Lost - Stagione 5, episodio 11: Whatever Happened, Happened

In un episodio incentrato su Kate, si risolve il cliffhanger della settimana precedente e scopriamo qualcosa delle sue implicazioni nell'ambito della storia dell'isola.

Nell'analizzare l'episodio Whatever Happened, Happened, ma in generale tutta la quinta stagione di Lost fino ad oggi, ci sono diversi elementi che ci lasciano perplessi. In particolare abbiamo l'impressione che molti degli espedienti messi in campo dagli autori siano usati sovente come scorciatoie per spiegare alcuni punti piuttosto che come opportunità per far crescere la serie e la storia nel suo complesso. Pensiamo per esempio al (poco) tempo dedicato a Danielle nel passato o in generale all'utilità dei balzi nel tempo fatti nei primi episodi dai naufraghi sull'isola o, non per ultimo, al tentato omicidio di Ben da parte di Sayid.
Se diciamo "tentato omicidio" è perchè, come avevamo ipotizzato, il piccolo Ben non è morto sul colpo e Sayid ha dimostrato di essere un killer nell'anima, ma non nella pratica, lasciando in vita il suo bersaglio. Ovvio che con un colpo del genere, a tale distanza, le condizioni di Ben non possono essere delle migliori e c'è bisogno di intervenire subito per poter salvare la vita del ragazzino.
Ma a questo arriveremo a tempo debito, lasciandoci lo spazio per riflettere sulle implicazioni di quello a cui abbiamo assistito. Nel frattempo dedichiamo qualche riga alla parte di episodi ambientata lontano dai confini misteriosi dell'isola, al flashback che questa settimana segue le vicende di Kate e ci spiega, o cerca di spiegare, la strada che l'ha portata sul volo Ajira 316.

Anche questa volta, come per Sayid in He's Our You, seguiamo la ragazza in vari momenti del suo soggiorno nel mondo reale ed in primo luogo la vediamo guidare in periferia e recarsi, con il piccolo Aaron, da Cassidy. Capiamo quindi che è lei la persona dalla quale Sawyer l'aveva mandata. Kate racconta alla donna la verità sull'incidente del volo Oceanic 815 e sul loro rientro, rivelandole praticamente tutto tranne la parte di bugia relativa ad Aaron. Inoltre le consegna dei soldi da parte di Sawyer, un piccolo aiuto per crescere la piccola Clementine.
Cassidy inizialmente sospetta che anche Aaron possa essere figlio di Sawyer, ma le basta un'occhiata alla reazione di Kate per capire come stanno realmente le cose e non può non chiedersi come mai lei le abbia detto tutto il resto tranne questo dettaglio.

Il passo successivo è sull'ormai famoso molo dove l'allegro gruppo di amici si è ritrovato prima di recarsi dalla Hawking e su quello che è successo subito dopo a Kate: in auto, Aaron le dice di avere sete e volere del latte, così Kate fa una sosta al supermercato per procurarlo. E' lì che accade il trauma che dà il via agli eventi successivi: Kate perde di vista il bambino per un attimo e lo perde. Il montaggio della scena e la reazione di Kate ci fanno pensare che sia stato rapito, ma in realtà si era semplicemente allontanato senza dire nulla alla madre e per fortuna la Austen riesce a ritrovarlo in compagnia di un'altra cliente che stava andando a fare un annuncio per ritrovare i suoi genitori. Per Kate è un trauma, per noi un'altra scorciatoria per spiegare il brusco cambiamento di rotta da parte di un altro dei personaggi che non volevano tornare sull'isola. Il giorno successivo, infatti, Kate torna da Cassidy e si sfoga con lei, capendo che in realtà le motivazioni che l'hanno spinta ad occuparsi del piccolo Aaron sono essenzialmente egoistiche. Si reca, quindi, dalla madre di Claire, ovvero la nonna di Aaron, e le rivela tutto. Alla donna Kate chiede di occuparsi del piccolo mentre lei è via, perchè ha intenzione di tornare indietro per ritrovare Claire.
Il saluto al piccolo Aaron chiude una storyline di Kate fuori dall'Isola che non ci ha soddisfatto pienamente, ma è di per sè un momento intenso per lo show ed è ben reso da Evangeline Lilly, che ha spesso avuto la sfortuna di avere flashback poco incisivi e determinanti in cui mettersi in mostra.

