Recensione The History Boys (2006)

'The History Boys' per le sue qualità, la brillantezza e vivacità dei dialoghi e la freschezza con cui affronta la storia e i temi che racconta, rappresenta un ottimo spaccato di un periodo e di un ambiente.

L'arte di imparare

Siamo nel 1983 in una scuola dello Yorkshire e un gruppo di otto ragazzi si prepara alacremente per gli esami di ammissione nelle più prestigiose università inglesi, Oxford e Cambridge. Il direttore della scuola assume un giovane laureato di Oxford, il professor Irwin, per completare la formazione degli studenti, i quali sono combattuti tra il nuovo insegnante ed il loro eccentrico insegnante di cultura generale, il professor Hector, le cui lezioni sono dense di citazioni, ma anche di allusioni e comportamenti ambigui.

The History Boys è tratto dall'omonima produzione teatrale del Natiolal Theatre e dell'opera originale mantiene sia gli autori, il regista Nicholas Hytner e lo sceneggiatore Alan Bennett, che l'intero gruppo di attori, assicurando così una grossa fedeltà nell'adattamento. La sceneggiatura, infatti, seppur sfoltita in alcune parti, richiama molto l'originale teatrale, ed è questo parallelismo tra le due opere ad essere nello stesso tempo il punto di forza ma anche il limite maggiore del film, per l'eccessiva teatralità di alcuni passaggi che rende evidente la provenienza originale dell'opera.
Inoltre, anche l'aver snellito la sceneggiatura, per quanto necessario ed inevitabile, fa perdere parzialmente profondità e spessore ad una storia non certo originalissima.
A questo ultimo aspetto, però, sopperisce la bravura dell'intero cast, in generale sopra la media, sia per quanto riguarda i giovani attori che interpretano gli studenti, che per quanto riguarda gli insegnati, su cui svetta il bravissimo Richard Griffiths nel ruolo del professor Hector, perfettamente bilanciato tra gli eccessi del suo personaggio e la forte ascendenza che ha sui ragazzi.
Sono in particolare i ragazzi a far funzionare il film, per l'intesa e l'alchimia che si crea tra loro, forse anche grazie all'aver già interpretato insieme gli stessi ruoli a teatro, un aspetto che rende realistica l'amicizia e la complicità che li lega.

Trattandosi di un film e non di uno spettacolo teatrale, non mancano sequenze all'aperto, seppur esigue, che valorizzano la fotografia di Andrew Dunn, e va inoltre citata l'accattivante colonna sonora di successi anni 80 che permette di evocare e meglio focalizzare il periodo in cui la storia è ambientata.
The History Boys, proprio per le sue qualità, la brillantezza e vivacità dei dialoghi e la freschezza con cui affronta la storia e i temi che racconta, rappresenta un ottimo spaccato di un periodo e di un ambiente, e non è sfuggito alle giurie dei principali premi inglesi di quest'anno, ricevendo due nominations ai BAFTA e quattro ai BIFA, e classificandosi primo nella classifica dei dieci migliori film della stagione per il National Board of Review of Motion Pictures Awards 2006.

Movieplayer.it

3.0/5