Invito a cena, Sky porta in tavola l'integrazione

Presentato alla Casa del Cinema di Roma il nuovo format che andrà in onda su Babel ogni domenica alle 21 a partire dal 6 novembre, un programma tutto nuovo che farà incontrare e scontrare l'Italia con il resto del mondo davanti ai fornelli in otto interessanti appuntamenti a cena.

Quando il docu-reality non si limita a intrattenere ma svolge anche una funzione di pubblica utilità è sempre una notizia. Babel - Tutti i colori dell'Italia (piattaforma Sky al canale 141) festeggerà l'8 novembre prossimo il suo primo compleanno e con l'occasione proporrà, a partire da domenica 6 novembre, uno spaccato di ordinaria integrazione razziale usando il convivio e l'arte culinaria etnica come pretesto per un confronto culturale, professionale e umano tra due realtà a volte tanto diverse quanto analoghe. Due persone, due percorsi, due vite vissute sullo stesso territorio, un italiano e un 'nuovo italiano' si incontreranno a cena per la prima volta per conoscersi, raccontarsi, ripercorrere il proprio cammino di vita e confrontarsi a livello umano, professionale e sociale. Sarà la persona originaria o proveniente da un altro Paese a cucinare un piatto tipico per il cittadino italiano per otto puntate da un'ora ciascuna, ognuna dedicata ad una regione diversa dell'Italia associata ad una diversa comunità di nuovi italiani, scelta tra le più numerose e importanti, che vivono in specifiche realtà territoriali con le quali spesso sono in pesante conflitto.

"E' quasi un bisogno genetico quello dell'essere umano di farsi dei nemici, un modo di definire la propria identità e conquistare il proprio posto nel mondo" - ha dichiarato il giornalista Riccardo Staglianò, moderatore della presentazione e grande esperto di immigrazione - "e non c'è periodo migliore per farsi un nemico come quello in cui è si è vittime di una crisi economica, chi meglio del diverso e dello straniero per sfogare tutta la propria rabbia? E' facilissimo prendersela con la globalizzazione ma è molto difficile prendersela con le persone in carne ed ossa che non hanno alcuna colpa se non quella di aver scelto l'Italia come nuova casa, con persone che hanno un nome, un cognome e una storia. In questo, a mio avviso, sta la forza di questa nuova operazione di Babel: è difficile prendersela con gli stranieri che conosci e saluti tutti i giorni, con gli immigrati con cui hai un rapporto di lavoro, ma ancor più difficile è avercela a tutti i costi con una persona con cui hai condiviso il pane e un momento così intimo come la cena".
Il titolo per intero della trasmissione è Invito a Cena - Storie di (Stra)Ordinaria Integrazione, un programma scritto e diretto da Angelo Bozzolini, documentarista e collaboratore di Michele Santoro in AnnoZero, che ha voluto unire la televisione di intrattenimento e quella di inchiesta alla ricerca di una maggiore conoscenza dell'Italia e di chi ci vive. Il programma si avvarrà della voce narrante di Giuseppe Battiston, tra i primi a firmare l'appello 'il cinema coi migranti' sottoscritto alla 68ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che introdurrà gli spettatori all'interno della puntata presentando i protagonisti e la realtà in cui vivono, una realtà spesso difficile che per mancanza di comunicazione a volte dà vita a guerre tra poveri senza vincitori. Un programma televisivo che si va a piazzare a metà strada tra il reality-show e il documentario e che secondo l'autore Angelo Bozzolini restituisce il livello di caos in cui versa la nostra Italia e riflette benissimo i rapporti tra italiani e stranieri: "Nessuno di noi prende posizione nel raccontare queste storie, ma anche vero che Sky mi ha permesso di narrare le cose come le ho veramente viste, e seppur con pochi giorni a disposizione per girare, penso di essere riuscito a centrare l'essenza dell'argomento con puntate seriose e dure alternate ad altre assai più ludiche e divertenti".
Un servizio pubblico offerto da un privato, un programma di approfondimento che non si limita a fare inchiesta ma che vuole solo capire, che vuole aprire le finestre e vedere cosa sta accadendo a questa Italia che sta perdendo terreno rispetto al resto dei paesi europei a livello di immigrazione e integrazione. "Sarebbe stato per noi molto più semplice comprare una bella serie tv e starcene con le braccia conserte" - ha dichiarato il direttore di rete Beatrice Coletti - "ci siamo limitati a scatenare una piccola scintilla come una cena tra due persone che non si conoscono e poi ci siamo messi ad osservare quello che accade quando le persone si parlano, provano a capirsi, ad ascoltarsi, a conoscersi veramente". Un esperimento, quello di Invito a cena - Storie di (Stra)Ordinaria Integrazione, che non è stato quasi mai risolutore a giudicare dagli animi dei protagonisti visti durante la preview, e lungi dal volerlo essere. Non è mai facile per nessuno mettersi in gioco senza filtri e senza freni, mettere in piazza i propri ideali e le proprie credenze è sempre rischioso, soprattutto quando alle spalle si hanno esperienze dolorose e difficili che non si sono ancora superate del tutto delle quali si incolpa, talvolta in maniera troppo impulsiva, proprio lo straniero, l'immigrato, l'extracomunitario.