Sull'Isola, però, avevamo lasciato un dodicenne in fin di vita: è Jin a riportarlo al villaggio una volta ripresa conoscenza, ma tocca a Juliet intervenire in prima persona per fermare l'emorraggia. La dottoressa non ha le competenze necessarie per poter operare al meglio e si rende conto di aver bisogno di un vero chirurgo. Il caso vuole che un chirurgo sull'Isola ci sia e risponde al nome di Jack, ma il dottor Shephard rifiuta categoriacamente di intervenire: per quanto possa sembrare un bambino di dodici anni, è del Ben che loro hanno conosciuto ed odiato che stanno parlando. Un Ben che ha già salvato una volta in passato, o meglio in futuro. A nulla serve anche l'intervento di Kate per convincerlo, una carta già giocata nella situazione precedente e a cui Jack non intende cedere nuovamente. E' in questi pochi scambi di battute e nella diversa opinione dei personaggi in gioco, con Juliet, Sawyer e Kate decisi a salvare la vita di quello che è a conti fatti un bambino e gli altri decisi a non aiutare il futuro Ben Linus, che si risolve il dilemma morale che gli autori volevano introdurre nel far incontrare i nostri con il piccolo Ben, ovvero: se aveste conosciuto Hitler prima che diventasse quello che è stato, cosa avreste fatto?

Kate, forse spinta dalla sua breve esperienza di mamma, si mette in gioco in prima persona e, da donatrice universale, dà del sangue per tenere in vita il bambino, ma non basta. Così insieme a Sawyer si mette in marcia per portare il piccolo Ben nell'unico posto dell'isola dove può trovare aiuto: dagli Altri.
Varcato il confine, i nostri vengono accerchiati dal solito comitato di benvenuto capitanato da Richard, che accetta di occuparsi del bambino che però, da quel momento, sarà per sempre uno di loro, perdendo tutta la sua innocenza, rendendolo, di fatto, il Ben che abbiamo conosciuto nelle passate stagioni. Kate e Sawyer non hanno scelta ed accettano, così Richard prende il bambino e lo porta con sè, entrando nel tempio tenendolo tra le braccia, incurante dell'avvertimento di uno del suo gruppo che suggerisce che non dovrebbe farlo senza chiedere il permesso ad Ellie e che se Charlie lo scoprisse sarebbero guai.

Non sappiamo cosa sia cambiato dal '54 al '77, ma è evidente che Charlie ed Ellie siano dei punti di riferimento ora e che, quindi, il futuro Ben diventerà un problema per loro, causandone l'allontanamento dal gruppo e dall'Isola. Il titolo dell'episodio, Whatever Happened, Happened, ci lascia capire che questo non cambia gli eventi del passato e che il destino di Ben era già quello di finire tra gli Altri, come del resto già sappiamo. Ma i dubbi sulla gestione dei paradossi temporali, o presunti tali, resta, soprattutto in virtù della surreale conversazione tra Hurley e Miles in casa, che prende le mosse dall'ispanico che si guarda la mano in attesa che sparisca in perfetto stile Ritorno al futuro. Hurley è convinto che aver sparato a Ben abbia cambiato il futuro e quindi la loro presenza lì, Miles invece segue la linea di Faraday, ovvero: se Sayid ha sparato a Ben è perchè questo è già avvenuto.

Ma se è già avvenuto, obietta Hugo, perchè non lo ricordo? Semplice, perchè per lui non si tratta del passato, perchè lo sta vivendo ora. Ben, spiega Miles, non può morire perchè non è morto nel 1977, nel suo passato, mentre lo stesso Miles, per esempio, potrebbe morire perchè non è il suo passato. Fila? Non proprio, ma con i paradossi temporali, si sa, è sempre così e per questo è così difficile giocarci. Possono farlo autori del calibro di James Cameron, fissando delle regole e seguendole in prima persona, ma dubitiamo dell'abilità in questo senso della coppia Lindelof/Cuse, che le regole sta dimostrando di cambiarle a proprio piacimento. E' lo stesso Hurley a porre la domanda che tanti spettatori stanno pensando da alcune settimane a questa parte: se questo è il passato di Ben, perchè l'uomo non ricorda di aver già visto loro e di essere stato sparato da Sayid? La spiegazione sarebbe nella terapia Richard? Cioè nel salvargli la vita Richard non ha spazzato via la sua ingenuità, come ha detto, ma anche i suoi ricordi? Possibile, ma il Ben del futuro ci ha già dato prova di ricordare almeno alcune delle cose pre-sparo, come il discorso delle bambole di Annie o il difficile rapporto col padre. Insomma, su questo punto abbiamo bisogno di maggiori dettagli e spiegazioni più complete o convincenti.

Il finale dell'episodio torna al presente dell'Isola e ci mostra il Ben ferito post-volo Ajira 316 svegliarsi al cospetto di un Locke minaccioso come non mai. Nei prossimi episodi assisteremo alla resa dei conti tra i due?