Lost - Stagione 5, episodio 12: Dead is Dead

E' Ben il protagonista del dodicesimo episodio della quinta stagione di Lost. Ci vengono mostrati momenti del suo passato e lo vediamo affrontare il "mostro" per poter essere giudicato.

Se lasciamo per un attimo da parte alcuni aspetti della quinta stagione di Lost che non ci avevano convinti, in particolare alcune scelte dal punto di vista narrativo che avevano anticipato degli eventi (per esempio il ritorno sull'Isola di parte dei personaggi) per spiegare successivamente il come questi eventi si erano verificati, e guardiamo all'episodio Dead is Dead isolatamente, riusciamo a ritrovare atmosfere da vecchio Lost, non tanto quelle dell'insuperabile prima stagione, ma almeno quelle della seconda. Va ascritto il merito di ciò sicuramente ai due sceneggiatori Brian K. Vaughan ed Elizabeth Sarnoff (rispettivamente con 7 e 14 episodi all'attivo, tra cui anche alcuni di quest'anno come i recenti Namaste e LaFleur) ed al regista Stephen Williams, altro nome ricorrente di Lost con ben 26 episodi all'attivo fin qui; ma il merito va equamente diviso con Michael Emerson, protagonista assoluto dell'episodio con il suo Ben.
Dead is Dead inizia con un doppio confronto che vede proprio Ben protagonista in due epoche diverse: da una parte un giovane e rampante Charles Widmore fa visita al piccolo Ben, con il petto ancora fasciato, dopo aver espresso a Richard Alpert tutti i suoi dubbi sulla sua decisione di portare il ragazzino nel tempio, il loro luogo sacro; dall'altro, ai giorni nostri, è Locke ad affrontare l'uomo responsabile di averlo ucciso. E da questo doppio confronto, l'episodio segue le abituali due strade parallele, mostrandoci sia diversi momenti del passato di Ben (e dell'isola), sia il suo incontro/scontro con Locke.

Partiamo dalla storia di Ben, la cui avventura tra gli Altri inizia proprio da quel confronto con Widmore in cui l'allora capo del gruppo gli spiega che il suo entrare tra le loro fila non nega la possibilità di vivere al villaggio Dharma. Il momento successivo che ci viene mostrato è datato 1988 e ci mostra un Ben già più adulto in compagnia di un ragazzino che risponde al nome di Ethan: i due stanno tenendo d'occhio una tenda che si rivelerà essere occupata da Danielle ed la piccola Alex. L'ingresso di Ben nella tenda ci fa capire che la sua visita aveva un unico scopo: uccidere la donna. Ma il pianto della bambina lo ferma e lo costringe a cambiare i piani. Ben prende la bambina e minaccia Danielle che lo accusa di aver diffuso il virus tra i suoi compagni e fa per andargli contro, costringendolo a sparare a terra per fermare la donna e portar via la bambina. Prima di lasciarla, un avvertimento: se vuole vivere, non dovrà mai andare alla ricerca della figlia e se mai dovesse sentire dei sussurri nel bosco, dovrà fuggire nella direzione opposta. Ci rincuora sapere che i famosi sussurri sono ancora nella mente degli sceneggiatori e chissà che prima o poi non possiamo ottenere una spiegazione del loro significato.
La decisione di salvare la bambina, però, non viene accolta bene da Widmore che contesta il fatto che Ben non ha seguito i suoi ordini. Tra i due sono le prime scintille e Ben mette alla prova il suo capo porgendole la bambina per lasciare che sia lui stesso ad ucciderla, ma Widmore si allontana.
Un altro salto avanti ci mostra come le scintille tra i due siano effettivamente arrivate al punto di non ritorno. L'inizio della sequenza è idilliaca e ci mostra Ben spingere la piccola Alex sull'altalena nel villaggio Dharma, ma l'arrivo di Richard di fa capire che qualcosa è già successo: Widmore è al sommergibile, in procinto di lasciare l'Isola, ma Ben non è tenuto a vederlo andar via. Ma noi conosciamo Ben e sappiamo che non perderebbe mai questo momento a cui sicuramente ha contribuito con il suo abile doppio gioco.
Due guardie armate stanno scortando al sottomarino l'ex capo degli Altri, a cui Ben rinfaccia l'aver infranto le regole, di fare frequenti viaggi fuori dall'isola ed addirittura di aver avuto una figlia con una persona di fuori. L'argomento Alex viene ancora fuori e si conferma il disaccordo tra i due, ma l'idea di Ben è precisa: se l'Isola volesse Alex morta, questa sarebbe morta.
Ma la vendetta di Ben non è terminata con l'abbandono di Widmore e ci viene mostrata la destinazione di Ben dopo la telefonata effettuata nell'episodio 316 prima di recarsi in aeroporto. La telefonata era a Widmore stesso e minacciava di uccidere la figlia, proprio come il suo interlocutore era stato indirettamente responsabile della morte di Alex. Al molo Ben si dirige alla barca su cui Penny aspetta Desmond e si prepara a spararle quando nota il piccolo Charlie e si fa strada in lui l'idea di eliminare il bambino al posto della madre. La decisione è ormai presa e Ben sta per sparare quando l'intervento di Desmond riesce a fermarlo, riducendolo nelle condizioni in cui l'abbiamo visto salie successivamente sul volo Ajira 316.

