Richard Madden ospite al RomaFictionFest: "Vi presento i Medici"

La star de Il trono di spade è stata protagonista di un incontro con il pubblico al RomaFictionFest per la presentazione in anteprima mondiale di Medici - Masters of Florence, la nuova serie TV in cui interpreterà il ruolo di Cosimo de' Medici: ecco cosa ci ha raccontato il popolare attore scozzese in compagnia dell'autore della serie, Frank Spotnitz.

Potrebbe diventare uno degli eventi televisivi del prossimo anno: attualmente in lavorazione in Toscana, con una messa in onda programmata per l'autunno 2016 in tutta Europa e la possibilità di approdare con successo perfino negli Stati Uniti, Medici: Masters Of Florence è la nuova serie storica che ricostruirà le vicende della più potente famiglia di Firenze all'epoca del Rinascimento, i Medici, e in particolare la vita, le avventure e gli amori di Cosimo, il principale fautore dell'ascesa al potere dei Medici.

A vestire i panni di Cosimo è il popolarissimo attore scozzese Richard Madden, ventinove anni, diventato una delle nuove star del piccolo schermo grazie al ruolo del prode Robb Stark ne Il trono di spade e co-protagonista, quest'anno, del film campione d'incassi Cenerentola di Kenneth Branagh, nella parte dell'affascinante Principe Kit. E nella giornata di sabato, Richard Madden è stato ospite della nona edizione del RomaFictionFest per un'anteprima mondiale delle primissime immagini di Medici: Masters of Florence, in cui ha l'onore di dividere lo schermo con una leggenda di Hollywood quale Dustin Hoffman, qui nel ruolo del padre di Cosimo, il banchiere Giovanni de' Medici.

Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden sul red carpet di Medici: Masters of Florence
Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden sul red carpet di Medici: Masters of Florence

Ad accompagnare Madden (di cui, sempre a Roma, abbiamo visto anche il TV movie L'amante di Lady Chatterley), oltre al team dei produttori di Medici, c'era inoltre il creatore e showrunner della serie, l'americano Frank Spotnitz, per diversi anni storico autore di X-Files; un doppio appuntamento, in realtà, quello di Spotnitz al RomaFictionFest, dove è stato proiettato in anteprima pure l'episodio pilota di The Man in the High Castle, nuova serie TV in dieci episodi, firmata appunto da Spotnitz e bastata sul romanzo La svastica sul Sole di Philip K. Dick. Ecco di seguito il resoconto del nostro incontro con Richard Madden, Frank Spotnitz e i co-produttori italiani di Medici, Luca e Matilde Bernabei ed Eleonora Andreatta.

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I Medici: costruire il futuro, fra intrighi e opere d'arte

Roma Fiction Fest 2015: Frank Spotnitz in uno scatto durante la masterclass
Roma Fiction Fest 2015: Frank Spotnitz in uno scatto durante la masterclass

Frank Spotnitz, cosa sapevi dei Medici prima di essere ingaggiato per scrivere questa serie?
Frank Spotnitz: Non conoscevo bene la storia dei Medici, avevo studiato solo qualcosa al liceo. Poi ho scoperto l'importanza di questa famiglia per lo sviluppo dell'economia europea: hanno permesso alla gente comune di migliorare la propria condizione sociale e di avanzare nel sistema sociale, hanno praticamente inventato la middle class. Per me la chiave della prima stagione di Medici consiste nel rapporto padre/figlio fra Giovanni e Cosimo de' Medici, e abbiamo cercato di intrattenere il pubblico con amori, omicidi e intrighi... si tratta di una storia meravigliosa! Questa è un'anteprima mondiale: vi mostreremo una clip della serie in cui Cosimo è furioso con i suoi genitori perché hanno tradito la sua fiducia, dopo avergli imposto un matrimonio d'interesse.

Quali sono stati i presupposti alla base della sceneggiatura?
Frank Spotnitz: Abbiamo iniziato questa serie con un "se": nessuno sa realmente come sia morto Giovanni de' Medici, e il mistero del suo presunto omicidio ci ha permesso di trasformare la storia dei Medici in un thriller, con una trama che si sviluppa nell'arco dell'intera stagione.

