Recensione Falla Vackert (2004)

In un film quasi senza sbavature, ben scritto ed interpretato, l'autrice non rinuncia ad inserire spunti di riflessione sulle difficoltà del passaggio all'età adulta.

Le difficoltà del diventare adulti

La vita di Ninni, sedici anni, e la sua famiglia (padre, madre, un fratellino e una sorellina) non attraversa un periodo felice: la banca pretende il pagamento del loro debito, il lavoro per il padre (attore televisivo) scarseggia, la madre non vuole rinunciare alla casa in cui vivono per trasferirsi in qualcosa di più piccolo ed economico, i bambini pretendono.
A ciò si aggiunge l'arrivo di Ramon dalla Colombia, che cerca rifugio nella pineta svedese e si sistema nella casa attigua a quella di Ninni e famiglia, dando il colpo di grazia a una situazione già sul punto di crollare.
Influenzati da Ramon, i due genitori riscoprono i vecchi tempi, le vecchie passioni... e qualcosa di nuovo che li porta su una strada pericolosa, che arriva alla rapina in banca per coprire il proprio debito e mantenere il loro tenore di vita.

In un film quasi senza sbavature, con solo un paio di cadute di tono da commediola leggera, ben scritto ed interpretato, l'autrice non rinuncia ad inserire spunti di riflessione.
E' il personaggio di Ninni, la figlia maggiore interpretata da un'ottima Leyla Belle Drake, alla sua prima prova di attrice, che la regista Lena Hanno Clyne usa per veicolare il suo messaggio: Ninni si ritrova a vivere con difficoltà un periodo già di per sè non facile della vita, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, ed è costretta a prendersi carico delle proprie responsabilità, di imparare ad essere autonoma ed a staccarsi dai genitori.

Portato al 55° Festival di Berlino nella rassegna Kinderfilmfest, dedicata ai più giovani, Falla vackert ha fatto nascere qualche dubbio sull'efficacia di questa scelta, considerati gli espliciti riferimenti alla marijuana e al sesso.

Movieplayer.it

3.0/5