La cena di Natale, a "tavola" con il cast e il regista Marco Ponti

Dopo l'anteprima stampa de La cena di Natale abbiamo incontrato i gli attori protagonisti, e l'atmosfera risente dell'accoglienza molto fredda riservata al film.

Una platea di giornalisti ha accolto a Roma gli attori del film La cena di Natale, il sequel della commedia romantica Io che amo solo te, tratto dal romanzo best-seller di Luca Bianchini. Una sorpresa in negativo che ha spiazzato i critici. Una commedia (distribuita dal 24 novembre in oltre 350 copie) che manca completamente l'obiettivo di intrattenere. Fallisce nel tentativo di strappare qualche risata e si rifugia in facili cliché che rendono la scrittura a tratti impresentabile.

La cena di Natale: Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio in una scena del film
La cena di Natale: Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio in una scena del film

A suggellare una giornata partita con il piede sbagliato qualche impasse del cast. Maria Pia Calzone riprende il regista Marco Ponti per aver mentito sulla mancanza di improvvisazione sul set, Riccardo Scamarcio, Emma Marrone (presente per aver musicato il brano dei titoli di coda) e Laura Chiatti continuano a ridacchiare tra loro irritando visibilmente l'ex star di Gomorra - La Serie.

La cena di Natale: Uccio De Santis in una scena del film
La cena di Natale: Uccio De Santis in una scena del film

A fine incontro prende il microfono per pochi minuti Michele Placido che raggiunge la ciurma direttamente dal set della serie tratta da Suburra di Stefano Sollima. "Ho fatto questo film perché mi piacerebbe vincere finalmente un David di Donatello. Sono stato bravo, che dite? Possibile che ci siano degli attori che abbiano vinto più volte il premio e che nessuno abbia mai pensato a me?", lamenta il regista di Romanzo criminale dinanzi a una platea tra lo sconvolto e il divertito.

Tra sequel e serie tv

Dopo il successo di Io che amo solo te si vociferava la possibilità di trarne una serie Tv. Siete stati tentati da questa idea?

Luca Bianchini: Su questo non posso dire molto. Il sequel è nato spontaneamente perché ho notato quanto i personaggi fossero entrati nel cuore delle persone.

Marco Ponti: Un film del genere nasce da un grande lavoro di squadra. Ognuno dei personaggi ha un desiderio. Non si riesce a non volergli bene anche quando danno il peggio di sé. Sulla possibilità di una serie non saprei.

La cena di Natale: la prima immagine del film
La cena di Natale: la prima immagine del film

I mostri sacri

Come mai ha deciso di dedicare il film a Bud Spencer?

La cena di Natale: Eva Riccobono e Antonella Attili in una scena del film
La cena di Natale: Eva Riccobono e Antonella Attili in una scena del film

Marco Ponti: Percéè rappresenta il cinema italiano con cui la mia generazione è cresciuta. Un cinema dove tutto era possibile, dalla commedia sexy al cinema d'autore passando per il western. Quella dedica è il mio modo di dire grazie ad uno degli attori che mi hanno fatto innamorare del cinema.

Quali sono stati i vostri riferimenti cinematografici?

Marco Ponti: Nel realizzare una commedia non si può prescindere dai giganti che ci hanno preceduto, da Ettore Scola a Mario Monicelli. Con Riccardo Scamarcio ho parlato spesso dei film di Pietro Germi portatori di una tale umanità da riuscire a veicolare anche concetti fortemente conflittuali.

Alla ricerca di... empatia

Riccardo, cosa pensa del suo Damiano, così spaventato dal futuro?

La cena di Natale: il regista Marco Ponti e Riccardo Scamarcio sul set del film
La cena di Natale: il regista Marco Ponti e Riccardo Scamarcio sul set del film

Riccardo Scamarcio: Ho scelto consapevolmente di caricare questo personaggio di responsabilità, di renderlo il portatore del conflitto. Come diceva Marco, a proposito della commedia all'italiana, ci siamo ispirati a quei personaggi tridimensionali con cui il cinema di allora smascherava l'ipocrisia del nostro Bel Paese. Oggi, nonostante l'evoluzione tecnologica, l'ipocrisia non è diminuita. Sta ai personaggi come Damiano provare a creare un'empatia con il pubblico nonostante gli errori che commettono.