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Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden posa sul red carpet di Medici: Master of Florence
Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden posa sul red carpet di Medici: Master of Florence

Richard Madden, qual è il tuo bilancio dell'esperienza sul set di Medici e cosa ti ha più affascinato di questo progetto?
Richard Madden: È fantastico lavorare con Dustin; ogni giorno ci svegliamo alle cinque di mattina, ci impegniamo a dare il meglio di noi stessi ed è qualcosa di emozionante. Conoscevo i Medici soltanto di nome, ho imparato tantissimo dalla sceneggiatura e leggendo alcuni libri sull'argomento. La scrittura di Frank riesce a portare in vita questi personaggi e a immergerli in un mondo ben preciso. C'è un concetto che attraversa l'intero copione, un insegnamento di Giovanni per il figlio Cosimo: fare qualcosa per il bene comune, anziché curare solo i propri interessi. I Medici sono stati una famiglia stupenda che hanno dedicato la propria vita a un progetto immenso, che potesse lasciare qualcosa all'intera società e alle generazioni future. Noi non ragioniamo molto in questa maniera, proiettandoci nel futuro allo stesso modo in cui facevano loro.

Richard, da cosa dipende la tua passione per i film e le serie in costume?
Richard Madden: Amo i period drama, ma apprezzo anche i drammi contemporanei e la fantascienza. Ciò che mi ha spinto soprattutto a lavorare a Medici è stata la caratura di un personaggio come Cosimo de' Medici, la sua modernità e il carattere epico della storia di questa famiglia. Essere circondati da queste straordinarie opere d'arte doveva essere come andare al cinema, per gli uomini dell'epoca.

Roma Fiction Fest 2015: Frank Spotnitz durante la masterclass
Roma Fiction Fest 2015: Frank Spotnitz durante la masterclass

Frank, cosa ti ha più colpito della figura di Cosimo de' Medici?
Frank Spotnitz: Cosimo aveva il sogno di portare a termine il Duomo di Firenze: da giovane lui voleva essere un artista, ma quando ha ereditato il lavoro di banchiere ha riconosciuto il genio di Filippo Brunelleschi e ha deciso di supportarlo a livello finanziario. La storia dei Medici è piena di eventi come questo: avevano un'ambizione e una visione per costruire il futuro di Firenze, una visione in grado di ispirarci ancora oggi. Se i Medici si fossero limitati a fare i banchieri, oggi nessuno se li ricorderebbe; ma essendosi occupati di arte, hanno ottenuto di essere ricordati per sempre.

Un tuffo nel Rinascimento, fra storia e fiction

Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden e Frank Spotnitz sul red carpet di Medici: Master of Florence
Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden e Frank Spotnitz sul red carpet di Medici: Master of Florence

Frank, come mai hai accettato di entrare a far parte di una produzione italiana?
Frank Spotnitz: Ho partecipato a questo progetto perché ho creduto nei produttori e in questo paese; io ho un passaporto italiano e conosco la bellezza dell'Italia, evidente anche dalla perfezione dei costumi e della fotografia. Tutti amano questo paese.

Quanto vi siete attenuti alla fedeltà storica e quanto invece avete lasciato spazio all'immaginazione?
Frank Spotnitz: Abbiamo letto molti libri e cercato di immaginare la personalità dei protagonisti. L'omicidio di Giovanni de' Medici ci ha permesso di creare un percorso narrativo molto intimo sulla reazione dei suoi figli, che potesse risultare appassionante per il pubblico e infine anche farlo riflettere.

Un primo piano di Richard Madden nella sere tv Game of Thrones
Un primo piano di Richard Madden nella sere tv Game of Thrones

Richard, quali sono le principali differenze fra il set di Medici e quello de Il trono di spade?
Richard Madden: Non mi sono accorto di grandi differenze produttive fra le due serie: io sono solo un attore, non mi intendo molto di questioni di budget. Però c'è una profonda differenza fra un set anglosassone e uno italiano: su un set anglosassone tutto è programmato nei minimi dettagli, e se accade un imprevisto le riprese si bloccano per almeno cinque ore. Sui set italiani, invece, è tutto un po' improvvisato, ma questo permette di sviluppare l'inventività e la creatività in ogni momento, a dispetto delle difficoltà. Ogni giorno mi sento sempre più intrigato dai personaggi e dalla storia, la trama è ricca di svolte e di sorprese. Forse un'analogia con Il trono di spade consiste nell'imprevedibilità degli avvenimenti: è come se si creasse una gigantesca onda che rischia di travolgere ogni cosa da un momento all'altro.

