La realizzazione di Jurassic Park

Più di 60 milioni di dollari di spesa per ricreare quello che nessuno avrebbe mai pensato ed ottenere uno dei più clamorosi successi americani ai botteghini di tutto il mondo.

Jurassic Park nasce nel 1988 quando Michael Crichton (già autore di Congo, Sfera edi alcune prove come regista) inizia a scrivere le prime parole del libro omonimo. Il romanzo verrà pubblicato nell'ottobre del 1990, ma già cinque mesi prima era stato al centro di una vera e propria asta per la conquista dei diritti cinematografici da parte delle quattro grandi major di produzione americane. Alla fine la spuntò la Universal Pictures che la settimana seguente l'acquisizione dei diritti annunciò che il regista del film sarebbe stato Steven Spielberg, reduce dai non grandi trionfi di Always e Hook - Capitan Uncino.

Il 21 luglio dello stesso anno venne dato il via alle danze della pre-produzione: Crichton venne messo subito al lavoro sull'adattamento del romanzo per la sceneggiatura (allo scrittore verrà comunque poi affiancato David Koepp, accreditato), si incominciarono a studiare gli esterni e mettere in piedi gli interni. Il primo attore ad essere ingaggiato fu Richard Attenborough, ma il primo vero ruolo importante fu quello affidato a Rick Carter, production designer, a cui si devono le illustrazioni e lo storyboard.

Il 24 agosto 1992 si iniziano i lavori sugli esterni con il sopralluogo (e i girati) sull'isola Kauai (Hawaii), scelta che risulterà felice per la finzione filmica ma che darà numerosi problemi ai membri della troupe impegnati sul posto: violenti uragani, tormente e venti alla velocità di 200 km/h richiederanno l'intervento della Salvation Army per il soccorso.
Altra location esterna è il Red Rock Canyon (deserto del Mojave, California).

Per quanto riguarda invece gli interni gli Universal Studios subiscono un notevole affollamento:
nello studio 12 viene ricreato il Visitor Center del Parco, in cui grazie al Research Casting International di Toronto vengono piazzati gli scheletri a grandezza naturale di un Tyrannosaurus Rex di 12 metri e un Alamosaurus di 14;
nello studio 24 viene ricreata la cucina del Visitors Center, tetro della scena dello scontro tra i Velociraptor e i bambini; nello studio 27 il gigantesco T-Rex non farà fare una bella fine ad una Ford Explorer; lo studio 28 è lo "stanzone dei computer", un vero e proprio gioiello del valore di un milione di dollari in macchinari forniti in prestito da Silicon Graphics, SuperMac, Apple e Thinking Machines.

Ma già dai primi giorni si era capito che un ruolo determinante per il successo del film sarebbe stato quello degli effetti speciali e da quanto naturali e realistici fossero apparsi agli occhi del pubblico i dinosauri e le scene con essi protagonisti.
Spielberg e il resto della produzione volle per questo assumere solo i migliori e gli uomini chiave risultarono essere Stan Winston, Phil Tippet, Michael Lantieri e Tennis Muren, con la Industrial Light & Magics a suo seguito.
Stan Winston e tutto il suo gruppo (60 persone tra parte ingegneristica e parte artistica) ebbe il compito arduo di ricreare i dinosauri a grandezza naturale
, necessari per la live action (combinata con il lavoro di Tippet, alle prese con i modelli in scala minore) e in circa 10 mesi (passati a consultare libri, palentologhi ed esperti del settore). Ottenne questo risultato: un Tyrannosaurus Rex, un Velociraptor, un Brachiosauro, a Triceratopo, un Gallimimus, un Dilofosauro e il bay-Velociraptor nella scena dell'uovo che si schiude.
Tanto per dare un esempio di come i quattro gruppi di lavoro in cui erano stati divisi e di come gli uomini di Winston abbiano sudato basti pensare che al solo T-Rex lavorarono 12 operatori, alle prese con un'intelaiatura di vetroresina alta 6 metri, in seguito ricoperta di 1500 chili di argilla e pelle in latex. Non solo, il tutto era appoggiato su una pedana per il movimento, avente una tecnologia del tutto simile alle piattaforme a sei assi per il volo simulato in dotazione all'aviazione americana (così il peso totale raggiungeva 7000 chili circa!). Naturalmente le azioni di questi giganteschi bestioni venivano controllate da un sistema computerizzato, ma durante la realizzazione sorsero alcuni inconvenienti: i dinosauri più piccoli (del tutto uguali ai "fratelli gemelli" maggiori, ma in scala 1:5), per esempio, non avevano al loro interno uno spazio sufficiente a ospitare i meccanismi elettronici, e i loro movimenti, coordinati tramite cavi di controllo da esperti "burattinai", erano poco naturali. Per il T-Rex invece, era stata adottata una soluzione diversa, con sistemi idraulici alloggiati nella parte inferiore dell'animale-robot e collegati con un dispositivo telemetrico (cioè via onde radio) a una riproduzione in piccolo del Tyrannosaurus che poteva essere mossa per simulare i movimenti del grande dinosauro. Così, a ogni mossa del Tyrannosaurus Rex in miniatura ne corrispondeva una uguale di quello in scala reale. Questo sistema di controllo funzionava alla perfezione, tanto che in Jurassic Park il Tyrannosaurus rex risulta uno dei dinosauri più credibili.
Il ruolo affidato a Michael Lantieri era la non facile organizzazione e coordinamento delle iterazioni sul set tra attori e bestioni robotici, ma tutto questo gran lavoro sarebbe stato insufficiente se non fosse seguita un'elaborata e ricercata opera da parte del gruppo ILM (lo stesso di Star Wars e Terminator 2) con oltre 100 persone impegnate per 18 mesi a combinare immagini del set a 60 scene di computer grafica (solo questa parte prosciugò di 12 milioni di dollari il budget del film).
Per quanto riguarda il suono fu richiesta una notevole dose di fantasia da parte degli esperti (non potendo avere in questo campo alcuna testimonianza dell'età giurassica), che portò a ricreare i versi dei dinosauri grazie a fusione di animali di diverso genere come cigni, aquile, serpenti e scimmie. Per esempio il suono stridulo del Velociraptor è il risultato della somma dei suoni di delfini e trichechi, il "vocione" del T-Rex viene invece dalla combinazione di leoni, tigri e alligatori.

Nel dicembre 1992 Jurassic Park potè definirsi concluso dopo quasi 2 anni e mezzo di lavoro e alla sua prima mondiale in Usa l'11 giugno 1993 stupì tutti per il risultato ottenuto. Nel primo week-end incassò 50.2 milioni di dollari, pareggiando quasi subito le spese. Ancora oggi, con i suoi oltre 900 milioni di incasso in tutto il mondo Jurassic Park è tra i maggiori successi monetari della storia del cinema.