
Vi lasciamo il piacere, il divertimento e il dovere morale di decidere, autonomamente, se è vero quanto affermava l'altezzosa Eva all'inizio di questa storia. Che non tutte le vite umane sono uguali.