Richard, come ti sei trovato a lavorare accanto ad attori italiani?
Richard Madden: Tutti gli attori italiani su questo set sono super-preparati e hanno una profonda consapevolezza dei propri personaggi. Abbiamo lavorato insieme già per sei settimane e siamo diventati una grande famiglia anglo-italiana... mi piacerebbe continuare a lavorare in Italia.

Cosa puoi dirci invece del tuo personaggio, Cosimo de' Medici?
Richard Madden: Io interpreto essenzialmente due personaggi: una versione più giovane e ingenua di Cosimo e poi lo stesso Cosimo vent'anni dopo, quando è un uomo profondamente differente, un banchiere potentissimo con una passione per l'arte. Queste due linee temporali, però, sono state girate contemporaneamente, e a volte è stato difficile congiungere le due anime del personaggio... spero di esserci riuscito.

Frank, puoi darci qualche anticipazione su cosa ci aspetta?
Frank Spotnitz: La serie è sviluppata attorno alla parabola di Cosimo, a partire dalla morte di suo padre e dal suo sacrificio per prenderne il posto. Ma non voglio raccontarvi troppo per non darvi spoiler sulla serie.

Richard, nella serie ci sarà spazio anche per delle storie d'amore?
Richard Madden: L'unica cosa che posso dirvi è che ce ne saranno diverse...

La parola ai produttori

Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden, Frank Spotnitz, Luca Bernabei, Matilde Bernabei, Eleonora Andreatta sul red carpet di Medici: Master of Florence
Roma Fiction Fest 2015: Richard Madden, Frank Spotnitz, Luca Bernabei, Matilde Bernabei, Eleonora Andreatta sul red carpet di Medici: Master of Florence

Cosa vi ha spinto a imbarcarvi in un'impresa così ambiziosa e impegnativa e quale obiettivo puntate a raggiungere?
Matilde Bernabei: Milioni di turisti rimangono stupefatti davanti allo splendore di Firenze, senza sapere però cosa ci sia dietro. Con RaiFiction, siamo partiti dall'idea di raccontare l'invenzione delle banche e il mecenatismo. Speriamo che questo sia il primo tassello di un grande progetto di fiction sulla storia del Rinascimento italiano, usando tutti i linguaggi dell'audiovisivo. È stata un'impresa impegnativa e anche rischiosa, e a volte addirittura può fare paura. Inoltre, in molti si sono mostrati scettici perché hanno paragonato Medici alla serie I Borgia, ma il nostro è un progetto molto diverso.

Eleonora Andreatta: Il progetto di Medici rientra nella lunga tradizione di co-produzioni internazionali della Rai, come per esempio con il grande progetto della Bibbia. Si tratta di racconti che, dal formato della miniserie, si estendono a comporre un grande affresco narrativo di notevole complessità. Puntiamo anche a realizzare un prodotto con ambizioni di mercato internazionali e abbiamo scelto la chiave dell'identità: l'ambientazione nel Rinascimento, quindi, era legata alla volontà di esprimere l'identità italiana e la sua influenza in tutta Europa, in una storia che ha il suo riflesso anche sul mondo di oggi.

Quali sono state le principali sfide che avete dovuto affrontare, dal punto di vista produttivo?
Luca Bernabei: Mettere in piedi una produzione del genere richiede tanti soldi e tanto impegno, ma questo sogno non si sarebbe realizzato senza l'apporto di un talento creativo come Frank Spotnitz. Al tempo stesso abbiamo voluto coinvolgere delle grandi maestranze italiane, ad esempio per i costumi, e girare in location italiane: è una differenza fondamentale rispetto ad altre serie storiche, e speriamo possa tornare a farci sognare in grande e a non farci avere paura delle nostre ambizioni. E Frank non ha raccontato solo la storia dei Medici, ma un fantastico crime drama, tanto da aver potuto coinvolgere Dustin Hoffman e Richard Madden. Trovarci nella stessa stanza con Dustin Hoffman è stata un'emozione immensa.