Benvenuti nel Lovers Hotel: quando la serie è da ascoltare

Prima produzione originale firmata Audible per l'Italia, la serie scritta da Massimo Carlotto e Piergiorgio Pulixi segna un ritorno al radiodramma e allo stesso tempo una spinta innovativa verso una nuova concezione dell'intrattenimento.

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"Seriale" è l'aggettivo dei nostri tempi. Innamorati di personaggi da conoscere a fondo, ostaggi dei nostri show preferiti, in crisi d'identità per qualche subdolo finale di stagione, tutti noi siamo consumatori "seriali": di serie, di fumetti, di film, di storie. Un'abitudine solo in apparenza nuova, ma che segna il recupero di un modo di fruire racconti vecchio almeno quanto gli ottocenteschi romanzi d'appendice o come i radiodrammi così in voga prima della tirannia televisiva. Sintonizzandosi su quest'ultima frequenza, Lovers Hotel cerca di farci chiudere gli occhi e di farci immaginare un torbido noir semplicemente ascoltando.

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Prima serie audio italiana prodotta da Audible (società Amazon di audiolibri e contenuti sonori), Lovers Hotel è ambientata nei meandri di una Milano corrotta, piegata da gente di malaffare e loschi sotterfugi. Tutto parte dalla morte di Antonio Roveda, personaggio di spicco della città e attorno a cui ruotano le vicende del commissario Anna Bellini e del suo fidanzato, il sovrintendente Gillo De Francisci. Noi abbiamo partecipato alla presentazione di questa audioserie di sei puntate (ognuna dura 60 minuti), ascoltando 14 minuti in anteprima. È facile intuire quanto labili siano i confini tra giustizia e corruzione, quanto intricata sia la vicenda e, soprattutto, quanto sia stato complesso scrivere una serie rivolta esclusivamente all'attenzione delle nostre orecchie.

Scrivere suoni

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A dispetto del suo titolo, Lovers Hotel non rimane chiuso sempre nella stessa stanza o nella sua hall, perché la narrazione passa di continuo da un posto all'altro, tra commissariati, ristoranti, voci sparse e sovrapposte di personaggi che rimbalzano rapidamente, come schegge impazzite per venire a capo del mistero. Questo nasce dalla grande libertà fornita dal mezzo sonoro, capace di influire non poco nel processo di scrittura. Uno dei due autori, Massimo Carlotti, ha detto: "Prima di scrivere siamo partiti per forza di cose dal mezzo. Il che ci ha permesso di concepire la storia in modo nuovo, andando oltre il romazo e la tv. Lavorando solo sul sonoro, si può passare da un genere all'altro, da un registro all'altro, e dare vita ad una storia densa e complessa. Certo, si tratta di un meccanismo molto delicato, dove le voci degli attori e la colonna sonora si devono fondere alla perfezione". Al suo fianco il co-autore Piergiorgio Pulixi conferma: "Non avendo il supporto delle immagini, l'aspetto principale su cui lavorare al meglio era il carattere dei personaggi. I protagonisti dovevano essere forti e tridimensionali da subito, così i dialoghi sono immediati e servono a calare l'ascoltatore in una Milano in pericolo. Grazie a tutti questi fattori, Lovers Hotel ha un livello drammaturgico molto alto". Emerge un quadro interessante proprio perché insolito, dove il mondo delle audioserie appare pieno di potenzialità inespresse e ancora inesplorate.

Dati di ascolto

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Dotati di cuffie e di una buona dose di curiosità, abbiamo ascoltato Lovers Hotel barando. Infatti, davanti a noi l'intero cast di attori che hanno prestato le voci alla serie hanno messo in scena una piccola performance teatrale, essenziale, ma in grado di farci capire la struttura frammentata della narrazione. Il loro "direttore d'orchestra", il conduttore e autore radiofonico Sergio Ferrentino dice: "Quello che avete visto, naturalmente, non si dovrebbe mai vedere. Adattare questa serie per il mezzo sonoro significa soprattutto costruire una vera e propria immagine acustica, dove ogni piccolo elemento contribuisce a far calare l'ascoltatore nella storia. Gesti, rumori, effetti, toni di voce; tutto deve essere funzionale al racconto". Lovers Hotel, disponibile dal 15 novembre, spinge l'utente a scoprire ad esplorare un racconto di genere, aperto ad eventuali altre stagioni. Si tratta di una scommessa, di una sfida, in quanto primo contenuto italiano e originale prodotto da Audible. Una piattaforma nata nel 1995, acquistata da Amazon nel 2008 e approdata in Italia nel maggio del 2016 con la voglia di sfidare il dominio visivo e, magari, sfruttare la familiarità di oggetti ormai quotidiani come le cuffie e smartphone.

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Marco Azzani, country manager Audible Italia conclude così: "Il nostro è un servizio che, con 9,99 € al mese, dà accesso ad una libreria di oltre 12 mila titoli, tra audilibri e contenuti sonori di vario tipo. Si tratta di una forma di intrattenimento libero, intimo ed estremamente comodo, che avviene in streaming oppure dopo un download sul proprio device. Al momento il 98 % della fruizione avviene sulla nostra applicazione, per lo più di sera, tornando dal lavoro, oppure durante lo sport o i lavori in casalinghi. L'ascolto medio registrato in Italia è di 24 minuti al giorno e il nostro fruitore tipo rientra sostanzialmente in tre fasce: quella dei lettori assidui, quella delle famiglie digitali dove la donna funge da fulcro per l'ascolto e quella che noi definiamo smart mobile, ovvero non lettori molto appassionati di novità tecnologiche". In questo mondo "seriale", allora, il passo dall'ormai celebre binge-watching al binge-listening potrebbe essere più breve del previsto.