Mammoth: regista e cast a Berlino 2009

Il regista Lukas Moodysson e una compagine di interpreti capitanata da Gael García Bernal ha incontrato la stampa dopo la proiezione stampa berlinese del film.

Tra i film più attesi del concorso di questa 59. Berlinale, Mammoth di Lukas Moodysson non ha certo entusiasmato gli addetti ai lavori che hanno assistito alla proiezione stampa. Il dramma corale ambientato tra gli Stati Uniti, la Thailandia e le Filippine è stato accolto con estrema freddezza, soprattutto perché i trascorsi di Moodysson (tra le altre cose, Lijia 4-ever e Fucking Amal) inducevano a pensare con un certo ottimismo a questa ambiziosa co-produzione internazionale. Ma l'accoglienza, soprattutto per il regista e sceneggiatore svedese, è decisamente fredda, e il mattatore della conferenza stampa, a cui partecipano anche la bella Marife Necesito e i giovanissimi Sophie Nyweide, Jan David G. Nicdao e Martin Delos Santos, è decisamente Gael García Bernal.

Bernal, che cosa ha rappresentato per lei l'esperienza sul set di Mammoth?

Gael García Bernal: Io sono solo in un terzo del film, ovvero il segmento ambientato in Thailandia; tuttavia credo di poter dire che si tratta davvero di un progetto ambizioso, difficile da afferrare e anche da rendere semplimente a parole; è questo è indice di intensità e complessità. Credo che se ci immergiamo in questa atmosfera non potremo che ottenere un'esperianza appagante. In ogni caso, sul set thailandese mi sono trovato benissimo!

Nel film interpreta un uomo che deve conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari. Ma anche lei, tra impegni sul set, vita privata e il suo lavoro per il sostegno del cinema messicano, ha certamente un bel daffare. Come fa?

Gael García Bernal: Purtroppo non esiste una formula, ma si deve trovare un modo di conciliare tutto. Ognuno ha una situazione diversa, ma ci sono per tutti esigenze diverse da bilanciare. Il film racconta le esigenze affettive basilari, e mostra la loro universalità. Purtroppo spesso le nostre priorità non sono quelle che dovrebbero essere.

Lei è diventato padre di recente, questo ha cambiato il suo modo di ritrarre la paternità come attore?

Gael García Bernal: Sarebbe brutto se dicessi che non è successo qualcosa del genere, è come dire che, dopo aver nuotato per la prima volta nell'oceano, dicessi che non ha cambiato il mio rapporto con l'acqua. In Mammoth però ho avuto una figlia davvero fantastica, ci siamo divertiti tantissimo e Sophie è bravissima a fare il verso del cane! Per il resto, la recitazione è qualcosa di separato dall'espereinza personale, non c'è bisogno di uccidere qualcuno per poter interpretare un assassino, e così è con la paternità. E' il nostro lavoro e lo facciamo il più professionalmente possibile.

Lukas Moodysson, il suo film susciterà certamente discussioni, era questo il suo intento?

Lukas Moodysson: Non credo di aver cercato volutamente di essere provocatorio, ma mi fa piacere che il film induce al dibattito sui temi che tratta e quindi sul modo in cui cresciamo i nostri figli. Però non è per questo che faccio film, li faccio con il cuore, semplicemente per esprimere me stesso.
Come le è venuta l'idea per Mammoth?

Lukas Moodysson: Tutto è iniziato una volta in cui mi trovavo nel mio appartamento e mi scoprii a riflettere su come sarebbe stato fare le pulizie in casa altrui, o avere un domestico fisso in casa propria. In seguito iniziai a documentermi sulla situazione della popolazione nelle Filippine. Poi c'è stato un certo interesse per le penne, uno dei personaggi doveva essere un collezionista di penne, e così è nata l'idea della penna di mammuth. Ho diverse cose in mente, quando scrivo!

Ci sono delle analogie tra il suo film e Babel di Alejandro González Iñárritu. E' d'accordo?

Lukas Moodysson: Mentre eravamo al lavoro sul film, qualcuno mi ha detto che gli sembrava ci fossero delle analogie con Babel. Quindi ho evitato proprio di vedere il film di Iñárritu.

Gael García Bernal: Io ovviamente l'ho visto (Bernal è uno degli interpreti di Babel, ndr), e non ritengo ci siano analogie. Mammoth non è il primo film ambientato in diverse parti del mondo, e non credo lo sia nemmeno Babel. In più i due film sono profondamente diversi perché Babel è basato sulle coincidenze, Mammoth racconta semplicemente fatti che avvengono contemporaneamente, in luoghi diversi, a persone che hanno una relazione.