Lost - Stagione 6, episodio 5: Lighthouse

E' di nuovo Jack al centro dell'ultimo episodio andato in onda dell'ultima stagione di Lost, che aggiunge pochi nuovi elementi per avvicinarsi al finale della serie.

Dopo cinque episodi della nuova, ed ultima, stagione di Lost e con soltanto una dozzina al fatidico finale, non ci sentiamo di condividere gli entusiasmi su quanto stiamo vedendo. Da più parti abbiamo letto critiche al terzo episodi Quello che fa Kate, ma non ci sembra che i successivi Il sostituto e Lighthouse possano far gridare al miracolo, condividendone a grandi linee pregi e difetti: i due ultimi episodi su Locke e Jack appaiono più interessanti perchè tale sono i due personaggi intorno a cui ruotano, ma seguono la stessa struttura di quello incentrato su Kate ed in particolare i cosiddetti flashsideways, almeno fin qui, ci offrono delle versione alternative, o parzialmente alternative, dei protagonisti, ma senza mostrarci il quadro d'insieme in cui questi si integrano. La speranza è che poco per volta ognuno di questi si riveli un tassello importante di una immagine complessiva sensata e sconvolgente, ma almeno per ora i dubbi rimangono. In particolare non è ben chiaro se questa realtà alternativa sia generata dall'esplosione della bomba o dalla morte di Jacob, perchè ci sono dettagli in contrasto con entrambe le possibilità; quanto al loro significato: dare ad ogni personaggio la possibilità di redimersi e di sconfiggere il nero presente in ognuno di loro?

Il flashsideway di Lighthouse è relativo a Jack ed aggiunge un figlio al personaggio di Matthew Fox, sfruttandolo per mettere in scena, con Jack nell'inedito ruolo del padre, il contrasto tra lui e Christian. Con il piccolo David alle prese con un'esibizione al piano tenuta nascosta al padre per la paura di deluderlo in caso di fallimento, il senso di inadeguatezza di Jack nei confronti del suo genitore viene allo scoperto e trova motivo di approfondimento e rivalsa: se Christian gli ripete sempre di non avere quello che serve, Jack non vuole che il figlio si senta allo stesso modo.
Anche in questo caso altri personaggi della serie appaiono come figure di contorno in ruoli diversi dal solito, come è il caso di Dogen, il nuovo personaggio giapponese che controlla gli Altri al tempio, sull'isola, e che qui incrocia Jack in quanto padre di un altro piccolo pianista collega di David.
Il Jack alternativo ha però anche una cicatrice da rimozione di appendice risalente all'età di sette anni, ulteriore segno di differenze dal personaggio che abbiamo sempre conosciuto?

Le parole di Christian a Jack sono anche la leva usata da Hurley, su consiglio del solito Jacob, per convincere il compagno ad accompagnarlo in una missione in giro per l'isola. Jacob, apparso ad Hugo, dà al ragazzo precise indicazioni su dove recarsi e su cosa fare una voltà lì, e soprattutto come eludere la sorveglianza degli Altri per abbandonare il tempio e come convincere Jack a seguirlo nella missione.

La destinazione è il faro del titolo originale, miracolosamente eretto a tempo di record, considerando che nessuno l'aveva mai notato in giro per l'isola e soprattutto negli spostamenti in nave, elicottero e quant'altro: un faro deve essere per definizione visibile, quindi non ci sentiamo di accogliere la spiegazione di Hurley sul perchè non l'avessero mai visto prima ("non l'avevamo mai cercato"). Ma sono dettagli su cui ormai sorvoliamo, quello che conta è che lì Hurley ha l'incarico di orientalo sul 108, uno dei numeri classici della serie, e che l'ingranaggio che permette di ruotarlo porta nomi e numeri di tutti i personaggi, a conferma di quanto introdotto nell'episodio precedente (da notare che tra i nomi che si riescono a notare nelle varie inquadrature alla ruota, spicca il nome di Wallace al numero 108, un nome ancora sconosciuto). Anche Jack nota la cosa, ovviamente, ed impone all'amico di orientare il faro sul suo numero, il 23, ottenendo nello specchio che dovrà diffondere la luca una volta acceso l'immagine della casa in cui è cresciuto. Per Jack è troppo ed è il momento di pretendere una spiegazione da Jacob, arrivando a perdere decisamente la pazienza non ottenendo risposta, fracassando lo specchio e rendendo inutilizzabile il faro.
Hurley è rammaricato, ma a Jacob sta bene così ed è chiaro che per lui l'aspetto importante era portare Jack ad accettare il suo ruolo nella storia, e non come spiegato ad Hugo di guidare sull'isola dei nuovi arrivi, perchè per alcuni basta salire su un taxi e dire cosa fare (come avvenuto con Hurley, appunto), mentre altri hanno bisogno di meditare ed accettare da soli il proprio destino. Inoltre ha permesso a Jacob di tenere i due lontani dal tempio in una situazione delicata che presto ci verrà illustrata.

Hurley è quindi il portavoce dello spirito di Jacob, presente anche se morto, ma diventa di fatto anche portavoce degli autori, visto che continuano a mettergli in bocca frasi ammiccanti sulle bizzarrie della serie e delle scelte narrative: a parte la spiegazione sulla comparsa del faro, infatti, Hurley sembra parlare a nome di Damon Lindelof e Carlton Cuse al cospetto dei due cadaveri nella grotta, con un "questi ce li eravamo dimenticati" che fa sorridere.
Spazio nell'episodio anche per riprendere il finale del precedente e la comparsa di Claire a Jin.

La ragazza è trasformata dai tre anni da sola sull'isola e sembra richiamare il destino della Rousseau, fungendo indirettamente da spiegazione e richiamo per la vicenda della francese.
Claire è amichevole con Jin, ma spietata nei confronti dell'Altro che lo accompagna, ma tutta la parte relativa a lei è relativamente inutile fino alla scena finale di Lighthouse ci viene mostrato il fantomatico amico a cui fa riferimento più volte: Locke, o meglio l'entità che ne ha preso le sembianze, la stessa che ci appariva con il volto di Christian Shepard nella capanna di Jacob al momento dell'ultima apparizione di Emilie De Ravin nella serie prima di questo ritorno.
Claire ed il finto Locke, che in USA già chiamano Smocke richiamando il fumo nero, saranno sicuramente due figure importanti nel corso della stagione, ma speriamo che presto si inizi a spiegare, più che espandere, i tanti misteri in sospeso, smettendo di aggiungere elementi e procedendo più spediti verso il finale ormai sempre più vicino.