"Mancava un luogo dove conoscersi un po' meglio, anche alla luce del fatto che il tema dell'immigrazione è trattato dai media in un modo piuttosto allarmante, sempre focalizzato sulla questione sicurezza e sulla paura" - ha dichiarato Luca Artesi, Managing Director di Babel - "quello che vogliamo fare noi è esattamente il contrario, raccontare cioè in maniera del tutto spontanea, a mo' di documentario, le tante storie di quelli che definiamo i nuovi italiani senza sentirli mai uguali a noi". Girato interamente sul territorio e ancora in fase di post-produzione per quel che riguarda le ultime puntate, Invito a cena affronta la diversità attraverso la cucina e i sapori, un modo nuovo e molto stuzzicante per riuscire a comprendere chi non è nato in Italia ma l'ha scelta come sua patria in un momento successivo affrontando un viaggio a volte lungo e tortuoso.

Mostrata in anteprima alla Casa del Cinema la puntata La Toscana incontra la Cina incentrata su Campi di Bisenzio in provincia di Firenze dove si sono incontrate per la prima volta Manuela Biliotti, pratese e artigiana nel ramo tessile ora disoccupata per colpa della crisi economica che ha fatto crollare la retribuzione della manodopera, e Hongyu Lin, Giada per gli amici, cittadina italiana di origine cinese ex-mediatrice culturale oggi Assessore ai Rapporti con la Comunità Cinese (quarta per numero in Italia) del Comune di Campi Bisenzio, località a due passi da Prato. Oltre a questa difficile realtà toscana di cui ci hanno parlato più da vicino oggi le due protagoniste, entrambi presenti in sala, grazie a Invito a Cena conosceremo anche la realtà della comunità Sikh di Novellara e verranno ricordati i dolorosi giorni della rivolta di Rosarno.

Vedremo inoltre il Veneto incontrare il Senegal attraverso la ricetta del pollo yassa, la leghista Lombardia incontrare il Marocco grazie al tajine di manzo, l'Emilia Romagna incontrare l'India grazie ai ceci con spezie indiane e con lo scopo di un importante progetto di ricerca sanitaria nel campo dell'oncologia. E ancora l'Umbria incontrerà la Colombia con la carne al chimichurry in una divertente puntata in cui un acceso rappresentante della destra anticlericale provocherà e sfiderà un prete colombiano fino a quando, coinvolto dalla convivialità dell'incontro egli sarà costretto a sotterrare l'ascia di guerra e a concludere la serata cantando De Gregori accompagnato dalla chitarra di padre Lisnardo Morales Serrano. Avremo la Calabria che incontrerà la Moldavia con gli involtini di verza, la Campania che si gemellerà per una sera con l'Ucraina grazie ad un succulento piatto di ravioli ed infine il Lazio che incontrerà il Kurdistan turco. Insomma, un modo diverso, intelligente e costruttivo di conoscere di più e meglio la nuova Italia di oggi.