Parallelamente Dead is Dead ci illustra come si sviluppa il rapporto tra Locke e Ben al risveglio di quest'ultimo. Se la storyline nel presente funziona è anche grazie all'abilità dei due attori, che sanno dare credibilità alle emozioni ed alle motivazioni dei due personaggi.

Ben rivela subito a Locke di essere diretto all'isola principale per essere giudicato da quello che lui chiamerebbe mostro, ma intanto, giunto in spiaggia, non perde l'occasione di manipolare anche Caesar, giusto per non perdere l'allenamento nel doppio gioco. Al poverino, che gli confessa le sue perplessità su Locke riguardo la sua morte e l'essere stato ucciso proprio da Ben, il nostro Linus insinua il dubbio che John possa essere stato presente sull'Isola già al loro arrivo, visto che non ricorda la sua presenza sull'aereo. Caesar condivide i suoi timori e lo rassicura: ha con sè una pistola e non esiterà ad usarla.
Sfortunatamente per Caesar, rivelare a Ben l'esistenza di una pistola non è una buona idea e si ritrova ben presto vittima della stessa quando cerca di impedire a Ben e John di prendere una delle canoe in spiaggia. Un gesto che Locke è invitato da Ben a considerare come delle scuse per averlo ucciso, un atto che in fin dei conti non ha che portato esiti positivi visto che John è ancora (o di nuovo?) vivo e che il gruppo è riuscito a ritornare sull'isola. E così un altro nuovo personaggio, Caesar, ci lascia senza aver lasciato la sua impronta nella serie, confermando la maledizione e l'inutilità dei nuovi personaggi aggiunti di tanto in tanto dagli autori.

Con l'ausilio della piccola imbarcazione, i due riescono a raggiungere l'altra isola ed è divertente vedere come i loro ruoli siano ormai invertiti: è Locke ad avere in pugno la situazione e Ben sembra sinceramente sorpreso di molte delle cose che stanno accadendo, compresa e soprattutto la resurrezione del suo compagno di viaggio. Locke è talmente sicuro di sè da capire anche un dettaglio non indifferente: Ben non vuole essere giudicato per il suo ritorno sull'Isola, ma per la morte di Alex.
Per evocare il mostro, però, Ben deve arrivare nella sua ex casa al villaggio Dharma e là i due trovano una sopresa: Sun e Lapidus, lì in attesa di Locke, ma ovviamente convinti che non sarebbe arrivato. La loro attesa è dovuta alle parole di Christian, che ha convinto Sun che John sia il suo unico modo per tornare in contatto con il marito Jin, che i due sanno essere nel 1977 insieme agli altri grazie alla foto d'epoca. Anche su questo punto Ben dimostra di essere del tutto impreparato: non sapevo che gli ex naufraghi sono stati in passato anche ex Dharma. Che la storia dell'Isola sia veramente cambiata? Così come confessa a Sun l'assoluta unicità della resurrezione di Locke: ha visto compiere molti miracoli all'Isola, ma mai qualcosa del genere.
E Locke si dimostra più addentro ai segreti dell'Isola ancora una volta riguardo il cosiddetto mostro: Ben è lì in attesa del giudizio perchè non sa dove il fumo si trovi, sa solo come evocarlo. Poco male, John sa come raggiungerlo e lo conduce al tempio, indicandogli la cavità che porta al di sotto dell'edificio.
Pochi passi nella galleria ed il suolo cede, portando Ben in un ambiente sottostante decorato da geroglifici che sembrano confermare le origini egiziane di questi edifici presenti sull'Isola. E' in questa sala sotterranea che Ben raggiunge il luogo in cui da cui il fumo nero fuoriesce e da questo viene raggiunto. Le solite immagini del passato, soprattutto incentrate su Alex e la sua morte, alcuni lampi e il fumo si ritira, lasciandolo vivere.
Ma non è finita: Alex appare in carne ed ossa e gli comunica un messaggio che Ben sembra da sempre poco incline ad accettare, ovvero deve fare esattamente quello che gli viene detto da Locke e non ucciderlo nuovamente come lei sa benissimo che ha intenzione di fare. Quando Ben, terrorizzato, riapre gli occhi dopo essere stato malmenato dalla figlia, Alex è sparita ed a lui non resta che tornare da Locke ed accettare la corda che l'amico ha preparato per tirarlo fuori dalla cavità. Poche parole per spiegargli cosa è accaduto: "mi ha lasciato vivere".
L'Isola ha quindi confermato la leadership di Locke e vedremo nei prossimi episodi se Ben sarà in grado di accettarla e comportarsi di conseguenza. Ora abbiamo le idee più chiare sulla funzione del fumo nero, ma è necessaria una spiegazione su cosa sia esattamente ed in che modo sia legato al background di natura egiziana in cui si trova la sua tana.
Parallelamente, in spiaggia, qualcosa è accaduto ad Ilana e gli altri che hanno trovato una cassa e sono ora armati ed apparentemente pericolosi: possibile siano stati infettati come due decenni prima era accaduto ai compagni di viaggio di Danielle? Cinque episodi prima del finale di stagione e speriamo di poter avere almeno parte della spiegazione prima di giungere al prossimo anno, che segnerà la fine definitiva di Lost.