La sua filmografia è molto eterogenea. In base a quali criteri scegli i suoi ruoli?

Riccardo Scamarcio: Cerco di mischiare le carte. Li scelgo in funzione delle persone con cui dovrò lavorare, a prescindere dal genere e dal film. Per me sul set è necessaria l'arte dell'adattarsi. Ci sono talmente tante variabili nella fase di creazione che l'elasticità delle persone, la loro apertura e la loro libertà è essenziale. Specialmente in Italia dove i budget si riducono sempre di più.

La musica, il Natale e il rock 'n roll

Emma, da salentina può dirci quali sono le usanze della sua famiglia a Natale dato che nel film si fa più volte la distinzione tra la Vigilia di Polignano e quella barese?

Emma Marrone: A casa mia la vigilia di Natale si festeggia però tralascerei l'argomento perché non si può dire quello che succede a casa mia. La mia famiglia è decisamente troppo rock 'n roll!

Com'è entrata a far parte di questo progetto?

La cena di Natale: Eugenio Franceschini ed Eva Riccobono in una scena del film
La cena di Natale: Eugenio Franceschini ed Eva Riccobono in una scena del film

Emma Marrone: Luca aveva ascoltato in anteprima il mio album perché è un mio fan. Ma l'idea della soundtrack nasce proprio da me. Quando ho scritto questa canzone ho pensato che fosse perfetta per un film. Ha una forza struggente perché non è solo un testo d'amore. Non auspica sfacciatamente il lieto fine ma suggerisce un'incognita, proprio come La cena di Natale in cui tutti si incontrano ma non si sa come andrà a finire.

La cena di Natale: Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio in una scena del film
La cena di Natale: Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio in una scena del film

Dalle doglie alle corna

Laura com'è stato recitare durante la gravidanza?

Laura Chiatti: La gravidanza è un momento importante della vita di una donna. La dolce attesa è una stronzata. Vomiti, sei isterica, hai le nausee. Ho girato il film all'ottavo mese, con 14 kg in più ed ero veramente preoccupata di non riuscire a dare il meglio di me. Devo dire grazie alla produzione che mi ha coccolata tantissimo.

Sarebbe in grado di perdonare un tradimento come fa la sua Chiara?

Laura Chiatti: Penso che il tradimento sia un'esperienza tremenda, in una condizione del genere a maggior ragione. Squallida. Uccidi un'armonia che è magica. Sarebbe meglio non scoprirlo perché sarebbe troppo dura. Ma sono convinta che quando nascono i nostri figli, l'importanza della relazione con il proprio compagno, marito, passi un pochino in secondo piano.

La cena di Natale: Michele Placido e Maria Pia Calzone in una scena del film
La cena di Natale: Michele Placido e Maria Pia Calzone in una scena del film

Laura e Riccardo, compagni di scuola

Lei e Riccardo Scamarcio dimostrate da sempre una grande alchimia sul grande schermo. Da cosa dipende?

Laura Chiatti: Io adoro Riccardo e glielo dimostro molto più di quanto lui non faccia con me. Abbiamo caratteri diversi, io sono più aperta, lui meno estroverso. Ci conosciamo da vent'anni. Abbiamo cominciato insieme e sin dall'inizio lui aveva una marcia in più. Al di là del suo aspetto umano, che riserva giustamente a poche persone, è un uomo e un attore di grande talento. Quando incontri persone così è molto più facile lavorare. E credo che questo si veda. Sul set mi dirige e mi guida come un secondo regista. Esattamente ciò di cui ho bisogno, al cinema come nella vita. Lui è molto più strutturato di me, un cinefilo vero. Io al cinema neanche ci vado, non me ne intendo!

Riccardo Scamarcio: Il segreto della nostra amicizia è che non siamo mai d'accordo su nulla. Le do molti consigli, mi è capitato perfino di sconsigliarle di fare uno dei film che poi abbiamo girato insieme. Laura è molto umile ma io credo che abbia un talento puro. La sintonia tra noi c'è da sempre. Abbiamo un approccio spiritoso al lavoro e Laura è un'imitatrice imbattibile. Quella di Lino Banfi è perfetta! Abbiamo cominciato facendo Compagni di scuola e ogni volta che rimandano in onda qualche replica a notte fonda mi prende un colpo (ride, n.d.r.). Purtroppo noi attori siamo condannati a fare i conti con il tempo che passa!