L'attesa è finita: arrivano I Cesaroni 3

Presentata alla stampa negli studi di Cinecittà, alla presenza del cast quasi al completo, la terza serie de I Cesaroni, la fiction più seguita della televisione italiana che ripartirà da venerdì 6 febbraio in prima serata su Canale 5.

Torna la famiglia romana del sorriso, i mitici Cesaroni ci accompagneranno con la terza serie da venerdì 6 febbraio in prima serata su Canale 5 per quindici serate e ben ventinove episodi (la prima puntata è un unico episodio da 80 minuti, le altre andranno in onda in puntata doppia ogni venerdì successivo per 14 serate). A caratterizzare la nuova serie tante grandi novità: una gravidanza inattesa, personaggi nuovi di zecca che entreranno nella grande famiglia allargata, una crisi coniugale, tante guest star tra le quali i mitici Cugini di Campagna, Eleonora Giorgi, Alessandro Haber, i dj Claudio Cecchetto e Linus e udite udite anche il presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito, che dopo tanto giallorosso, porterà in questa terza serie de I Cesaroni anche qualche sprazzo di biancoceleste per accontentare anche la fetta dei romani tifosi laziali.
In onda sempre di venerdì sera per permettere anche ai più piccoli di seguire le avventure dei loro beniamini (molte scuole il sabato sono chiuse e ci si può permettere di andare a letto un pochino più tardi) I Cesaroni 3 ha 'causato' lo slittamento al giovedì sera dello show del venerdì di Canale 5, Scherzi a Parte, condotto dallo stesso Amendola insieme alla coppia Rodriguez-Mammucari. Nessuna paura di sovraesposizione per l'attore romano che sembra tranquillo anche riguardo alla concorrenza Rai, che in concomitanza con la terza serata de I Cesaroni 3 (venerdì 20 febbraio) proporrà l'appuntamento storico con il Festival della Canzone Italiana di San Remo (diretto dallo stesso regista delle prime 4 puntate de I Cesaroni 3, Stefano Vicario, ndr) e, nelle altre serate, la nuova stagione (la 14ª) di E.R. - Medici in prima linea, in prima visione tv.
Presenti alla conferenza stampa oltre al nutritissimo cast (unico assente del 'gruppo storico' Max Tortora) anche il regista Francesco Pavolini, il produttore della serie Carlo Bixio per Publispei e il direttore Fiction Mediaset Giancarlo Scheri.

Un grande successo quello riscosso da I Cesaroni, possiamo considerarla la serie di punta di Mediaset?
Giancarlo Scheri: Decisamente si, I Cesaroni è senz'altro la fiction evento della televisione italiana in questo momento, ed è con particolare orgoglio che oggi siamo venuti a presentare la terza stagione. E' aumentato il numero delle puntate, che stavolta sono 29, e stiamo già scrivendo la quarta serie che avrà un numero ancora maggiore di episodi. La continuità di successo della serie c'ha spinto ad uno sforzo maggiore in termini di investimenti per mantenere alta la qualità di un prodotto che il pubblico ha dimostrato di amare moltissimo.

Quanto è orgoglioso il padre putativo de I Cesaroni, il produttore Carlo Bixio, di questo enorme successo?

Carlo Bixio: I Cesaroni è una serie a dir poco magica. I numero parlano chiaro: il minuto della seconda serie in cui Eva e Marco si lasciano andare ad una scena d'amore ha raggiunto uno share del 44,69% con più di 9 milioni di telespettatori, mentre la puntata più vista ha raggiunto il 33,9% con oltre 8 milioni e mezzo di telespettatori. Ad arricchire questa nuova serie ci saranno anche sette canzoni tratte dal nuovo disco di Matteo Branciamore (nella fiction è Marco Cesaroni, che approfittando del lancio della nuova serie promuoverà il suo secondo album dal titolo "Ovunque Andrai", nei negozi dal 9 febbraio edito da Cinevox Record, ndr).

Come produttore di Un medico in famiglia, Tutti pazzi per amore e de I Cesaroni, Bixio sembra essere molto attratto dall'attualità delle cosiddette famiglie allargate in tutte le loro varianti. Punta più sulla curiosità del pubblico o sulla possibilità che esso si identifichi in questo tipo di storie?

Carlo Bixio: Il pubblico è una bestia strana, non si può mai prevedere come reagirà. Mi sento di dire che I Cesaroni è senza dubbio la serie più vera e invasiva sotto il punto di vista del realismo, va al di là di tutto, ed è per questo che è divenuta la serie tv più seguita e anche imitata della nostra televisione.

