Ju-On: la genesi

Tutto inizio quando Takashi Shimizu frequentava un corso serale tenuto dal regista di 'Kairo', Kijoshi Kurosawa che alla fine del semestre affidò ai suoi allievi il compito di realizzare un corto di tre minuti da sviluppare sulle basi di una sceneggiatura originale...

Uscito due anni dopo Ringu di Hideo Nakata , che ha il merito di aver soffiato un nuovo, gelido vento di novità sul desolante ed arido panorama dell'horror occidentale, Ju-On ha visto la luce in più versioni ed altrettanti seguiti tra i quali può essere facile confondersi, se non se ne conoscono le origini: tutto iniziò nel 1998, quando Takashi Shimizu stava lavorando come assistente di regia in diverse produzioni cinematografiche e televisive, ed allo stesso tempo frequentava un corso serale in produzione cinematografica tenuto da Kiyoshi Kurosawa - il regista di quel che viene considerato un classico dell'horror giapponese moderno, Kairo - che alla fine del semestre affidò ai suoi allievi il compito di realizzare un corto di tre minuti da sviluppare sulle basi di una sceneggiatura originale. Il regista si complimentò con Shimizu per il lavoro svolto, un cortometraggio particolarmente teso e spaventoso, e decise di presentarlo ad un produttore della Kansai-TV che stava sviluppando Gakko no Kaidan G. una sorta di antologia horror televisiva della durata di novanta minuti al quale Shimizu avrebbe potuto partecipare come regista e sceneggiatore.

Shimizu preparò diverse sceneggiature per cortometraggi della durata di mezz'ora, ma il produttore - considerata la sua scarsa esperienza in fatto di regia - decise di fargli girare solo due corti di tre minuti ciascuno, dal titolo Katasumi e 4444444444, che in seguito saranno poi considerati da Shimizu come una sorta di prequel alla vicenda della maledizione ciclica di Ju-On. L'anno seguente, il 1999, Shimizu scrisse la sceneggiatura di Ju-On integrandola con i soggetti scritti in precedenza per la Kansai-TV, e nel 2000 il film vide la luce per il mercato home video, ed ebbe un successo tale che ebbe un seguito nello stesso anno, mentre nel 2001, il regista firmò il terzo capitolo della serie di Tomie, tratta dai manga di Junji Ito, che gli permise di debuttare nelle sale cinematografiche.

Nel 2003, il produttore Ichise Takashige chiese a Shimizu se sarebbe stato interessato a dirigere un remake di Ju-On destinato alle sale cinematografiche, e il regista accettò soprattutto perchè aveva tante idee che non aveva potuto sviluppare nella prima versione del film. Se però il vero protagonista di Ju-On, nella prima versione, era la casa infestata dal rancore mortale di terrificanti presenze, per la seconda versione del film, ovvero Ju-on: Rancore, si decise che doveva avere un protagonista principale, e ci volle un po' di tempo per sviluppare la storia in modo da dargli un'impostazione meno episodica: le sceneggiature a disposizione erano tante ed alcune di queste raccontavano le origini di Kaiyoko, ma il regista decise di non voler fare un prequel e quindi pensò ad un protagonista maschile per il suo film, un impiegato di mezza età che si trovava coinvolto suo malgrado in eventi inspiegabili; ma la proposta fu bocciata dal produttore, che propose una protagonista femminile ed attraente. Il film non ebbe lo stesso successo straripante della prima versione, ma ebbe abbastanza consensi da permettere ai produttori di lanciare un seguito del film, lo stesso anno.

I diritti della serie, infine sono stati acquistati da Sam Raimi, nel 2003, che ha prodotto un remake americano del film diretto sempre da Shimizu, e dal titolo The Grudge, interpretato dalla star occidentale Sarah Michelle Gellar insieme a Jason Behr , e girato nello stesso set giapponese nel quale erano state effettuate le riprese delle versioni precedenti, ovvero una casa abbandonata nella prefettura di Saitama. Il successo ottenuto negli USA ha convinto il produttore a dare un seguito al remake americano, che sarà interpretato ancora una volta dalla Gellar e diretto da Shimizu. Ma il regista non si è ancora stancato di Ju-On, e nonostante abbia in cantiere un altro progetto, una commedia horror dal titolo The Death, dice che non sa a quanti sequel potrebbe arrivare il suo film e ricorda con ironia la serie comica giapponese di Tora-san, che dal 1969 al 1995 ha dato vita a ben 48 seguiti, fino alla morte dell'attrice che interpretava il personaggio principale: "Magari altri registi possono prendere il mio posto, come è successo per Halloween di John Carpenter".