Le dimensioni contano... eccome!

Un interessantissima guida al cinema dei mostri giganti, dal Mondo perduto a King Kong, nell'ultimo dossier di Nocturno Cinema.

Partendo dall'ultima fatica di Peter Jackson, il tanto discusso kolossal King Kong, film dagli incredibili effetti speciali e dal cast stellare costretto a destreggiarsi per tre quarti del tempo tra liane e dinosauri giganti, risulta inevitabile il confronto con i primissimi film del genere che vedono lo stesso Kong protagonista di diversi film assieme a suoi figlioletti o a variazioni al femminile del gorillone (Konga e Queen kong).
Questo il punto di partenza dell'ultimo Nocturno Dossier (il numero 42, come passano i tempi)in edicola questo mese. Un volume necessario per affrontare un genere stoltamente bistrattato come quello dei "mostri giganti" del cinema americano (ma non solo) che, ad eccezione del celebre scimmione, godono di molta minor fama rispetto ai loro colleghi del Sol Levante (I vari Godzilla e Gamera).

Anche il resto del mondo ha affrontato minacciosi dinosauri che non vogliono sapere di estinguersi, insettoni radioattivi e famelici OGM di 30 metri. Isole dimenticate dal tempo o habitat preistorici perfettamente conservati nel sottosuolo in cui un immancabile gruppo di esploratori e scienziati devono darsi un gran da fare per documentare la sensazionale scoperta del luogo e contemporaneamente portare a casa la pellaccia. I celebri romanzi di Verne e Doyle sull'argomento sono stati oggetto di svariate (e più o meno ufficiali) trasposizioni tra gli anni '50 e la fine dei '70. Questo senza contare soluzioni più originali come nel sovietico I sette navigatori dello spazio (datato 1962) dove a vedersela con i rettiloni sono degli astronauti capitati su Venere.

Poco ospitali con chi capita dalle loro parti i dinosauri non amano particolarmente la vita di città e nemmeno chi vi abita, se non come antipasto. Il filone dell'"attacco del mostro"merita una sezione a parte così come la prospettiva della saga di "Jurassic park" e di Carnosaur in cui l'incubo diventa genetico e i dinosauri creati in laboratorio mostrano presto segni di stanchezza alla vita in gabbia (solitamente a spese dei loro creatori).

Scimmie giganti e lucertoloni non sono le uniche bestie che hanno riempito gli schermi. Topi, ragni, cavallette e molte altre creature hanno goduto del loro quarto d'ora "di grandezza" solitamente utilizzato per farne passare uno invece pessimo agli umani che hanno la sfortuna di incrociarli.
Gli ultimi anni hanno visto un affievolirsi del filone ma non sono mancati gli insetti alieni di Starship troopers e la saga cult di Tremors dove una tranquilla-cittadina-della-provincia-americana deve affrontare vermoni tanto ciechi quanto famelici e altre improbabili creature preistoriche. Tutto questo universo di "taglie forti" viene raccontato approfonditamente in questo Nocturno Dossier 42, con il tipico ed importante taglio di riscoperta che caratterizza la celebre rivista.