Intervista: Ian Somerhalder, un vampiro a Montecarlo

Il 50° Festival della Televisione di Monte-Carlo non poteva lasciarsi sfuggire il protagonista di una serie tra le più seguite del momento: Ian Somerhalder, l'ambiguo vampiro Damon di The Vampire Diaries.

Somerhalder non ride mai - al limite sorride - indossa il cappello anche con quaranta gradi, ama impreziosire i polsi e dita con bracciali e anelli, depilarsi i bicipiti e indossare magliette super aderenti. Tutti particolari che aiutano a distrarre l'attenzione dal suo sguardo - piuttosto accessibile visto che l'attore non è molto alto - pena uno stato semi ipnotico che non favorisce la funzionalità della giornalista in modalità intervista. Ian ha svelato a Movieplayer.it un animo ribelle e idealista pur rimanendo con i piedi per terra - nonostante il grande successo della serie di CW e gli implacabili assalti delle fedelissime fan - e ha rivelato una passione insospettabile per la statuaria Jane Lynch di Glee, una profonda stima per Cary Grant e un'affezione indelebile per il riservato amico Jorge Garcia, che ha stritolato di abbracci nel corso di un party organizzato dal Festival.

Vi siete sentiti sopraffatti dal grande successo di The Vampire Diaries? Avete capito subito che avrebbe riscosso grande popolarità o vi ha colto di sorpresa?

Quando abbiamo girato eravamo piuttosto isolati, e quindi non ci siamo veramente resi conto che alla gente piaceva lo show finché non abbiamo lasciato i luoghi delle riprese. Trovo che siamo stati fortunati in questo senso perché abbiamo potuto concentrarci solo sulla serie. Quello che sta accadendo è incredibilmente lusinghiero e devo dire che tutto questo interesse fa malissimo all'ego, anche se è straordinario.

Questo tatuaggio in latino che porti sul braccio, vuoi parlarcene?
Prima di tutto va detto che la visibilità di ogni tatuaggio nella serie deve venire prima approvata da Les Moonves in persona, il presidente della Cbs che ci "possiede". Io questo tatuaggio con la scritta hic et nunc - sai, significa qui e ora - trovo che sia molto appropriato per un vampiro, per un tipo che ha 170 anni funziona!

Tu interpreti il personaggio di Damon, che può vivere per sempre, quali qualità vorresti avere del vampiro?
Prima di tutto mai e poi mai vorrei vivere per sempre, ma vorrei poter utilizzare la persuasione della mente per far fare agli altri tutto quello che voglio.

Cosa faresti far loro?
Lo sfrutterei immediatamente per acchiappare tutti i leader del pianeta a uno a uno e fare il punto della situazione di quello che hanno combinato. Farei veder loro tutte le cazzate che stanno facendo. Paul Wesley e io ne parliamo ogni tanto e abbiamo deciso che sarebbe fantastico avere questo potere perché potremmo cambiare tutte le schifezze che stanno accadendo adesso nel mondo, mentre per il problema dell'immortalità... beh, vivi per quanto ti pare e dopo che hai fatto tutto quello che dovevi fare devi solo levarti l'anello e farti un giretto alla luce del sole.

Sembra che il tuo personaggio Damon sia molto più popolare di quello di Wesley, Stefan, te lo aspettavi?
Credo che siano entrambi molto popolari a causa di tutto quello che hanno affrontato e affrontano; il personaggio di Stefan è incredibilmente complesso e gliene capitano di tutti i colori, mentre Damon ha un programma così definito che per me è semplicemente impossibile da gestire, lui ha intenti perversi ma per ragioni giuste.
(Vede Jane Lynch attraversare la sala) Oh mio Dio la amo! Jane Lynch è fantastica! Ma quanto è alta? She's the coolest chick! Per il personaggio di Damon tu e la produzione vi siete ispirati a qualche vampiro famoso del passato cinematografico o letterario?

Io sono di New Orleans, dove c'è una sorta di tradizione vampiresca che aleggia in tutta la città. Una cosa folle! Io sono cresciuto guardando la città dalle sponde del lago; ricordo che potevo vedere il profilo della città stagliarsi davanti a me da bambino e pensavo - visto che mia mamma è ossessionata dai romanzi di Anne Rice e quindi sapevo un sacco di cose sui vampiri - che quelle creature erano sicuramente là fuori da qualche parte. Ero così attratto dall'idea di incontrarli che volevo girare la città per trovarli e non ne avevo affatto paura. Poi leggendo la Rice sono rimasto assolutamente affascinato dalle cronache dei vampiri e adesso lo vivo direttamente perché sono un vampiro io stesso per cinque giorni alla settimana!

Quali sono i tuoi film preferiti, non necessariamente sui vampiri o dell'orrore?
Ce ne sono veramente tanti, potrei non finire più, se poi partiamo dal cinema delle origini ci sono i film muti come quelli di Chaplin e poi i film di Cary Grant e Steve McQueen. Sono così tanti quelli che mi hanno cambiato in tanti e diversi i modi, come per esempio Forrest Gump, ma non potrei dire qual è il mio preferito.

E tra gli attori?
In tanti mi hanno ispirato come attori, oltre a Cary Grant, Robert Downey jr. da giovane: lo vedi adesso che è semplicemente uno dei più acclamati attori di Hollywood ma lo adoravo ancor più da giovane: lui, Johnny Depp, Ed Harris, Sean Penn sono tutti attori fenomenali, ma il mio preferito sarà sempre Cary Grant che solo a guardarlo mi lascia senza fiato.

Sei stufo dei confronti tra la serie di The Vampire Diaries e la saga di Twilight?

No, direi di no, perché sorgono spontaneamente dal fatto che l'intera costruzione dell'episodio pilota è stata concepita per suggerire il confronto, per cui i riferimenti erano assolutamente voluti. Capisco perfettamente come ci siano continui confronti, sia Twilight che The Vampire Diaries sono incentrati su una ragazza mortale che incontra e si innamora di un vampiro, ma già dal secondo episodio secondo me le due produzioni si distinguono nettamente. Tanto per cominciare noi abbiamo il sesso, e anche se non ho mai letto o visto Twilight non mi risulta che ne facciano.

Diciamo che bisogna aspettare parecchio. Pensi che The Vampire Diaries ci sarebbe stato lo stesso senza Twilight e il successo che ha riscosso?
Non credo proprio che sarei qui adesso, e infatti lo apprezzo molto perché senza Twilight e tutta l'attenzione che ha attirato in termini di interesse nei confronti dei vampiri noi non saremmo qui a parlare di Damon e della serie. Grazie Twilight!

C'è un ruolo che avresti voluto interpretare tu e invece è toccato a un altro?
Eccome. Sì, avrei tanto voluto fare io la parte che è toccata a Josh Holloway in Lost. Ho sempre desiderato segretamente che il ruolo di Sawyer andasse a me: quello di Josh è veramente un personaggio fantastico e Damon, di base, è una versione giovane di Sawyer solo che non è un redneck ed è un po' più raffinato. Ho sempre adorato quel personaggio e ogni volta che vedevo Josh Holloway interpretarlo pensavo: bastardo fortunato ti becchi sempre le battute migliori!