Jack Reacher - Punto di non ritorno: Tom Cruise in un thriller tra azione e intimismo

A quasi quattro anni di distanza dal primo capitolo di quello che a tutti gli effetti è stato pensato come un franchise, Tom Cruise torna nei panni dell'ex maggiore della polizia militare dal grande talento investigativo. Il risultato è un film godibile ma privo di vette.

Jack Reacher: Never Go Back - Tom Cruise, Judd Lormand e Jason Douglas in una scena del film
Jack Reacher: Never Go Back - Tom Cruise, Judd Lormand e Jason Douglas in una scena del film

Nonostante il primo film non sia stato il grande successo commerciale che i realizzatori si aspettavano, in primis il Tom Cruise protagonista e produttore, il buon risultato al botteghino ottenuto soprattutto grazie agli incassi al di fuori degli Stati Uniti (138 milioni di dollari sui complessivi 218 sono arrivati dal mercato estero) ha infine convinto la Universal a dare il via libera per il seguito di quello che, almeno negli intenti iniziali, sarebbe dovuto divenire un vero e proprio franchise alla stregua di Mission Impossible e Jason Bourne. Per capire se l'ex maggiore della polizia militare Jack Reacher, raffinato investigatore che vive per scelta come un vagabondo senza lasciare tracce di sé, avrà davvero un futuro cinematografico, dovremo però necessariamente aspettare gli incassi di questo nuovo Jack Reacher: Punto di non ritorno, adattamento cinematografico del diciottesimo romanzo della corposa serie letteraria dedicata dallo scrittore Lee Child al personaggio di propria invenzione.

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Il ritorno di Jack Reacher: analogie e differenze rispetto al primo film

Siamo a quattro anni dagli eventi narrati in Jack Reacher - La prova decisiva e il protagonista, dopo aver risolto nel primo film un caso apparentemente già chiuso ma in realtà assai complesso, si ritrova di nuovo improvvisamente immerso al centro di vicende dai contorni poco chiari e accusato di un presunto reato, che questa volta avrebbe commesso prima di lasciare l'esercito. Come nel film uscito in Italia nel 2013, sarà dunque costretto a scappare tanto dalla polizia che lo vuole arrestare, quanto dai cattivi che lo vogliono morto. Nel frattempo, naturalmente, dovrà anche risolvere l'indagine con l'aiuto di nuovi compagni di avventura.
Prendendo in considerazione la trama da un punto di vista così generale, le analogie tra i due Jack Reacher sono senz'altro evidenti. In realtà, però, Jack Reacher - Punto di non ritorno si distanzia dal primo capitolo per diversi aspetti e lo fa in maniera consapevole, al fine di provare a raggiungere un pubblico più ampio rispetto al passato (vedi quanto scritto in apertura di articolo).

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Se Jack Reacher - La prova decisiva si incentrava prevalentemente sulla trama investigativa e infatti era un thriller molto più tendente al giallo che all'action, Jack Reacher - Punto di non ritorno si focalizza soprattutto sulle componenti dell'azione e della relazione tra i personaggi. Per quanto nel primo film il rapporto tra Tom Cruise e l'avvocatessa Rosamund Pike fosse in determinati momenti anche piuttosto intrigante, si trattava comunque di un elemento non sviluppato a fondo, mentre in questo nuovo capitolo il rapporto tra Cruise, il maggiore della polizia militare ben interpretato da Cobie Smulders e l'adolescente portata in scena in maniera convincente da Danika Yarosh, tutti e tre alleati per la risoluzione del caso, rappresenta il vero e proprio cuore del film.

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Jack Reacher: Never Go Back - Tom Cruise e Cobie Smulders in una foto del film
Jack Reacher: Never Go Back - Tom Cruise e Cobie Smulders in una foto del film

Un discreto action intimista, equilibrato ma privo di vette

Jack Reacher: Punto di non ritorno - Tom Cruise e Cobie Smulders in un momento del film
Jack Reacher: Punto di non ritorno - Tom Cruise e Cobie Smulders in un momento del film

Jack Reacher - Punto di non ritorno punta con decisione sulla dialettica tra azione e intimismo e, pur non eccellendo in nessuno dei due aspetti, propone comunque uno spettacolo sempre piuttosto interessante ed equilibrato. C'è da dire difatti che se il nuovo Jack Reacher non raggiunge mai le vette del primo capitolo sul piano della costruzione della suspence (in alcuni momenti l'evoluzione dell'indagine era molto affascinante) e della messa in scena (la sequenza iniziale del cecchino, ad esempio, era davvero di notevole fattura), a differenza di esso funziona molto meglio per quanto riguarda i passaggi di tono e la gestione del registro comico, che non appare mai fuori contesto. Nonostante la regia scolastica e piuttosto anonima di Edward Zwick e qualche forzatura nello sviluppo della storia, a cui tra l'altro questo genere di film ci ha ormai abituati, Jack Reacher - Punto di non ritorno è comunque da considerarsi un discreto film di intrattenimento. Non lascerà certo il segno ma non deluderà i fan di Tom Cruise e rappresenterà una buona alternativa per gli amanti del cinema d'azione che volessero svagarsi un paio d'ore davanti a un grande schermo.

Movieplayer.it

3.0/5