Matt of The (Ever)Glades

In concomitanza con l'inizio della seconda stagione negli Stati Uniti, The Glades sbarca in Italia (su Fox dal 13 giugno alle 21) con la prima, e il suo protagonista Matt Passmore introduce la serie.

Qualcuno lo chiama il Dr House dei police-procedural per una certa, spiccata schiettezza di carattere. Certamente Jim Longworth, l'ostico detective della Omicidi di The Glades interpretato dall'attore australiano Matt Passmore è un bel tipetto in grado di mettere con le spalle al muro i delinquenti. Passmore, già giovane poliziotto nella dura Underbelly, introduce la trama e soprattutto il suo grintoso protagonista - un agente di Chicago che viene trasferito in Florida a causa di un'accusa ingiusta - nonché svela i retroscena della sua impegnativa esperienza sul set e del suo esordio nella serialità americana.

Che tipo è Jim? Che ricerche hai fatto per il personaggio?
È un uomo piuttosto sarcastico e asciutto, mentre facevo ricerche per interpretare Jim Longworth seguivo questi poliziotti, soprattutto detective della Omicidi che riescono a stare davanti a un cadavere mentre si mangiano tranquillamente una ciambella e parlano dei figli. Questo perché ormai ne hanno viste veramente tante e hanno sviluppato un meccanismo di difesa che secondo me è lo stesso che deve aver sviluppato Jim. Non si tratta di mancare di rispetto alla persona assassinata, Jim è un cacciatore totalmente concentrato sul prendere l'assassino che non può prendere respiro fino a quando non trova la verità.

Quali sono le differenze tra lavorare in Australia e lavorare in America?
È uguale e al tempo stesso è diverso. Anche se dopo che hai visto molti set ti sembrano trasmettere tutti il medesimo senso di familiarità, la verità è che ogni esperienza è diversa. Il pilot della serie che ho girato per Fox, Masterwork, è stato girato a Praga e in Croazia, e ora invece sono in Florida. E la Florida è protagonista e antagonista al tempo stesso in The Glades, crea l'atmosfera ed è un luogo dove si incontrano le personalità più diverse, e dove si può trovare, a pochi metri da una bellissima spiaggia, una palude dove vieni divorato dalle zanzare e devi scacciare gli alligatori, una cosa che lì fanno tutti normalmente.

Com'è stato l'incontro con il tuo primo alligatore?
Un amore, veramente carino, e pacifico. Un bellissimo incontro!

Che ne pensi del fatto che gli Stati Uniti, dopo l'invasione britannica, adesso pullulano di attori australiani?
In effetti siamo come i funghi, non fai in tempo ad accorgertene che siamo già lì. Sembra che improvvisamente una ventina di anni fa il mondo si sia accorto che esiste anche l'Australia e che gli australiani sono quelli con l'accento buffo. In realtà non siamo molti, ma ci notano subito perché ci ubriachiamo, finiamo nelle risse e parliamo strano.

Il capo del tuo personaggio è una donna, Colleen Manus, com'è essere circondato da donne forti?
C'è una parte di Jim che lo adora, ma ha sempre avuto seri problemi con l'autorità; non è che vuole partire con il piede sbagliato con le persone sopra di lui ma è solo che è incredibilmente schietto. La Manus, il suo capo, è una donna molto, molto forte, lei cerca di tenerlo sotto controllo ma alla fine quello che le importa veramente è che lui riesce a risolvere i casi. C'è rispetto reciproco, ma lui cerca sempre di tirar la corda fin dove riesce.

Nel primo episodio si vede che sei costretto a lasciare Chicago perché ti accusano di aver dormito con la moglie del tuo capo: ma è vero o no?
Quando ho avuto il primo incontro con il creatore della serie Clifton Campbell ho detto, ok, spiegami cosa è successo, perché mi sembra una cosa piuttosto piccante, e cosa ne avremmo fatto poi di questa storyline. E lui mi ha detto che era tutto lì: è stato accusato di aver dormito con la moglie del capo mentre in realtà era l'unico che non l'aveva fatto, ma il boss se l'è presa con lui. Perché aveva pensato... chi altro potrebbe essere se non Jim? La gente si fa delle idee su di lui ma sbaglia.

Insomma è tutta colpa del suo atteggiamento sarcastico...
Il problema è il sarcasmo, ma soprattutto è che quest'uomo non ha assolutamente nessun filtro. Il flusso della coscienza di Jim esce direttamente dal suo cervello e va alla sua bocca, e non si ferma per nessun motivo. Quando torno a casa stravolto dopo una giornata da 16 ore di riprese, guardo il copione del giorno dopo e vedo che come al solito Jim non fa altro che parlare mi sento male.

Prima o poi il tuo personaggio comincia ad apprezzare il trasferimento?
Per certi versi sì, anche se non vorrebbe. Per la prima volta le persone cominciano a essere importanti per lui, come la stessa Florida, e questa è una parte importante dello svolgimento della serie. Jim arriva pieno di pregiudizi, appena giunto in città afferma di detestare quel posto, ma gradualmente tutte le stranezze del luogo, il calore, gli alligatori, le belle donne e le persone con cui lavora cominciano a conquistarlo a livello inconscio. Lui si vede ancora come un cittadino di Chicago, ma a volte, anche se non se ne accorge, è diventato proprio uno della Florida.

Qual è la differenza tra The Glades e altri telefilm del genere come CSI o Law and Order?
Direi... l'umorismo!