La recensione di HK: Forbidden Super Hero

Si ride molto, ma, nonostante le peculiarità del suo supereroe, Yuichi Fukuda riesce sempre a fare un passo indietro prima di diventare volgare. In tal modo permette al suo pubblico di gustarsi in tutta tranquillità le ridicole mossette del suo Pervertito e i suoi genitali sbattuti in faccia a nemici altrettanto ridicoli.

Il potere della perversione

Stanchi del sarcasmo di Iron Man o del perbenismo di Capitan America? Non c'è problema. La risposta alla Marvel arriva dal Giappone ed è sufficientemente folle da catturare l'attenzione del pubblico. Da sempre il rapporto tutto particolare tra i giapponesi e il sesso, le loro forme di feticismo estremo che contrastano (almeno in apparenza) con l'elevato senso del pudore imposto dalla società, ci incuriosiscono. Ora sono loro stessi a fare autoironia prendendosi bonariamente gioco delle loro perversioni in una scatenata pellicola comica. HK: Forbidden Super Hero di Yuichi Fukuda è un'opera delirante fin dalle premesse. Il film, ispirato a un manga di successo di Ando Keishū, vede protagonista un timido studente liceale nato dalla relazione tra un poliziotto misogino e segretamente masochista e una scatenata dominatrix. Nonostante lo strano cocktail genetico, in apparenza Kyosuke Shikijo è un giovane serio e studioso, pervaso da un innato senso di giustizia a cui però non corrisponde sufficiente forza fisica da permettergli di avere la meglio sui bulli. La situazione si capovolge quando, con il risveglio degli ormoni dovuto all'arrivo di una nuova studentessa, il giovane scopre di possedere un superpotere. Per attivarlo non occorre essere morso da un ragno né essere sottoposto a particolari cure. Gli basta infilarsi in testa un paio di mutande da donna usate per trasformarsi in Hentai Kamen, il Pervertito Mascherato!

Uomo Ragno, addio. Arriva l'uomo mutanda!

Bandita ogni timidezza da Yuichi Fukuda, HK: Forbidden Super Hero è un proliferare di genitali e chiappe al vento. Ogni apparizione del Pervertito Mascherato, che combatte i nemici a colpi di perversione sbattendogli in faccia i suoi attributi o mettendo in atto la terrificante girandola infuocata, è esilarante. Mutande in faccia, inguainato in calze a rete e con un costumino degno del miglior Borat (è noto che, costringendo i gioielli in una 'custodia scomoda', il potere della perversione aumenta), il Pervertito Mascherato combatte i nemici che attentano alla virtù della sua bella e all'incolumità della sua scuola. I riferimenti e le strizzate d'occhio ai supereroi americani, in particolare a Spider-Man, si sprecano. Fin dai titoli di testa, dove alle ragnatele si sostituiscono i pizzi dei collant da donna, il parallelo viene già esplicitato. Leit motiv richiamato più volte nel corso del film nel volo del Pervertito appeso a un filo sopra i tetti, nei piani d'ambientazione della città vista dall'alto e nella presenza della Gwen Stacy (o se preferiamo Mary Jane Watson) di turno. Si tratta della timida Aiko Himeno (Fumika Shimizu) che, dopo essere stata tratta in salvo dal Pervertito, pur non conoscendone la vera identità è divisa tra l'attrazione che nutre per lui e il suo senso del pudore.

Dalla Marvel alle mutande

HK: Forbidden Super Hero - Ryohei Suzuki e Fumika Shimizu con un'espressione preoccupata
HK: Forbidden Super Hero - Ryohei Suzuki e Fumika Shimizu con un'espressione preoccupata
Non potendo competere con Marvel in potere economico ed effetti speciali, HK: Forbidden Super Hero punta tutto sulla debordante comicità esplicitando l'artigianalità dei trucchi per amplificare il tono ridicolo che permea la pellicola. Si ride molto, ma, nonostante le peculiarità del suo supereroe, Yuichi Fukuda riesce sempre a fare un passo indietro prima di diventare volgare. In tal modo permette al suo pubblico di gustarsi in tutta tranquillità le ridicole mossette del suo Pervertito e i suoi genitali sbattuti in faccia a nemici altrettanto ridicoli. Come da copione non manca la nemesi di turno (ancora Sam Raimi e il suo Uomo Ragno), un cattivo ancor più pervertito che si finge Hentai Kamen per minare la credibilità del vero supereroe. Ma chi l'ha detto che la perversione debba essere per forza sinonimo di successo? Tra sfide all'ultima mutanda e improbabili combattimenti, la durata un tantino eccessiva del film finisce con l'affievolire l'effetto sorpresa, facendo perdere di freschezza la commedia. Qualche ripetizione di troppo, prima del finale liberatorio, smorza l'effetto shock, ma il film si riprende con un finale pirotecnico tra mutande e buoni sentimenti. Un plauso al coraggio di Ryohei Suzuki, che mette la faccia (e non solo quella) per incarnare il Pervertito Mascherato senza timore di mostrare il suo lato 'perverso' sul grande schermo.

Conclusione

Una commedia action scatenata ed esilarante che ci farà dimenticare il fascino malandrino di Iron Man, il senso del dovere di Capitan America e il furore di Loki. Il futuro è nelle mutande!

Movieplayer.it

3.0/5