Kelly racconta Southland Tales

Il giovane autore del cult 'Donnie Darko' è a Canne sper presentare il suo nuovo lavoro

Richard Kelly, giovane promessa del cinema stelle e strisce, e autore di quel caso cinematografiche che è stato in questi anni Donnie Darko, racconta da Cnnes l'esperienza della realizzazione del suo nuovo lungometraggio Southland Tales.

Hai messo assieme uno svariato cast per questo film, era qualcosa che avevi giàin mente di fare per Southland Tales?

Avevamo già Sean William Scott, il quale era incluso nel progetto giò da due anni. In seguito ho diciamo messo su il film attorno a lui e tutti gli attori a cui eravamo interessati avevano le stesse capacità comiche e lo stesso background di film d'azione o comici, tutti attori categorizzati e con questo film vedevamo l'opportunita di sfidare e re-inventare quella percezione. Alla fine quindi è diventato un po' il modo con cui sceglievamo il cast e ho passato dei bellissimi momenti con ognuno di loro, penso che siano tutti molto bravi.

Mentre lavoravi per Southland Tales, hai sentito una certa pressione aggiuntiva dovuta alle aspettative del pubblico dopo il successo di Donnie Darko?

Sicuramente un sacco di pressione. Ho fatto molta pressione anche su me stesso in quanto volevo che questo film fosse anche meglio di Donnie Darko, volevo che fosse un secondo film all'altezza del primo e volevo essere sicuro di aver fatto un passo avanti nelle mie abilità. Voglio dire, è stato necessario molto tempo per concludere questo progetto e volevo solo che ne fosse valsa la pena, quindi si, certamente c'è molta pressione ma sono tranquillo e contento di aver fatto il miglior lavoro che avrei potuto.

Cosa pensi che trarrà la gente da Southland Tales?

Penso che ne trarrà molto ma personalmente credo che quello che ne esce è soprattutto un'idea del perdono. Alla fine, è questo quello di cui parla il film. Le immagini finali del film parlano di questo molto più del resto e tutti i puzzles complicati posso essere decodificati, discussi e analizzati ma alla fine ne esce un tema molto semplice, che è quello che spero la gente trarrà dal film. Probabilmente non lo capiranno quando vedranno il film per la prima volta, ma questo è immagino il modo in cui sono e saranno sempre i miei film. Se il film ti rimane in testa allora il mio lavoro è riuscito.

Quanto sei eccitato dal fatto che il film è in concorso a Cannes?

E' la mia prima volta e sono molto emozionato, sono tutti molto onorati, specialmente Sarah Michelle Gellar e Dwayne Johnson (The Rock). Questa è una delle cose più grandi che mi siano mai capitate in vita mia.