Iron Man 3: Don Cheadle, una macchina da guerra sul set

In un'intervista esclusiva l'attore americano ci parla dell'esperienza sul set del terzo capitolo del franchise targato Marvel.

Nella settimana in cui si conferma il successo di Iron Man 3 - che è al primo posto delle classifiche sia in Italia che negli USA - abbiamo intervistato Don Cheadle, che nel film riprende il ruolo di Rhodey accanto a Robert Downey jr.
Cheadle ci ha parlato dell'esperienza positiva sul set del film, di ciò che si aspetta dopo l'uscita del film e dell'armatura che ha dovuto indossare in questa occasione, svelandoci qualche piccolo, divertente aneddoto. Oltre che per i film di Iron Man, il pubblico conosce l'attore per la sua interpretazione in Hotel Rwanda (che gli è valsa una nomination agli Oscar) e in altre pellicole come Crash di Paul Haggis, il recente Flight di Robert Zemeckis, la trilogia di Ocean di Steven Soderbergh, oltre che per alcune miniserie targate HBO, per le quali ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Musicista di talento oltre che scrittore (di recente ha firmato un libro sul genocidio in Darfur in sinergia con John Prendergast) Cheadle non avrà i superpoteri di War Machine, ma sicuramente può contare su numerosi talenti.

Dove ritroviamo Rhodey nel film Marvel Iron Man 3?
In Iron Man 3, con Tony e Rhodey, abbiamo un supereroe del settore privato e un supereroe del settore pubblico. Rhodey lavora per il governo e ora deve unirsi a Tony nei panni di Iron Patriot per affrontare quest'ultima minaccia.

Sembra che il suo personaggio sia molto più elaborato. È stato felice quando ha letto la sceneggiatura?
È fantastico trovarsi in un film così ricco di azione e prendervi parte. Il rapporto tra Tony e Rhodey si sta approfondendo e in più di un'occasione vediamo chi è veramente ciascuno di questi uomini e quali sfide affrontano. Quindi sì, sono stato felice quando ho aperto la sceneggiatura e l'ho letto.

È stato felice del fatto che Shane Black abbia scritto la sceneggiatura insieme a Drew Pearce, conoscendo la sua intenzione di sviluppare il rapporto tra due uomini che sono amici?
Shane ha uno stile di scrittura e un senso dell'umorismo che si inserisce perfettamente nella mitologia già creata per questi personaggi, quindi è un'ottima scelta. È anche un regista molto collaborativo, quindi è bello avere l'opportunità di trovarsi su un set dove i tuoi suggerimenti sono rispettati e benvoluti.

Lei indossa l'armatura di Iron Patriot rossa, bianca e blu. Cosa ha pensato quando l'ha vista?
Ho pensato "Wow, sembra pesantissima" e non mi sbagliavo. Ma, scherzi a parte, è fantastico vedere tutte queste diverse iterazioni del personaggio e come continua ad affrontare chi è veramente e come si pone, al di là dell'armatura e dei suoi colori e della sua linea. È proprio questo che cerchiamo di approfondire.

L'armatura è pesante e ha dovuto indossarla quando fuori c'erano 38 gradi. Questo l'ha messa alla prova?
È una di quelle esperienze in cui dici "Oh wow, l'armatura sarà War Machine. Io sarò Iron Patriot. Indosserò tutto questo" e inizi a metterla e mezz'ora dopo, quando te la stanno ancora fissando addosso, inizi a chiederti "Ho firmato per questo?". Cerchiamo di lavorare di fantasia con i giocattoli migliori. Anche solo vedere alcune scene montate insieme o le cose che ho visto al ComiCon o quello che c'è sul set è emozionante.

Marvel sta accumulando una lunga serie di successi. A cosa lo attribuisce?
Il successo dei film non si basa esclusivamente sull'aspetto mitologico che era già presente nei fumetti e su questi personaggi con cui la gente è cresciuta per 50 anni, ma sul modo in cui Marvel riesce a intrecciare queste trame e questi personaggi e come dopo ogni film ci sia un punto di partenza da cui potrebbe partire la storia successiva. Sono favolosi nel lasciare le briciole da seguire fino all'impresa successiva e subentra un'emozione generata dal prossimo mito e da come sarà raccontato. Sono davvero fantastici in questo. E credo anche che ci sia anche una buona dose di umorismo, così da non prendersi troppo sul serio e poter plasmare la storia come più piace. Quindi penso che ci sia anche tanto divertimento, si offre al pubblico tanto materiale. La gente sa di andare a godersi un grande divertimento.

Cosa convince tutti questi attori fantastici a partecipare ai film Marvel
Credo il fatto che dovrai riuscire a convivere sul set con altri attori di talento e che ti divertirai davvero alla grande. Ho trascorso le ore appeso a dei cavi, volando e facendo acrobazie e sporcandomi davvero le mani, per così dire, e mi sono divertito davvero tantissimo con questi personaggi. E poi le mie scene con Robert [Downey Jr.] dove dobbiamo andare avanti e indietro sono davvero sfide divertenti. È molto brillante e rapido nell'azione e ci siamo divertiti molto ad immaginare chi sono questi ragazzi e cosa avremmo dovuto fare, non ci sono molti lati negativi in questo lavoro.

Cosa fa di Robert Downey Jr. il perfetto Tony Stark per questi film?
A volte c'è una sorta di matrimonio tra un personaggio e un attore che, per qualche oscura ragione, semplicemente funziona. Ma credo che leggendo i fumetti si possa vedere lo stesso tipo di atteggiamento sprezzante e strafottente da playboy che emana anche Robert. Penso che ci sia un'unione perfetta tra un attore che comprende appieno la dinamica e il personaggio.

Tra voi vi punzecchiate spesso dentro e fuori dal set?
Quando lavori con un altro attore come Robert, che si diverte anche solo a presentarsi sul set ogni giorno, le battute ci sono, specialmente se stai al gioco e se vengono incoraggiate e supportate dal regista e dai produttori e da chiunque altro sul set. Ci siamo divertiti molto tutti e due e credo che qui si veda veramente quando l'amicizia che si crea nella vita vera viene portata anche sul set, così è davvero bello.

La storia di Extremis e delle biotecnologie non è tanto distante dalla realtà di questi anni. Cosa ha aggiunto questo alla storia?
Per me ha aggiunto molto il fatto che tutto questo sia radicato in ciò che sta succedendo in questo periodo. Non si tratta di qualcosa che potrebbe accadere. Quindi per me questa trama secondaria nella sceneggiatura è stata davvero interessante.

Come è lavorare con Shane Black nei panni del regista e cosa apporta al film?
Shane è arrivato con il suo modo molto interessante di raccontare la storia ed è stato un regista molto collaborativo, brillante e molto aperto.

Cosa ha pensato del personaggio del Mandarino quando lo ha visto per la prima volta?
Mi è piaciuto quando l'ho visto nel suo costume, ma mi ha emozionato ancora di più quando ho sentito la sua voce, questa maschera vocale che ha indossato. Ho pensato che quello spaventoso dialetto che usava fosse molto interessante.

Come pensa che il pubblico accoglierà questo Iron Man?
Spero che abbiano un forte desiderio di vedere un Iron Man 4. Spero che li appassioni tanto per sapere cosa succederà dopo, perché Marvel ha tutta una serie di cose in programma che li entusiasmerà. Ma per quanto riguarda l'evoluzione di Tony Stark e di Tony, Rhodey e Pepper e il loro mondo, spero che la gente abbia un senso di soddisfazione all'altezza delle aspettative che c'erano prima e che potrebbero continuare.