Crisi matrimoniale in vista per gli innamoratissimi Lucia e Giulio Cesaroni?

Claudio Amendola: Ebbene si, io e Elena (Sofia Ricci, ndr) in questa terza serie dovremo affrontare la nostra prima grave crisi matrimoniale, che in una coppia, per quanto affiatata essa possa essere, è più che normale. Si parla di tradimento, che poi sia effettivo o meno non è chiaro, e di vendetta, ma Lucia e Giulio continueranno ad amarsi nonostante le evidenti differenze caratteriali che li contraddistinguono. Lei una donna forte, orgogliosa e attiva, lui un abitudinario con i piedi molto più per terra. Lei ci proverà a scuoterlo, ma non avrà un grandissimo successo...

Per Elena Sofia Ricci com'è stato lavorare a questa terza serie?

Elena Sofia Ricci: La cosa più brutta d I Cesaroni 3 è il fatto che purtroppo io diventerò nonna, ebbene sì, lo dico con molta amarezza ma è così (ride). A parte gli scherzi, io credo che il segreto di questa fiction sia che c'è un Cesaroni dentro ognuno di noi, per me è questo il motivo per cui il pubblico è riuscito ad amarla così tanto.

Come ha affrontato Alessandra Mastronardi questa novità di sceneggiatura che vede Eva in dolce attesa? E' stato un escamotage per uscire dalla serie?

Alessandra Mastronardi: E' stata una grande novità per me, non avevo idea di cosa significasse una gravidanza, è stata un'evoluzione impegnativa ma molto stimolante per me. Per quel che riguarda le mie dichiarazioni uscite sui giornali in questi giorni vorrei precisare che io non sono per i "si" o per i "no" a prescindere. Se la serie avrà un'evoluzione interessante per il mio personaggio anche nella quarta serie io resterò, in caso contrario no. Credo che interpretare dei personaggi abbia un senso solo quando questi aiutano a riflettere o fanno sognare gli spettatori, se devono diventare ripetitivi personalmente preferisco evitarli.

Qual è il segreto del successo de I Cesaroni secondo Claudio Amendola?

Claudio Amendola: Se esistessero veramente i Cesaroni guarderebbero una serie come I Cesaroni, tutti insieme sul divano, già me li immagino con Cesare (Antonello Fassari, ndr) che sonnecchia da una parte. Dal mio punti di vista di attore invece credo che il segreto stia nella complicità che si è creata sul set tra tutti noi, ognuno esalta la comicità dell'altro senza pensare troppo a se stesso ma mettendo in primis il lavoro degli altri. Con intuizioni, battute e risate tutti apportano il proprio importante contributo senza egocentrismi.

Non teme una sovraesposizione andando in onda due volte a settimana sia come conduttore che come attore su Canale 5? Come vede la concorrenza col Festival di San Remo?

Claudio Amendola: Quando i programmi proposti sono di tale qualità e sono così amati dal pubblico è un rischio che corro volentieri. In effetti ci abbiamo pensato al fatto di andare in onda con il mio faccione sia di giovedì sera (con Scherzi a parte, ndr) che di venerdì ma non credo che possa costituire un problema. San Remo? Ci farà un baffo!

In conclusione ci racconta com'è andata sul set a stretto contatto con il presidente della Lazio Lotito?

Claudio Amendola: Vi dico subito che non abbiamo fatto brutti incontri (ride), abbiamo girato per due giorni a Formello (il centro sportivo della squadra biancoceleste, ndr) ma i giocatori erano a riposo. Scherzi a parte, la Lazio, come la Roma l'anno scorso, si è dimostrata disponibilissima e molto gentile con noi, finalmente abbiamo potuto dare soddisfazione anche ai tanti laziali che da anni mi fermano per strada dicendo di essere offesi per via dell'assoluta predominanza giallorossa nella famiglia Cesaroni. L'incontro con Claudio Lotito è stato a dir poco esilarante, aveva imparato talmente bene il copione che durante la lunga scena tra lui e Max Tortora il presidente ha ripreso più volte Max accusandolo di aver sbagliato la battuta. E' davvero un personaggio divertente, non la finiva più di parlare e grazie a lui abbiamo potuto acchiappare al volo il gancio lanciatoci dai tanti sostenitori della Lazio che ci seguono.