Recensione L'uomo medio + medio (2006)

Un film piatto e faticoso, che non sfrutta appieno tutte le proprie potenzialità.

Mediocre + Mediocre

Se la distribuzione italiana, storpiando incredibilmente i titoli dei film, riesce a provocare involontarie risate piuttosto che un'attonita perplessità, vuol dire che qualcosa nella localizzazione è andata veramente storta. Il materiale messo a disposizione per la stampa, infatti, reca come frontespizio la locandina del film, sulla quale è stampigliato per bene il titolo italico dell'ultima opera di Pierre-Paul Renders, L'uomo medio + medio, che non vuole fare il verso all'ormai celeberrimo Scemo e più Scemo (o forse sì?), ma che alluderebbe ad un uomo, il protagonista del film per l'appunto, che dovrebbe incarnare l'interprete delle abitudini, dei gusti e dei pensieri della popolazione intera. Ma, sfogliando le pagine dello stesso plico, ci si imbatte in un'intervista allo stesso regista, che inizia testualmente così:
Domanda: "Come ha avuto l'idea di raccontare la storia di un francese medio?"
Risposta: "Aspetti un momento: Jalil (questo il nome del protagonista n.d.r.) non è affatto un francese medio, anzi direi che è esattamente l'opposto..."
E via discorrendo.

Ora, oltre che per la disorganicità, il titolo si rileva fuorviante anche rispetto alla fruizione di un prodotto che vuole mettere all'indice la miopia delle indagini di mercato, attraverso un 'catalizzatore' umano di tutte quelle che sarebbero le tendenze di costume e di consumo della popolazione, il più medio tra tutti gli uomini medi, ovviamente.
Ma, come giustamente fa notare il regista, non si fanno i conti con il fattore umano considerato, che manderà all'aria aspettative e ricerche, pronto a riaffermare, in modi bizzarri, la propria autonomia e la propria singolarità.
Il soggetto che Renders mette in scena ha sicuramente un certo suo fascino, che disperde tutto il proprio potenziale lungo la storia. L'effetto sorpresa di un personaggio così particolare si stempera dopo poco, e non perfettamente congegnati sono i meccanismi che si susseguono, dalla descrizione della semplice routine quotidiana (una sorta di grande fratello ad personam), agli sviluppi imprevedibili dell'ultima parte della pellicola.
Così L'uomo medio + medio, si rivela alla lunga un film piatto e faticoso, che non sfrutta appieno tutte le proprie potenzialità, condizionato da un ritmo soporifero e da tanti buoni spunti lasciati inesorabilemte cadere.