La parola a Luca Calvani, 'cattivo' sul set di Guy Ritchie

Non chiamatelo più 'il vincitore de L'isola dei famosi': Luca Calvani volta pagina e lo racconta durante la prima edizione della manifestazione Un sogno per il cinema.

Un cenno della testa non va sottovalutato. In quest'intervista, ad esempio, racconta molte cose e, soprattutto, fa la differenza nella carriera di Luca Calvani. L'unica conferma che l'attore può dare è un assenso non verbale su un argomento già chiacchieratissimo. Si tratta della sua presenza, nei panni del cattivo, sul set di The Man from U.N.C.L.E. (Organizzazione U.N.C.L.E.), ispirato all'omonimo telefilm Anni Sessanta e diretto da Guy Ritchie (Sherlock Holmes). Le riprese, in parte ambientate in Italia, sono attualmente in corso ma per il resto tutto è avvolto dal mistero. Nel cast troviamo anche Henry Cavill (L'uomo d'acciaio), Hugh Grant (Notting Hill) e Armie Hammer (The Lone Ranger).

Diplomato all'Actor's Studio, Calvani (classe '74) vanta altre partecipazioni a produzioni internazionali, da La fontana dell'amore a To Rome with Love di Woody Allen, oltre alla partecipazione ad episodi televisivi, da Sex and the City a Beautiful. L'attore toscano, noto al pubblico TV anche per aver vinto la quarta edizione de L'isola dei famosi nel 2006, ha partecipato alla prima edizione del concorso Un sogno per il cinema (19-22 settembre, a Marina di Sibari, in provincia di Cosenza), organizzato da Prima Visione srl di Antonio Chiaramonte. I vincitori hanno conquistato un ruolo nella pellicola Don Quartano, con cui Gabriele Greco (Capri) debutta alla regia il prossimo 4 novembre. La finale, condotta da Beppe Convertini e Antonella Salvucci, ha visto infatti la partecipazione di un parterre di artisti (tra cui Tony Sperandeo e Samuel Peròn, appena riconfermato tra gli insegnanti di Ballando con le stelle) che hanno aiutato i concorrenti con consigli pratici e trucchi del mestiere.

Che peso hanno fortuna e talento, secondo i canoni americani e quelli italiani nella scelta di un attore?
La mia esperienza è piuttosto particolare: ho avuto più spazio e maggiori possibilità negli Stati Uniti, dove ho sostenuto provini più importanti, rispetto all'Italia. La proporzione nell'ultimo anno è stata: sei provini in America e uno in Italia.

Cosa ti porta a insistere nel Bel Paese?
Avere un sogno non ti fa fermare mai, ti spinge a superare ostacoli insormontabili. Io ce l'ho messa tutta: negli ultimi cinque anni ho trascorso negli Stati Uniti i mesi di gennaio e febbraio, come investimento nella carriera. Ho vissuto lì per dieci anni ed è lì che è nato l'amore per il mio mestiere.

Cosa ne pensi, invece, della situazione del cinema italiano?
Il mio discorso non vuole togliere nulla al cinema italiano che vanta storyteller in grado di appassionare generazioni intere e coinvolgere con un certo tipo di sensibilità.

C'è stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto?
Ci sono situazioni in cui tutti ti dicono di no, ti ripetono che non ce la farai mai, ma la perseveranza consiste nel non lasciare andare i sogni, l'unica risorsa che ti fa elevare da terra in momenti del genere. Io sono un perito tessile, ho fatto sessanta lavori e in alcune circostanze ho anche pensato di non poter continuare, ma se avessi smesso di crederci cosa sarebbe successo?

Nonostante gli impegni di questo periodo, hai presenziato alla manifestazione Un sogno per il cinema. Perché?
Mi interessa molto vedere che a questi giovani talenti venga data una possibilità di incontrare personaggi del mondo dello spettacolo che si raccontano. Al contrario quando un ragazzo mi si avvicina e mi dice "voglio essere famoso" rispondo che la fama non è un punto d'arrivo. Puoi realizzare i tuoi sogni e fare il lavoro che ami anche senza la popolarità.

Che ricordi hai del set di Beautiful?
Impossibile dimenticare la cotonatura per la parte del prete nel matrimonio pugliese con i Forrester, costantemente scompigliata dal vento. Ma la parte più divertente è stata sul set americano: accanto al nostro studio giravano La ruota della fortuna e a volte mentre camminavi ti ritrovavi accanto agli operai che spostavano la ruota gigante...

Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti tv?
A gennaio 2014 dovrebbe andare in onda sulla Rai Una buona stagione, fiction in sei puntate di Gianni Lepre e Fabio Jephcott con Luisa Ranieri, su una famiglia che gestisce un'azienda di vini. Inizialmente sarebbe dovuta andare in onda a ottobre, ma poi è slittata per via della controprogrammazione.

Quali sono stati, invece, i tuoi ultimi impegni?
Ho trascorso un'estate fantastica, con un luglio al mare, poi un periodo in Puglia e ora, dopo 40 giorni di pausa, mi aspetta l'emozione per l'ignoto.