Alice Eve: “Black Mirror? Solo la gentilezza potrà salvarci”

In occasione della terza stagione di Black Mirror abbiamo intervistato Alice Eve, protagonista insieme a Bryce Dallas Howard di Nosedive, il primo episodio che le offre gli spunti giusti per delle interessanti considerazioni sul futuro.

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Londinese, classe 1982, bionda e con splendidi occhi eterocromatici: contrariamente al suo aspetto fisico che rasenta la perfezione il percorso professionale di Alice Eve è stato tutt'altro che semplice. Dopo le apprezzate performance in Into Darkness - Star Trek, Before We Go (commedia romantica diretta da Chris Evans e ancora inedita in Italia) e Criminal con Kevin Costner, l'attrice inglese si prepara ad affrontare l'anno più impegnativo della sua carriera.
Tra i progetti di cui va più orgogliosa può annoverare sicuramente la terza stagione di Black Mirror, (disponibile dal 21 ottobre su Netflix. È proprio lei, insieme a Bryce Dallas Howard e James Norton, la protagonista dell'episodio Nosedive in cui interpreta Naomie, la crudele ex compagna di scuola di Lacie, una giovane donna insicura che farebbe di tutto pur di entrare nelle sue grazie facendole da damigella al matrimonio.

"Lavorare con Bryce è stata un'esperienza da favola, è una donna straordinaria. Poi Joe Wright, il regista, suonava sul set e questo ci aiutava a rilassarci e ad allentare la tensione". Alice Eve è molto entusiasta quando ricorda la sua esperienza nella serie che è già diventata un cult per l'unicità con cui riesce ad esplorare il lato oscuro dei social media e del mondo sempre più virtuale in cui viviamo. Come molti attori ci assicura che, più che un singolo episodio di una serie tv, Netflix crea le condizioni affinché la produzione non abbia nulla di particolarmente diverso rispetto a quella di un film per il grande schermo. Ne approfittiamo per chiederle anche dei suoi prossimi progetti: da Replicas con Keanu Reeves a The Stolen di Niall Johnson.

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Il desiderio di empatia

Black Mirror: Bryce Dallas Howard un'immagine della terza stagione
Black Mirror: Bryce Dallas Howard un'immagine della terza stagione

Come si è sentita a dover interpretare una donna così perfida?

Ho amato tutti i personaggi che ho interpretato, compresa Naomie. Credo che sia una donna insicura con una vita terribilmente complicata a causa del suo essere estremamente competitiva. Quando senti dentro di te di dover sempre dimostrare di essere meglio degli altri significa che probabilmente non credi di esserne all'altezza.

Le è mai capitato di incontrare una Naomie nella sua vita?

Sì, certo. Quando avevo 13 anni ero vittima delle angherie di una ragazza più grande di me e ho imparato ad essere più prepotente pur di difendermi. Ciò nonostante sono convinta che dobbiamo imparare a perdonare e perdonarci perché se trascrivessimo tutte le cattiverie che siamo in grado di dirci nel corso di una sola giornata verrebbe da piangere!

Alcuni attori hanno dei problemi ad interpretare dei personaggi che non sono esattamente amabili. Ha avuto le stesse perplessità leggendo lo script?

No, leggendo la sceneggiatura Naomie mi è sembra una donna che non si sente a suo agio nella propria pelle. Prima di essere crudele con gli altri lo è con se stessa e questo mi ha aiutato a provare compassione per lei. Adoro intraprendere dei viaggi nella vita delle altre persone come questo lavoro mi consente di fare. E come essere umano credo che ci sia del buono in tutti noi.

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Il futuro dell'umanità

Black Mirror: un'immagine di gruppo della terza stagione
Black Mirror: un'immagine di gruppo della terza stagione

Gli scenari rappresentati da Black Mirror sono spesso spaventosi, per alcuni addirittura profetici. Lei che percezione ha del futuro?

Viviamo in un'epoca molto complicata, stiamo affrontando tanti cambiamenti ed è difficile anche solo adattarsi al piccolo universo che ci siamo creati. Se non troviamo il modo di far prevalere nelle nostre vite l'amore e la gentilezza andremo esattamente incontro a quanto ipotizzato dai creatori di Black Mirror. Ho come invece la percezione che traiamo piacere dal criticare ed essere crudeli nei confronti del prossimo.

Riesce a rimanere ottimista?

Sì, perché siamo essere umani e io credo nella meraviglia dell'umanità. Siamo capaci di imparare dai nostri errori e dalle nostre perdite. Purtroppo in questo periodo siamo tutti molto distanti dai nostri cuori e spero che la ri-connessione avvenga al più presto.

Da attrice si preoccupa molto del giudizio altrui?

Non molto. Tutto ciò che possiamo fare è migliorarci e offrire la migliore versione di noi stessi. Non si può pretendere di piacere a tutti. Io sono quasi letteralmente ossessionata dai social media, ne dipendo. Trascorrerei giornate a guardare le foto su Instagram. Per questo mi impongo di non portare lo smartphone sul set altrimenti sarebbe un disastro!

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Una carriera in ascesa

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Ci sono diversi film in cui la vedremo protagonista nei prossimi mesi. Qual è il progetto di cui è più orgogliosa?

Il film The Stolen del regista Niall Johnson ambientato in Nuova Zelanda, il primo Paese dove le donne ottennero il diritto di voto. È la storia di una donna che deve ritrovare la figlia scomparsa in un'epoca in cui le donne non erano tutelate in alcun modo.

Com'è stato invece dividere il set con Keanu Reeves in Replicas?

Il film è un'interessante sci-fi che pone delle domande sul futuro dell'umanità e sulla possibilità di replicarci in caso di perdita. Keanu Reeves era come una leggenda e siamo diventati amici al termine delle riprese. Conduce una vita molto solitaria e ha l'apparenza di un eremita. Lo trovo un uomo molto saggio e gentile.

Tante soddisfazioni: come si sente in questo particolare momento della sua carriera?

La recitazione per me è una vocazione. Ho lavorato tanto per arrivare fino a questo punto e ora mi godo i risultati ottenuti. Ogni volta che vado sul set sono grata per l'opportunità che mi è stata data.