Recensione The Road to Guantanamo (2006)

Equilibrato nelle scelte narrative, 'The Road to Guantanamo' racconta con coraggio, forza e senza inutili eccessi il viaggio drammatico dei quattro protagonisti dalla cattura fino alla prigionia nel campo di Guantanamo.

La lunga strada verso casa

Settembre 2001. Una data che diventerà un punto di snodo per la storia attuale della civiltà occidentale.
Mentre gli USA subiscono il piu imponente attacco alla loro sovranità mondiale, in Pakistan la madre di Asif Iqbal trova una moglie per il figlio, residente in Inghilterra, e lo invita in patria per conoscerla.
Asif chiama i suoi amici Ruhel, Shafiq e Monir, anche loro residenti in Gran Bretagna, per fargli da testimone alle nozze.
I quattro amici si incontrano a Karachi e si recano presso la moschea, dove l'Iman li invita ad andare in Afghanistan per dare una mano alla popolazione, il che sembra un'avventura per i quattro ragazzi che decidono di intraprendere il viaggio. Arrivano a Kandahar mentre le forze americane bombardano il territorio, in una sequenza molto suggestiva e d'atmosfera, e il loro viaggio prosegue per Kabul, dove la malattia li costringe a fermarsi. Sperano allora di poter far ritorno in Pakistan, ma da qui la loro avventura si trasforma in un incubo.

Raccontato da Michael Winterbottom con tecnica documentaristica, il film si avvale dell uso di immagini di repertorio ed interviste ai protagonisti, alternate a sequenze ricostruite, ma interpretate dagli stessi interpreti reali della vicenda.
Equilibrato nelle scelte narrative, The Road to Guantanamo racconta con coraggio, forza e senza inutili eccessi il viaggio drammatico dei quattro protagonisti dalla cattura fino alla prigionia nel campo di Guantanamo, dove sono rimasti prigionieri fino al 2005.
E' ovviamente forte la valenza politica del progetto, che supera il valore puramente cinematografico del film e che colpisce ed emoziona lo spettatore.

Rimane il dubbio di base sull'efficacia e la validità della scelta iniziale di realizzare un prodotto del genere, ma questa è una scelta che ci sentiamo di lasciare alla sensibilità dello spettatore.

Movieplayer.it

3.0/5