Lost - Stagione 4, Episodio 5: The Constant

'The Constant' non è solo il titolo del quinto episodio, ma la conferma della crescita costante della quarta stagione di Lost che diventa via via sempre più interessante.

La quarta stagione di Lost si conferma più densa di avvenimenti delle precedenti, come è stata per i suoi primi episodi, nonostante venga momentaneamente accantonato il nuovo approccio fornito agli autori dai flashforward. Si torna infatti per un paio di episodi alla tecnica classica della serie, basata sui flashback incentrati sui personaggi di vecchia data, ma lo si fa su un personaggio quale quello di Desmond che si è sempre contraddistinto per il suo essere anomalo rispetto agli altri.
L'argomento di The Constant è quello dei viaggi nel tempo ed in qualche modo richiama l'episodio Deja Vu della terza stagione, anch'esso incentrato su Desmond e dalla struttura diversa dagli altri per il suo non essere un ricordo vero e proprio quanto una riproposizione di eventi della vita dello scozzese con innesti proveniente dalla realtà dell'Isola.
Qualcosa di simile accade in questo episodio: durante il viaggio dell'elicottero che sta portando Desmond e Sayid alla nave, il gruppo si imbatte in una tempesta che non può essere evitata a causa delle indicazioni di Daniel Faraday di tenere esattamente la rotta da lui indicata. Questa turbolenza coincide con l'inizio del flashback che riporta l'uomo al suo periodo trascorso nell'esercito in Scozia, ma non appena la sequenza dal passato termina, capiamo che per Desmond non si tratta di un ricordo, quanto di uno sbalzo temporale, che lo riporta al presente dell'Isola inconsapevole di dove sia e di chi siano gli uomini che lo circondano.

Volgendo lo sguardo all'Isola, ci rendiamo conto che Daniel Faraday e Charlotte potrebbero avere un'idea di cosa stia accadendo e che lo scienziato, al contrario della sua compagna di squadra, sarebbe intenzionato a dare spiegazioni a Jack e compagni, spiegazioni che Charlotte ritiene creerebbero solo confusione nel gruppo di naufraghi. Il quesito posto da Jack e Juliet è semplice: perchè i due nuovi arrivati non sono preoccupati sebbene sia passato troppo tempo dalla partenza dell'elicottero perchè non sia ancora giunto alla nave? Dietro insistenza, Daniel fornisce una spiegazione: la percezione del tempo da parte loro sull'Isola potrebbe non coincidere con quella degli occupanti dell'elicottero, aspetto che il suo esperimento della puntata precedente ci aveva già suggerito. Aggiunge anche che però non ci dovrebbe essere problemi per loro se si sono tenuti sulla rotta indicata da lui, in caso contrario ci sarebbero potuti essere degli effetti collaterali.
E' di uno di questi effetti collaterali che è vittima Desmond?
Così sembrerebbe e la causa potrebbe essere il forte campo elettromagnetico a cui l'uomo è stato esposto all'attivazione del fail-safe al termine della seconda stagione, lo stesso che ha causato il bizzarro flashback che abbiamo visto in Deja Vu. Infatti, quando Sayid riesce ad usare il telefono del pilota per chiamare Jack e spiegare quello che sta accadendo all'amico, Faraday chiede subito se Desmond sia stato esposto ad una simile forza, ma è restio a spiegare i motivi della sua domanda.

Sulla nave, Desmond viene condotto nell'infermeria per essere visitato e scopriamo che non è il solo a vivere questa esperienza e che lo stesso sta capitando ad un personaggio che ci è già stato nominato in precedenza: Minkoski, l'uomo che curava le comunicazioni della nave e che ora è legato ad un letto in stato apparentemente allucinatorio e perchè in disaccordo sull'ordine di non rispondere alle chiamate di Penelope. In realtà Minkoski, così come un altro membro dell'equipaggio ora morto, si è diretto verso l'Isola mentre era la nave era ancorata al largo in attesa del ritorno dell'elicottero ed ora vive gli stessi sbalzi temporali di Desmond, entrando ed uscendo da un suo ricordo, con frequenza sempre maggiore.
Faraday, in contatto telefonico con Desmond, si informa sul ricordo vissuto da quest'ultimo e sull'anno e il luogo in cui si trova; il ricordo fa riferimento a Glasgow nel 1996, e così Daniel lo incarica di raggiungere il sè stesso del passato all'università di Oxford, dandogli delle precise indicazioni su come configurare un dispositivo su cui lui stava lavorando a quel tempo e su una frase da dire al suo doppione del passato per convincerlo della realtà di quello che sta accadendo.
Il Daniel di Oxford, una volta convinto, spiega a Desmond che che sta vivendo dei viaggi nel tempo della sua coscienza, una situazione rappresentata da equazioni con troppe variabili per prevederne le conseguenze, e che per sopravvivere allo shock di questa situazione ha bisogno di una costante in entrambi i momenti.
Questa costante, inutile dirlo, è Penelope, la Penny che sta cercando Desmond da tre anni e che Desmond riesce a contattare nel presente come nel passato.

Non manca un ulteriore indizio per gli amanti dei collegamenti: Charles Widmore viene contattato da Desmond per avere un recapito di Penny mentre impegnato in un'asta in cui sta acquistando un quadro della nave Black Rock ed il diario di bordo della nave, di proprietà della famiglia Hanso, il cui contenuto non è mai stato reso pubblico al di fuori della famiglia.

Sono molte, ed apparentemente importanti, le informazioni fornite da questo episodio, ma saranno le prossime puntate a dirci in che modo il contesto dei viaggi nel tempo si inserisce nel flusso narrativo della serie, come (e se) giustifica molti degli eventi misteriosi che dall'inizio animano la vita sull'Isola, e come influiranno sugli eventi futuri. Per certo sappiamo che Daniel si aspetta il peggio e un appunto sul suo diario ci annuncia che sarà Desmond la sua costante in caso di problemi.
Per ora appare confermato che arrivare sull'Isola ed andare via da essa non è cosa facile... ma questa è l'unica certezza di Lost da tre anni.