iZombie, finale stagione 1: Piccola grande apocalisse

Il nostro commento al finale della prima stagione della nuova serie creata da Rob Thomas.

Dove eravamo rimasti

Morta e poi ritornata in vita come zombie in seguito ad una festa finita male, Olivia "Liv" Moore (Rose McIver) lavora all'obitorio per poter soddisfare la propria fame di cervelli umani, che deve consumare regolarmente per mantenere un aspetto e una personalità relativamente normali. Aiutata dal suo capo Ravi Chakrabarti (Rahul Kohli), Liv cerca di trovare una cura per tornare com'era prima, e nel frattempo dà una mano alla polizia di Seattle fingendosi una medium (poiché quando mangia un cervello assorbe i ricordi e la personalità del defunto).

iZombie: Rose McIver nel finale di stagione 1
iZombie: Rose McIver nel finale di stagione 1

Nel corso della prima stagione, Liv ed il suo ex-fidanzato, Major Lilywhite (Robert Buckley), hanno indagato separatamente sulla scomparsa di vari adolescenti senzatetto. Il colpevole è Blaine DeBeers (David Anders), spacciatore divenuto zombie che rapisce i ragazzi di cui sopra per fornire cervelli ai propri clienti, tra cui il capo della Omicidi di Seattle. E lo scontro finale si avvicina...

Liv vs. Blaine

iZombie: David Anders nel finale di stagione 1
iZombie: David Anders nel finale di stagione 1

L'episodio conclusivo della stagione, Blaine's World, è innanzitutto il culmine di ciò che gli spettatori hanno aspettato a lungo: il faccia a faccia tra la nostra eroina zombie e l'antagonista principale. Quest'ultimo ha sempre funzionato come Big Bad, in parte per via di Anders, che gli dà la personalità elegantemente ironica del suo personaggio più famoso, il Julian Sark di Alias, e in parte perché Blaine, pur essendo innegabilmente un villain, non è un "semplice" cattivo, ma una sfumatura di grigio in un mondo dove la distinzione fra bene e male è un concetto complicato. Come fa notare lui stesso a Liv prima di uscire di scena (provvisoriamente, speriamo), la sua attività ha tenuto a bada tutti i morti viventi di Seattle. Se lui muore, l'apocalisse zombie sarà inevitabile.

La cura

iZombie: Robert Buckley nel finale di stagione 1
iZombie: Robert Buckley nel finale di stagione 1

Altro elemento importante dell'episodio, l'introduzione ufficiale di una cura per gli zombie. Purtroppo, come fa notare Ravi, ne esistono solo due dosi ed è attualmente impossibile crearne di più. Ciò crea un dilemma di non poco conto per la protagonista, la cui ricerca della propria umanità perduta è stato il filo conduttore di questi primi tredici episodi dal punto di vista emotivo. E sebbene fosse ovvio che renderla umana non era un'opzione per Rob Thomas e Diane Ruggiero, la puntata riesce comunque a far pesare la difficoltà delle scelte di Liv, la quale si serve della cura per sconfiggere Blaine e salvare la vita di Major, che lei stessa ha trasformato in zombie. In un'altra serie, questo sarebbe un happy end. Ma a Thomas, creatore di Veronica Mars, le soluzioni facili non sono mai piaciute.

iZombie: una scena del finale di stagione 1
iZombie: una scena del finale di stagione 1

Da un lato, infatti, come ha spiegato Ravi, non sappiamo ancora se la cura funziona veramente, quindi Major potrebbe morire lo stesso. Lo stesso vale per Blaine, il che porterebbe ad un'invasione di Seattle da parte dei morti viventi. Ma la vera tragedia è molto più personale, e dà alla stagione un epilogo inaspettatamente disperato: mentre si appresta a tornare alla vita di tutti i giorni, felice e morta vivente, Liv viene a sapere delle condizioni critiche in cui si trova suo fratello Evan, ferito gravemente. La soluzione migliore per salvarlo sarebbe una trasfusione, e in quel momento preciso Liv è l'unica persona con un gruppo sanguigno compatibile. La prima annata di iZombie si chiude dunque con la protagonista sola ed affranta, che guarda il fratello in fin di vita e commenta il tutto con un glaciale "No".

Tirando le somme

iZombie: una prima immagine con Rose McIver
iZombie: una prima immagine con Rose McIver

Blaine's World è l'apice di quello che è stato un crescendo qualitativo lungo tredici episodi. Fin dall'inizio, iZombie è riuscito a mantenere il giusto equilibrio fra ironia, azione e horror (pur sacrificando le parti più strambe del fumetto), e anche fra una trama orizzontale di lunga durata e una formula procedurale. Come un altro adattamento DC Comics trasmesso dalla CW, The Flash, non ha mai esitato a ricordarci le sue origini cartacee, ingaggiando il co-creatore Mike Allred per illustrare i titoli di testa e le transizioni (a volte accompagnate da didascalie brillanti come "28 millisecondi dopo"). Ed è riuscito a distanziarsi in maniera pregevole da altri prodotti legati agli zombie (The Walking Dead, World War Z, Z Nation) concentrandosi su una piccola comunità e sulle esperienze di un gruppo ridotto di personaggi, rimandando a data da definirsi l'espansione apocalittica.

iZombie: un'immagine del fumetto da cui è tratta la serie CW
iZombie: un'immagine del fumetto da cui è tratta la serie CW

Prossimamente...

La serie ritornerà sugli schermi americani durante la stagione 2015-2016, ma non sappiamo ancora se ciò accadrà in autunno con un ciclo completo di 22-24 episodi o se, come quest'anno, toccherà aspettare il palinsesto primaverile. Non è ancora stato riconfermato neanche tutto il cast fisso, quindi non sappiamo se i personaggi a rischio torneranno o meno. Noi ci auguriamo comunque di rivedere almeno Blaine, perché il suo arco narrativo è tutt'altro che concluso e David Anders è una fonte affidabile di risate (lo stesso vale per Steven Weber nei panni di uno spietato uomo d'affari rovinato dai nostri eroi). Speriamo anche, in caso la serie si faccia più ambiziosa a livello di proliferazione di morti viventi, che non dimentichi la propria anima (in)umana, rappresentata dalla brava Rose McIver e dalle interazioni della sua Liv con parenti ed amici.

Movieplayer.it

4.5/5